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Ora la lettura: Termometro macroeconomico 25.11-01.12.2019

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Novembre 2019
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Termometro macroeconomico 25.11-01.12.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

01

Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

18-24 novembre 2019

Giovedì 21 novembre:

  • La BCE pubblica le minute del meeting di ottobre.
  • L’OCSE pubblica il suo Economic Outlook.
    Secondo le previsione dell’istituto, nel 2019 l’economia globale crescerà al ritmo più basso dall’inizio della crisi.
  • Dato sulla fiducia dei consumatori nell’eurozona.
    Dato in leggero miglioramento rispetto al mese di ottobre (-7,2 vs -7,6).

Venerdì 22 novembre:

  • Dato sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti.
    Dato molto solido e al di sopra delle aspettative (96,8 vs 95,7 atteso).
  • Dati sui PMI nell’eurozona.
    Dato in risalita sul settore manifatturiero, ma al di sotto del 50 (46,6) e in discesa sui servizi, ma al di sopra del 50 (51,5).

Le minute pubblicate dalla BCE relative al meeting di ottobre mostrano i dubbi di alcuni membri del comitato sugli effetti collaterali delle politiche monetarie straordinarie attuate.
In quella che è stata l’ultima riunione da lui presieduta, Mario Draghi ha dovuto, quindi, richiamare l’unità dell’istituto nell’intento di perseguire l’obiettivo di un’inflazione prossima al 2%, oggi alquanto lontano dalla realizzazione.

Sul fronte macro, la fiducia dei consumatori della regione a moneta unica ha mostrato un leggero miglioramento nel mese di novembre, risalendo ad un livello di -7.2 dal -7.6 registrato ad ottobre.
Il dato è uscito molto solido negli Stati Uniti, dove è risalito dal 95.5 di ottobre fino al 96.8, superando abbondantemente le aspettative (95.7) e sostenendo le speranze di una ripresa dell’attività economica.

Un segnale vago è arrivato dai PMI dell’eurozona: il PMI del settore manifatturiero ha raggiunto il livello più alto degli ultimi 3 mesi, 46.6, ma resta stabilmente al di sotto della soglia del 50, ossia in territorio di contrazione.
Viceversa, il PMI relativo al settore dei servizi, per quanto in territorio di espansione, è sceso al livello di 51.5, il più basso dopo il minimo toccato a gennaio (51.2).

Nel frattempo, l’OCSE ha pubblicato il suo Economic Outlook, in cui ha rivisto al ribasso le sue previsioni per la crescita del PIL globale nel 2019 e nel 2020, oggi proiettate entrambe al 2.9% all’anno, quello che sarebbe il ritmo più basso dallo scoppio della crisi finanziaria del 2007-2009.

Nel weekend, però, sono arrivati segnali distensivi per quanto riguarda le tensioni commerciali.
Nel tentativo di rimuovere uno dei principali punti di disputa nelle negoziazioni, la Cina si è detta disponibile ad aumentare le sanzioni per le violazioni dei diritti intellettuali, andando incontro ad una delle richieste cruciali dell’amministrazione Trump.
Riprendono quota, quindi, le probabilità di un accordo parziale tra le parti, che farebbe tirare un agognato sospiro di sollievo agli operatori di mercato.

03

Occhi puntati su...

25 novembre 01 dicembre 2019

Lunedì 25 novembre:

  • Dato sull’IFO Business Climate Index in Germania.

Martedì 26 novembre:

  • Dato sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti.

Mercoledì 27 novembre:

  • Dati sulla spesa al consumo, sulla crescita del PIL e sull’inflazione negli Stati Uniti.
  • Dato sulla fiducia dei consumatori e del settore manifatturiero in Italia.

Venerdì 30 novembre:

  • Dati sulla crescita del PIL e sull’inflazione in Italia.
  • Dato sull’inflazione nell’eurozona.
Questa settimana sono attesi molti dati importanti a livello macroeconomico: dalla spesa al consumo negli Stati Uniti all’IFO Business Climate Index in Germania. Altri dati importanti, soprattutto per cercare di prevedere le prossime mosse delle banche centrali, saranno quelli relativi alla crescita del PIL e all’inflazione, sia negli Stati Uniti che nell’eurozona. Sul fronte geopolitico, invece, sarà importante capire se all’apertura mostrata dal governo cinese seguiranno sviluppi positivi nelle negoziazioni sul commercio tra Stati Uniti e Cina.
04

Calendario economico

calendarioeco25112019
Fonte: Pictet Asset Management