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Ora la lettura: Termometro macroeconomico: 18-24.03.2019

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Marzo 2019
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Termometro macroeconomico: 18-24.03.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

01

Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

11-17 marzo 2019

Lunedì 11 marzo:

  • Trump rilascia il budget fiscale per il 2020.
    Il Presidente Trump ha presentato al Congresso un budget record di $ 4.75 mila miliardi.
  • Dato sulla produzione industriale della Germania.
    Dato debole e al di sotto delle aspettative (-0.8% vs +0.5%).

Martedì 12 marzo:

  • Voto del Parlamento UK su Brexit.
    Il Parlamento ha rigettato nuovamente l’accordo del Primo Ministro Theresa May.
  • Voto del Parlamento Europeo sulla sicurezza della tecnologia cinese.
    I Paesi membri sono stati invitati ad affrontare le questioni di sicurezza informatica legate alla crescente diffusione delle tecnologia cinese.
  • Dato sull’inflazione negli USA.
    Inflazione sotto controllo (0.2% sul mese).
  • Dato su crescita del PIL del Regno Unito.
    La crescita economica mostra ulteriori segnali di rallentamento.

Mercoledì 13 marzo:

  • Voto del Parlamento UK su «no-deal Brexit».
    Il Parlamento ha rifiutato l’uscita dall’Unione Europea senza accordo.
  • Dato sulla produzione industriale dell’eurozona.
    Segnali di stabilizzazione (+1.4%) diffusi in tutti i settori e Paesi, fatta eccezione per la Germania.

Giovedì 14 marzo:

  • Voto del Parlamento UK per decidere se chiedere il rinvio di Brexit.
    È stato deciso di chiedere il rinvio di Brexit ai leader dell’Unione Europea, che devono approvare all’unanimità.
  • Report mensile dell’OPEC.
    Previsti nuovi tagli alla produzione.
  • Dati su mercato del lavoro USA e produzione industriale cinese.
    Dati un po’ più deboli del previsto.

Venerdì 15 marzo:

  • Riunione della Bank of Japan.
    Politica monetaria invariata.
  • Dato su produzione industriale e sentiment dei consumatori USA.
    La produzione industriale mostra ulteriori segni di debolezza, ma il sentiment è solido.
  • Dato sull’inflazione dell’eurozona.
    Inflazione sotto controllo (1.5% sull’anno).
  • Revisione del rating dell’Italia da parte di Moody’s.
    Confermato il rating Baa3 con outlook stabile.

 

Poteva essere la settimana della svolta definitiva per Brexit e invece aumenta l’incertezza mentre si avvicina sempre più la scadenza del 29 marzo.
Il Parlamento britannico, infatti, ha respinto nuovamente l’accordo che la Premier May ha raggiunto con l’UE, nonostante fossero arrivate conferme anche da parte di Juncker di una revisione del nodo del “backstop” irlandese.
Dopo aver rigettato l’ipotesi di un’uscita non regolata da alcun accordo (“no-deal Brexit”), il Parlamento ha quindi richiesto un’estensione della scadenza del 29 marzo, che però deve essere approvata all’unanimità dai 27 Paesi dell’Unione Europea.
Al momento, la Premier May sembra impegnata su un doppio fronte: quello interno, dove sta ricercando supporto al proprio accordo prima di sottoporlo eventualmente ad una nuova votazione, e quello esterno, dove cerca di ottenere dall’UE un’estensione della scadenza (almeno fino a fine giugno).

Nel resto del vecchio continente, i dati macroeconomici mostrano segnali di ripresa, con la produzione industriale in risalita in tutti i Paesi della regione, ad esclusione della Germania (gravata soprattutto dalle difficoltà del settore automobilistico).
Venerdì è stato tirato un sospiro di sollievo quando Moody’s ha deciso di confermare il rating Baa3 con outlook stabile sul nostro Paese (contemporaneamente il Portogallo è stato upgradato da S&P).

Negli Stati Uniti, il Presidente Trump lunedì ha presentato al Congresso un piano di spesa per l’anno fiscale 2020 dell’importo record di $4.75 mila miliardi.
Il budget prevede un incremento significativo della spesa militare (più di quanto non avesse richiesto il Pentagono) e ulteriori $8.6 miliardi per la costruzione del muro lungo il confine con il Messico, a fronte di tagli nella spesa per educazione, ambiente e sanità.
Difficilmente questo budget avrà un impatto diretto sulle spese effettive, controllate dal Congresso, ma rappresenta una dichiarazione di intenti in vista della campagna elettorale del 2020.

03

Occhi puntati su...

18-24 marzo 2019

Mercoledì 20 marzo: 

  • Riunione della Fed.
    La Fed dovrebbe mantenere un atteggiamento accomodante (nessun rialzo dei tassi atteso).

Giovedì 21 marzo:

  • I leader dell’Unione Europea si riuniscono a Bruxelles.
    Verosimilmente le discussioni, lunghe due giorni, si concentreranno sulla Brexit.
  • Riunione della Bank of England.
  • Il Presidente cinese Xi viene in Italia per incontrare il Primo Ministro Conte sul progetto della «Nuova Via della Seta».
  • Dato sulla fiducia dei consumatori dell’eurozona.

Venerdì 22 marzo:

  • Dato sul PMI manifatturiero degli USA  e dell’eurozona (e di alcuni Paesi della regione).
 
Mercoledì si riunirà la Fed, che, complice un’inflazione che appare ancora assolutamente sotto controllo, dovrebbe mantenere i tassi invariati. Questa settimana potrebbe vedere anche un’altra votazione del Parlamento UK su Brexit, con i leader europei che affronteranno la questione in un meeting di due giorni a Bruxelles (intanto, giovedì la Bank of England darà le sue indicazioni di politica monetaria).
 
A livello di dati macroeconomici, i più rilevanti saranno quelli relativi alla fiducia dei consumatori nell’eurozona e i PMI manifatturieri negli Stati Uniti e nell’eurozona (e in alcuni Paesi della regione).
04

Calendario economico

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Fonte: Pictet Asset Management