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Ora la lettura: Termometro macroeconomico: 01-07.04.2019

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Aprile 2019
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Termometro macroeconomico: 01-07.04.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

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Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

25-31 Marzo 2019

Lunedì 25 marzo: 

  • IFO business confidence in Germania.
    Dato in miglioramento (99.6 vs 98.7) e al di sopra delle aspettative (98.5).

Martedì 26 marzo:

  • Dato sulla fiducia dei consumatori negli USA.
    Dato in calo ulteriore (124.1 vs 131.4) e al di sotto delle aspettative (132.5).

Mercoledì 27 marzo:

  • Dato sulla bilancia commerciale negli USA.
    Deficit in calo (-51.1 miliardi $), in virtù soprattutto di un crollo delle importazioni dalla Cina.
  • Dato sulla fiducia dei consumatori in Italia.
    Dato in calo (111.2 vs 112.4) e al di sotto delle aspettative (112.5).

Giovedì 28 marzo:

  • Dato sull’occupazione e sulla crescita del PIL nel quarto trimestre del 2018 negli USA.
    Dato sul mercato del lavoro sorprendentemente positivo, ma crescita del PIL nel Q4 rivista ancora al ribasso (2.2% vs 2.6% di febbraio).
  • Dato sulla fiducia dei consumatori nell’eurozona.
    Dato di marzo confermato (-7.2), in miglioramento rispetto al mese precedente.

Venerdì 29 marzo:

  • Scadenza formale per Brexit.
    L’accordo raggiunto dalla Premier Theresa May con l’UE è stato respinto per la terza volta dal Parlamento.
  • Dato sulla disoccupazione in Germania.
    Disoccupazione ancora in calo ai minimi storici (4.9%), soprattutto grazie a dati robusti dal settore dei servizi (più deboli quelli relativi al settore manifatturiero).

La settimana scorsa si è conclusa con l’ennesima notizia negativa sul fronte Brexit: nel giorno della scadenza formale fissata per l’uscita dall’Unione Europea, l’accordo della Premier Theresa May è stato bocciato dal Parlamento per la terza volta. In questo momento, l’incertezza regna sovrana con il Parlamento che verosimilmente questa settimana si pronuncerà su una serie di opzioni alternative, che vanno dal rinegoziare il nodo backstop irlandese con l’UE all’uscire senza un accordo, fino ad un secondo referendum.

Nel vecchio continente, arrivano finalmente dati positivi sulla Germania: l’IFO1 Business Climate Index, considerato il più importante indicatore sullo stato di salute dell’economia tedesca, ha segnato un netto miglioramento, battendo anche le aspettative degli operatori, trainato in particolare dal settore dei servizi. Nella stessa settimana, il tasso di disoccupazione ha toccato il minimo storico (4,9%), sempre grazie ad un settore dei servizi molto robusto (meno solido il settore manifatturiero, gravato dal contesto negativo per i produttori di automobili).

Chiudiamo il quadro europeo con un dato sull’economia italiana, dove la fiducia dei consumatori (e del settore manifatturiero) è scesa più del previsto, facendo rinascere dubbi sulla tenuta della nostra economia. Negli Stati Uniti, per quanto ancora ad un livello storicamente ancora elevato, la fiducia dei consumatori è scesa per la quarta volta negli ultimi 5 mesi, suggerendo che la crescita debole e il minor numero di posti di lavoro creati nel primo trimestre del 2019 potrebbero gravare sulla spesa potenziale dei privati.
Nel frattempo, il dato sulla bilancia commerciale ha segnato una riduzione del deficit (che il mese precedente aveva segnato il livello più alto negli ultimi 10 anni), in virtù soprattutto di una crescita delle importazioni dalla Cina: probabilmente, le aziende americane hanno anticipato gli acquisti di merci cinesi nel timore dell’imposizione di nuovi dazi commerciali. Sempre negli USA, il tasso di crescita dell’economia nel quarto trimestre del 2018 è stato ulteriormente rivisto al ribasso (2,2%, rispetto al 2,6% della stima di febbraio).

[1] L’IFO Business Climate Index è un indicatore anticipatore dell’attività economica tedesca, costruito utilizzando una base dati costituita da circa 7mila imprese appartenenti ai settori manifatturiero, costruzioni, vendita all'ingrosso e vendita al dettaglio presenti in Germania. A tutte queste aziende viene chiesta una valutazione sulle condizioni attuali dei loro affari e sulle aspettative per i sei mesi successivi. Le imprese devono categorizzare le condizioni attuali scegliendo tra: "buone", "soddisfacenti" o "deboli". Per le aspettative la scelta deve ricadere tra: "più favorevoli", "invariate" o "meno favorevoli".  Le risposte così ottenute vengono ponderate in base all'importanza della singola impresa e quindi aggregate, ottenendo un "balance value" relativo alle condizioni attuali calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte "buone" e la percentuale delle risposte "deboli". Il "balance value" relativo alle aspettative viene calcolato come differenza tra la percentuale delle risposte "più favorevoli" e la percentuale delle risposte "meno favorevoli". In entrambi i casi le risposte intermedie non vengono considerate e non entrano quindi nel calcolo. Il "business climate" viene quindi calcolato come media tra il "balance value" relativo alle condizioni attuali e il "balance value" relativo alle aspettative.

03

Occhi puntati su...

01-07 Aprile 2019

Lunedì 1 aprile: 

  • Possibili indicazioni su Brexit.
  • Dati su vendite al dettaglio e ISM manifatturiero negli USA.
  • Dato su PMI manifatturiero nell’eurozona.

Martedì 2 aprile:

  • Il WTO rilascia le sue previsioni sul commercio mondiale per il biennio 2019-2020.

Mercoledì 3 aprile:

  • Riprendono le negoziazioni tra USA e Cina con il Vice Premier cinese Liu He che guiderà una delegazione che si recherà a Washington.

Venerdì 5 aprile:

  • Non-farm payrolls negli USA.
    Attese per 175.000 nuovi posti di lavoro creati (in linea con la media degli ultimi 3 mesi) e per un tasso di disoccupazione stabile (3.8%), con una crescita sostenuta dei salari.
  • Dato sulla produzione industriale in Germania.

Questa settimana sarà importante per capire quale linea adotterà il Parlamento UK per gestire la questione Brexit, con la scadenza per trovare una soluzione fissata al momento al 22 maggio, al più tardi. Possibili sviluppi (positivi) sono attesi anche sul fronte delle negoziazioni sulla politica commerciale tra USA e Cina: nella settimana in cui il WTO rilascerà le sue previsioni sul commercio mondiale per il biennio 2019-2020, mercoledì una delegazione cinese guidata dal Vice Premier Liu He si recherà a Washington per riprendere le trattative con i rappresentanti statunitensi.

Negli Stati Uniti, intanto, dopo il dato positivo sul numero di persone che hanno richiesto il sussidio di disoccupazione, le attese per i non-farm payrolls di venerdì sono di 175.000 nuovi posti di lavoro creati (in linea con la media degli ultimi 3 mesi) e un tasso di disoccupazione stabile (3.8%), con una crescita sostenuta dei salari. In Europa, a livello macroeconomico si attendono segnali di stabilizzazione dell’economia dal PMI2 manifatturiero dell’eurozona (lunedì 1 aprile) e dalla produzione industriale della Germania (venerdì 5 aprile).

[2] Il PMI (Purchasing Managers Index) è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori degli acquisti delle principali aziende per testare le opinioni sull’andamento del settore. Un valore del PMI superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione, mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.
04

Calendario economico

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Fonte: Pictet Asset Management
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Fonte: Pictet Asset Management