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Ora la lettura: Termometro macroeconomico: 25-31.03.2019

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Marzo 2019
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Termometro macroeconomico: 25-31.03.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

01

Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

18-24 Marzo 2019

Mercoledì 20 marzo: 

  • Riunione della Fed.
    Il Presidente Powell ha mantenuto toni accomodanti (no rialzi e pausa nella contrazione del bilancio), vista anche l’assenza di pressioni inflattive.

Giovedì 21 marzo:

  • I leader dell’Unione Europea si riuniscono a Bruxelles.
    Sono state concesse altre due settimane alla Premier britannica Theresa May per ottenere l’approvazione del Parlamento al proprio accordo.
  • Riunione della Bank of England.
    Vista l’incertezza su Brexit, la BoE ha deciso di mantenere la politica monetaria invariata.
  • Il Presidente cinese Xi viene in Italia per incontrare il Primo Ministro Conte sul progetto della «Nuova Via della Seta».
    È attesa la firma del Memorandum sulla «Nuova Via della Seta» (l’Italia sarà il primo Paese del G7 a firmarlo).
  • Dato sulla fiducia dei consumatori dell’eurozona.
    Fiducia dei consumatori in miglioramento nel mese di marzo (-7.2 vs -7.4), ma al di sotto delle aspettative (-7.1).

Venerdì 22 marzo:

  • Dato sul PMI manifatturiero degli USA  e dell’eurozona (e di alcuni Paesi della regione).
    Dati abbastanza deboli, sia negli Stati Uniti che nell’eurozona e  nei suoi Paesi membri.

 

La Fed ha deciso di mantenere i tassi invariati, in virtù di una crescita economica globale stentata e di un’inflazione ancora largamente sotto controllo, definita dal Presidente Powell uno delle sfide più grandi da gestire (“one of the major challenges of our time”).

In aggiunta, a conferma della brusca inversione verso un atteggiamento accomodante da parte dell’istituto, è stato annunciato che il programma di riduzione del bilancio subirà un rallentamento a maggio prima di vedere la fine a settembre. Nel frattempo, i leader dell’Unione Europea hanno concesso alla Premier britannica May tempo fino al 12 aprile per far approvare il proprio accordo in Parlamento.

In caso di successo, la Brexit verrà poi formalmente portata a termine entro il 22 maggio; qualora invece il Parlamento dovesse rigettare nuovamente l’accordo raggiunto dalla Premier May, allora bisognerà decidere se andare avanti con una “no-deal Brexit” o se cercare un’ulteriore estensione della scadenza.

A livello macro, venerdì dati sul PMI1 manifatturiero diffusamente deboli, sia negli Stati Uniti che nell’eurozona, hanno fatto rinascere timori su una possibile recessione economica.

[1] Il PMI (Purchasing Managers Index) è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori degli acquisti delle principali aziende per testare le opinioni sull’andamento del settore. Un valore del PMI superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione, mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.

03

Occhi puntati su...

25-31 Marzo 2019

Lunedì 25 marzo: 

  • IFO business confidence in Germania.

Martedì 26 marzo:

  • Dato sulla fiducia dei consumatori negli USA.

Mercoledì 27 marzo:

  • Dato sulla bilancia commerciale negli USA.
  • Dato sulla fiducia dei consumatori in Italia.

Giovedì 28 marzo:

  • Dato sull’occupazione e sulla crescita del PIL nel quarto trimestre del 2018 negli USA.
  • Dato sulla fiducia dei consumatori nell’eurozona.

Venerdì 29 marzo:

  • Scadenza formale per Brexit.
    In concomitanza con la pubblicazione di una serie di dati macro (PIL e fiducia dei consumatori su tutti).
  • Dato sulla disoccupazione in Germania.
 

Dopo i dati deludenti di venerdì, assumono ancora maggiore rilevanza i dati macroeconomici della settimana in corso.

Si comincia con l’IFO Business Climate2 Index lunedì 25 marzo, da cui si spera di ottenere segnali di una ripresa dell’economia tedesca dopo gli ultimi dati deboli su crescita e produzione industriale.
La settimana si concluderà, invece, con il dato sulla disoccupazione in Germania.

Nel mezzo, verranno pubblicati i dati sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti, in Italia e nell’eurozona.
Altri dati macro riguarderanno la bilancia commerciale, il mercato del lavoro e la crescita del PIL negli USA.

Il 29 marzo rappresentava la scadenza formale di Brexit, ma la Premier May ha ottenuto una proroga fino al 12 per riuscire a far approvare il proprio accordo in Parlamento (una prima votazione potrebbe tenersi anche nel corso di questa stessa settimana).

[2] L’IFO Business Climate Index è un indicatore anticipatore dell’attività economica tedesca, costruito utilizzando una base dati costituita da circa 7mila imprese appartenenti ai settori manifatturiero, costruzioni, vendita all'ingrosso e vendita al dettaglio presenti in Germania. A tutte queste aziende viene chiesta una valutazione sulle condizioni attuali dei loro affari e sulle aspettative per i sei mesi successivi. Le imprese devono categorizzare le condizioni attuali scegliendo tra: "buone", "soddisfacenti" o "deboli". Per le aspettative la scelta deve ricadere tra: "più favorevoli", "invariate" o "meno favorevoli".  Le risposte così ottenute vengono ponderate in base all'importanza della singola impresa e quindi aggregate, ottenendo un "balance value" relativo alle condizioni attuali calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte "buone" e la percentuale delle risposte "deboli". Il "balance value" relativo alle aspettative viene calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte "più favorevoli" e la percentuale delle risposte "meno favorevoli". In entrambi i casi le risposte intermedie non vengono considerate e non entrano quindi nel calcolo. Il "business climate" viene quindi calcolato come media tra il "balance value" relativo alle condizioni attuali e il "balance value" relativo alle aspettative.

04

Calendario economico

calendarioeco250319
Fonte: Pictet Asset Management