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Maggio 2020
Materiale di marketing

Perché la Giornata mondiale della biodiversità è importante per gli investitori?

Grazie all’utilizzo del modello dei Limiti Planetari, in cui rientra la biodiversità, Pictet è tra le prime società di asset management a includere questa importante tematica non solo all’interno dell’universo di investimento del fondo Pictet-GEO, ma anche nella reportistica (“Impact Report”) di tutte le altre strategie azionarie tematiche.

Tra i diversi aspetti della sostenibilità ambientale, la biodiversità è uno che sta attirando sempre più attenzione ultimamente. Il 22 maggio è la Giornata mondiale della biodiversità, l'occasione perfetta per sottolineare perché la biodiversità merita una maggiore attenzione da parte degli investitori.

In generale, tra le nove dimensioni dei Limiti Planetari, la biodiversità è una delle due più compromesse dall'attività umana, con un tasso di estinzione delle specie che attualmente ha un ritmo da 10 a 100 volte più veloce di quello considerato sostenibile. Stiamo assistendo in questo periodo a quello che gli scienziati chiamano la sesta estinzione di massa nella storia geologica.

Preservare la biodiversità è importante, non per ragioni idealistiche. Pur avendo una visione antropocentrica, dovremmo preoccuparci della biodiversità poichè essa ha un valore economico. Questo può essere meglio compreso attraverso il concetto di servizi dell’ecosistema, che può essere considerato come il rendimento o il flusso di cassa derivante dal capitale naturale. Oltre all'accesso alle risorse, inclusa la produzione agricola o l'accesso ai componenti medici, questi servizi includono filtrazione/purificazione, riduzione della CO2 e impollinazione, per fare alcuni esempi. La perdita di biodiversità sta danneggiando sempre più tali funzioni. La preoccupante diminuzione di impollinatori mostra come la perdita di specie chiave potrebbe minare l'intera industria alimentare. In generale, la perdita di biodiversità e dei servizi dell’ecosistema può generare costi enormi in termini di mancata produzione o spese di ripristino/sostituzione, anche se si fa affidamento sulla tecnologia come sostituto.

La perdita di biodiversità è un tipico esempio di esternalità negativa. I costi sono di solito a carico di altri rispetto a quelli che prendono decisioni economiche che portano alla perdita di biodiversità, un tipico problema del “free-riding” comune a molte aree dell’ambiente.

Tuttavia, sembra che le cose stiano cambiando e ci sono segnali sempre più frequenti che questi costi verranno sempre più internalizzati in futuro. In effetti, la biodiversità ha scalato la scala delle priorità nell'agenda politica. Ad esempio, la conferenza del G7 di agosto 2019 in Francia si è concentrata sulla biodiversità, uno dei punti chiave dell’incontro. La biodiversità fa anche parte dell’Action Plan on Sustainable Finance dell’Unione Europea, così come della legge sulla French Energy Transition. Infine, proprio come l'IPCC è l'organismo delle Nazioni Unite dedicato ai cambiamenti climatici, esiste un comitato simile per la biodiversità, l’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES), che lo scorso anno ha ricevuto molta attenzione dopo aver pubblicato un rapporto piuttosto allarmante.

Il risultato è che, proprio come i cambiamenti climatici e le emissioni di CO2 nell'ultimo decennio, la conservazione della biodiversità sarà sempre più soggetta all'applicazione di normative, all'azione legale e al cambiamento delle preferenze dei consumatori. Tutti questi fattori non faranno altro che esercitare pressione sulle aziende. 
Quindi, come teniamo conto della biodiversità nei fondi tematici? 
Ovviamente, molto deriva dal fatto che utilizziamo il modello dei Limiti Planetari per la costruzione dell'universo del fondo Pictet-GEO e per la reportistica (“Impact Report”) di tutti i nostri portafogli azionari tematici. La biodiversità è, infatti, una delle nove dimensioni dei Limiti Planetari. Anche se è difficile modellare direttamente l’impatto dell’attività umana sulla biodiversità, ci affidiamo alla ricerca sulle tematiche ambientali per valutare tale impatto in base alle sue cause più dirette (in termini di altre dimensioni dei Limiti Planetari). Inoltre, il fatto che le dimensioni del cambiamento del suolo, dell’inquinamento chimico, dei flussi biochimici, dell’acidificazione degli oceani, degli aerosol atmosferici e dei cambiamenti climatici sono direttamente incorporati nel nostro processo di selezione e hanno impatti diretti sulla biodiversità, significa che le considerazioni legate alla biodiversità gravano in modo determinante sul nostro processo di investimento. Man mano che il tema della biodiversità crescerà, ci sarà spazio per rafforzare ulteriormente il suo peso all’interno del processo di investimento tematico. Nel frattempo, siamo orgogliosi di esserci interessati a questa importante tematica sin dalle prime fasi in cui è stata oggetto di studio.