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Gennaio 2018
Materiale di marketing

L'approccio ambientale di Pictet

L’approccio ambientale di Pictet è ispirato dal nostro senso di responsabilità: la consapevolezza che le nostre azioni hanno un impatto sull’ambiente e che abbiamo l’obbligo di ridurre questo impatto il più possibile. Questo approccio è strettamente collegato al modello di business di Pictet un modello basato sulla collaborazione che ci permette di concentrarci sulla creazione di valore nel lungo termine prestando al tempo stesso debita attenzione alle sfide che dovranno essere affrontate dalle generazioni future.

Nel 2007 abbiamo iniziato a calcolare le emissioni di CO2 del Gruppo sulla base di una strategia ambientale di nuova definizione. È stato fissato un obiettivo ambizioso: ridurre l’impatto medio per collaboratore del 40% entro il 2020. Il presente articolo, che deriva da tale strategia, illustra i nostri progressi, fornendo una panoramica della nostra impronta di carbonio e degli sforzi sostenuti per ridurla.

Sono passati dieci anni da quando abbiamo iniziato a compiere ogni sforzo volto al raggiungimento del nostro obiettivo di CO2 e i risultati fino ad ora sono stati positivi. Ora è il momento di pensare a cosa accadrà dopo il 2020 e di espandere il nostro raggio di azione.
Dobbiamo considerare i nostri consumi di materiali e di risorse, al fine di ridurli in misura significativa. In quest’ottica, vogliamo sviluppare nuove misure da adottare in tutte le entità del Gruppo, sia in Svizzera che all'estero. È necessario coinvolgere ancora più intensamente ciascun collaboratore in questo approccio, che è per sua natura partecipativo. La sua riuscita dipende, infatti, dall’impegno di ciascuno di noi nelle nostre attività quotidiane.

Rapporto sulle emissioni di CO2 di Pictet

tonnellate di co2 per collaboratore
emissioni
Nel 2016 siamo riusciti a ottenere una forte diminuzione delle emissioni di CO2 di Pictet, sia in termini assoluti che relativi. Infatti, le emissioni totali sono diminuite da 10425 tonnellate nell’anno precedente a 10290 tonnellate nel 2016. Questa riduzione è stata ottenuta nonostante una crescita in quell’anno del 6,3% del numero di collaboratori del Gruppo, che sono passati da 3886 a 4130. Ciò si traduce in una media di 2,04 tonnellate di CO2 emesse per collaboratore, con un calo del 9% rispetto al 2015. Questa media è significativa perché rappresenta la più bassa dal 2007, anno a partire dal quale sono state calcolate le emissioni del Gruppo. L’eccellente risultato è in parte attribuibile al calo del numero di viaggi professionali, grazie alla sensibilizzazione all’interno del Gruppo e al continuo affinamento del sistema di videoconferenza.
Pictet è pertanto in linea con il suo obiettivo di diminuire le emissioni di CO2 del 40% entro il 2020, nonostante il margine di manovra del Gruppo per ridurre l’impronta di carbonio e migliorare l’efficienza energetica si stia riducendo.
In generale, le principali fonti di emissione di CO2 di Pictet restano invariate rispetto agli anni precedenti: in cima alla classifica troviamo i viaggi professionali, seguiti dai consumi energetici degli edifici. Queste due voci rappresentano da sole più del 90% delle emissioni del Gruppo.
Bisogna tuttavia sottolineare che nel 2016 i viaggi per motivi professionali all’interno del Gruppo sono diminuiti in termini assoluti, nonostante l’incremento del numero di collaboratori. Sebbene gratificante, questo calo del 4,6% rispetto al 2015 rimane difficile da analizzare. Gli strumenti attuali non permettono di calcolare con precisione tutti i viaggi effettuati dai dipendenti del Gruppo e di misurare le correlazioni esistenti con l’utilizzo del sistema di videoconferenza. Un progetto avviato nel 2017 è volto al miglioramento delle modalità di rilevazione di tutti i viaggi, al fine di ottimizzarli e di ridurre di conseguenza la nostra impronta di carbonio.
fonti
Il grafico illustra il dettaglio delle emissioni di CO2 di tutti gli uffici Pictet con più di 50 collaboratori* e delle succursali, raggruppate nella categoria «Altri». Ancora una volta, questi dati mostrano che i viaggi professionali e i consumi energetici hanno un peso rilevante nell’impronta di carbonio di tutte le entità del Gruppo.
L’ufficio di Parigi si distingue per l’impronta di carbonio più bassa, con una media di 1,18 tonnellate di CO2 per collaboratore. Questa eccellente performance è attribuibile in particolare ad un impianto di riscaldamento alimentato dall’elettricità prodotta a partire da energie non fossili. Inoltre, la maggior parte dei viaggi per motivi professionali dei collaboratori di Pictet Parigi è compiuta in treno, grazie all’eccellente rete ferroviaria che copre la Francia e le regioni limitrofe. È in Svizzera che il Gruppo ha l’impronta di carbonio più elevata, dal momento che più del 60% dei collaboratori di Pictet lavora presso la sede centrale di Ginevra.
Pictet Nassau è un altro caso particolare, poiché le forniture elettriche dipendono principalmente da energie fossili, questo si traduce in una elevata impronta di carbonio. Come per Nassau, la maggior parte delle emissioni di CO2 degli uffici in Lussemburgo, Italia e Hong Kong è legata ai consumi di elettricità dei rispettivi edifici, in contrasto con i modelli usuali nel resto del Gruppo. Si tratta però di uffici ubicati in edifici che non sono di proprietà di Pictet e pertanto abbiamo limitata libertà di azione sul controllo o il miglioramento dell’efficienza energetica.

2,04 tonnellate di CO2 emesse per collaboratore nel 2016, il livello più basso dal 2007.

Riduzione dell'impronta di carbonio del Gruppo

Come abbiamo potuto analizzare precedentemente, le emissioni di CO2 di Pictet sono generate per il 61% dai viaggi professionali dei collaboratori e per il 32% dai consumi energetici degli edifici. Analizziamo dunque le soluzioni realizzate per limitare o contrastare questi fattori, ovvero il sistema di videoconferenza e le misure di efficienza energetica. Analizzeremo poi i progetti di mobilità sostenibile e di neutralità del carbonio.

Videoconferenze

La rete di videoconferenza di Pictet è stata notevolmente ampliata nel 2016 con l’installazione di 66 sistemi aggiuntivi, pari a una crescita del 40%, che ha portato a 231 il numero totale delle apparecchiature. Esse sono state utilizzate per un totale di 52255 ore nel 2017, dimostrando che la disponibilità di apparecchiature aggiuntive incoraggia i collaboratori a ricorrere in misura maggiore a questa soluzione.

ore

È stata inoltre prestata grande attenzione alla semplicità di utilizzo del sistema e al supporto di tutti i collaboratori che incontravano problemi nell’utilizzarlo. Ora è possibile organizzare una videoconferenza con il semplice clic di un mouse ed è disponibile un numero di emergenza in caso di problemi di connessione.
Mentre i benefici delle videoconferenze da un punto di vista ambientale sono facilmente immaginabili, è ancora difficile misurare accuratamente l’impatto del sistema all’interno del Gruppo e la riduzione delle emissioni di CO2. Le videoconferenze rappresentano in ogni caso un reale vantaggio in termini di comunicazione rispetto a una semplice chiamata telefonica e rafforzano l’interazione tra i colleghi.

Presso la sede di Ginevra, tra tutte le soluzioni adottate per aumentare l'efficienza energetica dell’edificio, le tre installazioni principali permettono non solo di evitare la dispersione di CO2 e il consumo di combustibile, ma anche di produrre elettricità fotovoltaica.

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La climatizzazione solare funziona grazie a 364 pannelli installati sul tetto dell'edificio principale, che coprono una superficie di 600m2.
L’energia raccolta viene convertita in acqua refrigerata che serve a climatizzare gli uffici in estate. Parallelamente, il sistema produce tutto l’anno acqua calda sanitaria. La seconda installazione permette di recuperare il calore superfluo prodotto dai centri informatici e dalle sale di telecomunicazione dell’edificio principale e di riscaldare gli edifici adiacenti in cui lavora una parte dei collaboratori del Gruppo.
Infine, dal 2008, il tetto della sede serve anche da supporto a circa 330 m2 di pannelli solari fotovoltaici, che hanno prodotto 20200 kWh di elettricità verde nel 2016, l'equivalente dei consumi elettrici di 10 famiglie in un anno. Questi pannelli coprono il fabbisogno di elettricità del sistema di climatizzazione solare, nonché delle iniziative di mobilità elettrica.
Grazie a queste tre installazioni, il Gruppo Pictet ha risparmiato 275 tonnellate di CO2 nel 2016, ovvero il 2,7% della sua impronta di carbonio totale, equivalenti alle emissioni annuali di 50 persone che vivono in Svizzera (5,9 tonnellate equivalenti di CO2 per abitante in Svizzera nel 2014).

Mobilità elettrica

Pictet incoraggia la mobilità elettrica in vari modi: diversi punti di ricarica sono a disposizione dei collaboratori per la loro automobile o bicicletta elettrica. Questi punti di ricarica sono alimentati dall’elettricità prodotta sul posto grazie a pannelli solari fotovoltaici supplementari installati nel 2015 sul tetto dell’edificio principale. Si tratta così di favorire la mobilità più neutra possibile in termini di carbonio, per i trasferimenti dei collaboratori dalla loro abitazione all’ufficio o per i loro spostamenti personali. Questa iniziativa risponde anche all’evoluzione prevista del parco automobilistico svizzera, che sarà composto per il 15% da veicoli elettrici entro il 2020 (fonte: Alpiq).
Il Gruppo ha inoltre acquistato una vettura elettrica di marca Tesla a completamento della sua flotta di veicoli. Grazie a quest’ultima, riusciamo ad assicurare il trasporto dei nostri clienti senza provocare alcuna emissione di CO2 e con costi di ricarica minimi.

A seguito del successo raccolto delle biciclette elettriche messe gratuitamente a disposizione dei collaboratori nell'estate 2016, Pictet ha rinnovato la sua partnership con Genèveroule, una associazione locale che promette l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto in città, impiegando per le sue attività personale che viene reinserito nella vita sociale e professionale. Nel 2016, le 15 biciclette elettriche hanno permesso ai collaboratori di Pictet di effettuare di 26600 km, evitando le 7,5 tonnellate di CO2 che sarebbero state prodotte se fossero state utilizzate delle automobili.

In totale, 545 collaboratori hanno provato l'esperienza della bicicletta elettrica e sono stati convinti da questo modo di trasporto più salutare e non inquinante, con una media di 26 prestiti al giorno. Due collaboratori hanno persino deciso di fare il salto e di cambiare le loro abitudini, acquistando una bicicletta elettrica.

Compensazione delle emissioni di CO2

La strategia del Gruppo in materia di CO2 è di tipo globale e contempla lo sviluppo delle misure di riduzione possibili all’interno e il ricorso a meccanismi di compensazione per raggiungere la neutralità di carbonio. Pictet è infatti neutrale in termini di carbonio dal 2014 al 2020, il che significa che il suo bilancio di CO2 è pari a zero. Questa neutralità è stata ottenuta compensando 70000 tonnellate di CO2, pari all’insieme delle emissioni del Gruppo fino al 2020, con il finanziamento di una serie di progetti di energie pulite.

Ad esempio, Pictet ha investito nella costruzione di installazioni idroelettriche di piccola e media dimensione in Cina. Queste installazioni forniscono energia esente da CO2 alle regioni rurali e montagnose del sud est della Cina. Le differenze di livello nelle cascate naturali vengono utilizzate per generare elettricità verde.

Un altro progetto in corso mira a costruire centrali di biomasse in cinque cementifici in Thailandia. La sostituzione parziale dei combustibili fossili con questa energia rinnovabile a minore emissione di carbonio contribuirà a diminuire le emissioni di CO2 e andrà a beneficio delle comunità locali.

Infine, il Gruppo finanzia un progetto di conservazione forestale nel nord dello Zimbabwe, una regione colpita dalla deforestazione, dalla povertà e dalla siccità. Questo progetto offre alle popolazioni povere l’opportunità di assicurarsi mezzi di sussistenza sostenibili.

Da qui al 2020 e oltre

Dal 2007, la nostra principale preoccupazione è diminuire l’impronta di carbonio, seguendo la strategia allora definita. Il primo passo è stato calcolare le nostre emissioni per definire un obiettivo di riduzione e studiare i campi di azione possibili, prima di implementare le misure necessarie. Completeremo presto questa fase e, anche se dobbiamo proseguire con i nostri sforzi per raggiungere l’obiettivo di CO2, è altresì necessario agire prima del 2020 per perseguire il nostro approccio ambientale.
È importante integrare meglio le nostre succursali all'estero, analizzare i nostri consumi in complessivi e coinvolgere più che mai ciascuno dei nostri collaboratori. Ancora una volta, bisognerà censire, misurare e analizzare i diversi parametri dei nostri campi di azione, fissare altri obiettivi e lanciare nuovi progetti. A questo punto, stiamo riflettendo sul nostro approccio ambientale 2.0.
succursali estere
estere

Per i nostri uffici con più di 50 collaboratori, abbiamo iniziato a definire una panoramica della situazione a livello dei tre fattori chiave in termini ambientali, ovvero i consumi elettrici, lo smaltimento dei rifiuti e le iniziative in materia di trasporti, siano queste sovvenzioni o possibilità di ricarica dei veicoli elettrici. L’idea è migliorare il più possibile questo primo bilancio. Bisogna tuttavia ricordare che questi locali non sono di proprietà di Pictet e che pertanto non è sempre possibile per il Gruppo migliorare questi parametri.
Talvolta è anche necessario un intervento a livello governativo, ad esempio nelle Bahamas, dove non esiste un’infrastruttura per lo smaltimento dei rifiuti.

Le prime constatazioni rilevate da questa valutazione: dobbiamo concentrarci in primo luogo sulle nostre succursali asiatiche e sulle Bahamas, dove il potenziale di miglioramento è elevato. Inoltre, rimangono solo poche misure nel campo dei trasporti e si tratta di esaminare quelle che possiamo attuare. Per contro, è interessante notare che in questi nove paesi, i consumi elettrici da fonti rinnovabili a basso impatto di carbonio hanno già raggiunto più del 45% del fabbisogno totale. Bisogna precisare che nel caso particolare di Montreal, il valore elevato del totale di kWh per collaboratore è dovuto a un metodo di calcolo differente, che ripartisce i consumi elettrici complessivi dell’edificio in funzione della superficie degli uffici affittati.

Al fine di fare progredire il nostro approccio ambientale anche nelle succursali estere, abbiamo anche costituito un gruppo di lavoro composto da 13 persone di tutto il Gruppo. I suoi membri agiscono come punto di contatto e tramite per tutte le iniziative ambientali. Grazie a questi colleghi, possiamo lavorare insieme per studiare le problematiche specifiche di ciascun ufficio e realizzare nuovi progetti in modo più efficiente.

Nelle nostre principali succursali all'estero più del 45% dei consumi di elettricità proviene da fonti rinnovabili.

Consumi complessivi

La nostra impronta di carbonio è parte di una problematica più vasta, quella dei nostri consumi complessivi, che devono diventare più sostenibili. A tal fine, dobbiamo esaminare la catena dei consumi del Gruppo nella sua interezza, passando per i nostri fornitori e le loro pratiche, fino alla selezione e al recupero di tutto il materiale utilizzato, in particolare tutte le apparecchiature informatiche. Questo lavoro ad ampio spettro è stato appena avviato e richiederà una lunga fase preparatoria di analisi e raccolta di dati. Questa ci permetterà di definire obiettivi ambiziosi ma realisti e di lanciare nuove iniziative finalizzate a proteggere l’ambiente.

Approccio partecipativo

La sensibilizzazione dei collaboratori alle sfide ambientali e alle misure attuate da Pictet costituisce da sempre una parte importante della nostra cultura. È infatti evidente che il successo del nostro approccio dipenda in larga misura dal fatto che ciascuno faccia la propria parte.
Desideriamo pertanto coinvolgere ancora di più ciascun collaboratore e farlo partecipare il più possibile al raggiungimento del nostro obiettivo ambientale. Il pubblico che abbiamo identificato in via prioritaria, per la sua particolare sensibilità alle sfide dello sviluppo sostenibile, è costituito dai giovani laureati entrati in Pictet nel 2015. A questi 21 collaboratori abbiamo chiesto di lavorare insieme per proporre iniziative realizzabili e in grado di contribuire a ridurre l’impronta di carbonio del Gruppo. Essi hanno definito 4 progetti, la cui realizzazione è attualmente in fase di studio:

  1. Eliminare i bicchieri di plastica e le tazze di cartone messi a disposizione dei collaboratori
  2. Sovvenzionare l'acquisto di biciclette elettriche da parte dei collaboratori
  3. Organizzare una giornata annuale di volontariato aziendale
  4. Proporre cesti di legumi e frutti locali, consegnati direttamente presso gli uffici.

L’idea alla base dell’approccio partecipativo è invitare alla riflessione, stimolare i suggerimenti e raccogliere tutte le idee che permettano di fare progredire il Gruppo lungo il cammino della sostenibilità.