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Investire in Russia

Gennaio 2019
Materiale di marketing

Cinque motivi per essere ottimisti sulle azioni russe nel 2019

Le azioni russe hanno sovraperformato i mercati emergenti nel 2018. A nostro avviso, ciò si potrebbe ripetere nel 2019.

1. La minaccia delle sanzioni non è così negativa come molti pensano

Per lungo tempo abbiamo sostenuto che è molto difficile imporre davvero sanzioni alla Russia. E sebbene le sanzioni possano incidere sui prezzi degli attivi russi, ciò tende a colpire di più gli investitori occidentali che quelli russi, che tendono ad avere un'esposizione relativamente limitata al loro mercato azionario interno.  

Affinché le sanzioni incidano con efficacia sull'economia russa, l'Occidente dovrebbe limitare le esportazioni di idrocarburi del Paese. Ciò è altamente improbabile, dato il livello di dipendenza dell'Europa da petrolio e gas russi.

Curiosamente, ritengo che la completa eliminazione delle sanzioni costituirebbe per le istituzioni russe un problema più complesso di quanto sia gestire le attuali limitazioni. Infatti, avendo contribuito a mantenere il rublo debole, le sanzioni hanno paradossalmente contribuito a mantenere il bilancio del governo in attivo, visto che le sue spese sono in una valuta locale depressa, mentre i ricavi sono in valuta forte. Un allentamento delle sanzioni potrebbe condurre a un significativo apprezzamento del rublo, che è l'opposto di quanto vogliono i responsabili della politica russa.

2. Ci sono alcune buone notizie sul fronte geopolitico

Fino a poco tempo fa, si temeva un significativo aumento delle tensioni nella città siriana di Idlib in cui la Russia è pesantemente coinvolta al fianco del regime di Assad per sconfiggere i ribelli islamici. Tuttavia, un accordo tra Russia e Turchia per evitare un'offensiva militare è motivo di speranza, nonostante l'effetto solo temporaneo.

Ovviamente, ci sono altri rischi, in particolare quello che il Regno Unito imponga ulteriori sanzioni ai soggetti e alle aziende con legami con la Russia in risposta all'avvelenamento di Skirpal e che gli Stati Uniti scatenino i loro attacchi se non saranno rese note le prove dell'interferenza russa durante le elezioni di metà mandato del 2018. Anche i conflitti con l'Ucraina si sono in qualche misura intensificati recentemente, ma siamo convinti che non siano destinati a incidere sui fondamentali economici o societari.

Inoltre, a nostro avviso la Russia pare decisa a portare avanti la sua partecipazione al cartello OPEC+, che dovrebbe stabilizzare i prezzi del petrolio nel prossimo anno. Il successo della regola fiscale e di una politica monetaria prudente durante lo scorso periodo di prezzi del petrolio elevati ha favorito lo sganciamento del rublo dal petrolio, aumentando le riserve estere. Di conseguenza, e come indicato nel grafico sotto riportato, il rublo non ha perso terreno di pari passo con il prezzo del petrolio da ottobre 2018 in poi.

Fig.1 - Le sanzioni e il regolamento fiscale del Ministro delle finanze hanno sganciato il RUBLO dal PETROLIO

Il tasso di cambio USD/RUB a confronto con il prezzo in dollari per un barile di greggio Brent.

Prezzo del petrolio
Fonte: Pictet Asset Management, Factset, dati al 30 novembre 2018

3. Il quadro dell'economia domestica è luminoso

Le politiche fiscale e monetaria russe sono eccezionalmente prudenti. Sia il Ministro delle finanze, sia la banca centrale hanno perseguito politiche assennate negli ultimi anni. Il rapporto debito russo/PIL è basso e il bilancio dello Stato è in attivo, in parte grazie alle sanzioni, come già evidenziato. Sarebbe difficile trovare un economista in disaccordo con le politiche monetaria e fiscale della Russia.

4. Attenzione costante alle valutazioni e ai fondamentali

I numeri parlano da soli. Come indicato nel grafico sottostante (Fig.2), il mercato azionario russo paga circa il 7% in termini di dividendi rispetto al 3% dei mercati emergenti in generale. Si tratta di un premio storicamente elevato.
Fig.2 - I rendimenti da dividendo russi sono a livelli relativi da record

Previsioni degli analisti sui rendimenti da dividendo a 12 mesi nei principali mercati, in %

Rendimento da dividendo in Russia
Fonte: Pictet Asset Management, Factset, dati al 30 novembre 2018

Gli esportatori russi sono attualmente in una posizione ottimale per poter generare free cash flow e beneficiano della debolezza del rublo e di prezzi delle materie prime relativamente favorevoli. Per di più, e in gran parte grazie alle sanzioni, i programmi di spesa in conto capitale sono stati ampiamente ridotti e le politiche di distribuzione sono molto favorevoli agli azionisti di minoranza.

Per quanto riguarda le aziende che operano nel mercato interno, vi sono grandi società con fondamentali robusti che scambiano con valutazioni quasi in sofferenza e non è per nulla raro trovare società con rendimenti da dividendo a due cifre.

Tutti i segmenti del mercato sono convenienti.

 

Fig.3 - I RENDIMENTI da dividendo sono elevati rispetto alla loro cronologia in tutti i segmenti di mercato

Sia gli esportatori russi (energia/materiali), sia le aziende che operano nel mercato nazionale (finanziari, servizi di pubblica utilità, IT, consumatori) pagano dividendi record

RD prossimi 12 mesi
Fonte: Pictet Asset Management, Bloomberg, dati al 31 ottobre 2018

5.  Non abbiamo bisogno di notizie positive, di notizie meno negative di quanto il mercato si aspetti

È una previsione pericolosa da fare, ma nel 2019 potemmo assistere a meno notizie negative sulla Russia, con la possibilità per gli investitori di concentrarsi sui fondamentali interessanti del Paese. Quando succederà, crediamo che sarà inevitabile una rivalutazione dei prezzi.