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tecnologie per la rimozione del carbonio

Marzo 2022
Materiale di marketing

Emissioni negative: andare oltre l'obiettivo di zero emissioni

Per fermare il riscaldamento globale, il mondo potrebbe dover andare oltre l'azzeramento delle emissioni e iniziare a rimuovere attivamente il carbonio dall'atmosfera.

140 Paesi e centinaia di aziende in tutto il mondo hanno aderito alla corsa per raggiungere l'obiettivo "zero emissioni nette", in modo da fermare il riscaldamento globale ed evitare una crisi climatica.

Tuttavia, riuscire a limitare a 1,5°C l'aumento della temperatura entro il 2100 (il fondamento dell'Accordo sul clima di Parigi firmato sei anni fa) resta una speranza remota. 

Le proiezioni attuali, basate sulle politiche già varate, mostrano un mondo che sarà 2,7°C più caldo di oggi.1

E anche nel migliore dei casi, ossia considerando tutti gli impegni e le promesse per l'azzeramento delle emissioni, le temperature medie sono destinate ad aumentare di 1,8°C.

Il problema degli impegni assunti per azzerare le emissioni nette è che non tutti i settori sono in grado di decarbonizzare a questo ritmo. 

Le "zero emissioni" sono raggiungibili solo se i gas serra immessi nell'aria vengono compensati rimuovendo con altri mezzi la stessa quantità di carbonio dall'atmosfera.

Per raggiungere questo obiettivo entro la metà di questo secolo, ogni settore dell'economia deve ridurre le proprie emissioni di gas serra.

Questo, però, non è realistico per settori come l'agricoltura, l'aviazione, le spedizioni e la produzione di cemento. È probabile che le loro emissioni rimangano elevate ancora per decenni. Lo stesso vale per gran parte del mondo in via di sviluppo.  Con gli obiettivi che si sono poste finora, Cina e India non raggiungeranno le zero emissioni prima del 2060 e del 2070, rispettivamente.

È per questo motivo che le tecnologie a emissioni negative (Negative Emissions Technologie, NET) o i metodi per rimuovere il carbonio dall'atmosfera potrebbero fare davvero la differenza. 

Secondo i membri dell'Advisory Board delle strategie Pictet-Timber e Pictet-GEO (Global Environmental Opportunities), scienziati e governi considerano le NET sempre più importanti per raggiungere l'obiettivo delle zero emissioni. 

Alcune aziende, come il gigante dei software Microsoft e il riassicuratore Swiss Re, utilizzano già le NET per rimuovere la CO2.

Tecnologie a emissioni negative nuove e innovative, come la cattura diretta dall'aria, sono interessanti per la maggiore efficienza che presentano e per la possibilità che offrono di ridurre i costi operativi della rimozione del carbonio. Ciò significa che potrebbero potenzialmente essere impiegate su una scala molto ampia. 

Passa al negativo, sii positivo

Esistono diversi modi per ottenere emissioni negative. Ogni soluzione ha però i propri limiti, in termini di efficacia, durevolezza e accessibilità.

Metodi NET consolidati (come la piantagione di alberi) si affidano alla fotosintesi per assorbire e catturare il gas serra, mentre tecnologie emergenti come la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS) e la meteorizzazione potenziata utilizzano la chimica per fare più o meno la stessa cosa.

La forestazione è considerata il metodo più conveniente per rimuovere la CO2 dall'atmosfera. Allo stesso tempo, però, è meno efficace di altri metodi, perché una foresta appena piantata ha bisogno di tempo per crescere e la sua durevolezza, inoltre, dipende dalla longevità della foresta stessa. D'altra parte, le tecnologie di cattura diretta dall'aria possono essere efficaci una volta installate, ma la loro implementazione è molto costosa al momento.

Tecnologie a emissioni negative: un confronto
tecniche di valutazione
BECS sta per bioenergia con cattura e stoccaggio del carbonio.* L'efficacia dei metodi viene confrontata rispetto alla loro accessibilità (l'inverso del costo per una misura definita dell'effetto), con la dimensione dei punti a indicarne la tempestività (punto tanto più grande quanto più rapidamente implementabili ed efficaci, fino a un "puntino" se non lo sono), e il colore dei punti che ne indica la sicurezza (su una scala da verde se sicuro a rosso se non lo è). La dimensione dei simboli non ne riflette la precisione. Fonte: Royal Society, "Geoengineering the climate".

Sebbene le aziende abbiano una serie di opzioni NET tra cui scegliere, i membri del nostro Advisory Board affermano che affidarsi a una sola tecnologia potrebbe essere meno efficace rispetto a ricorrere a una combinazione di metodi diversi. In altre parole, l'utilizzo di un ventaglio di tecnologie NET può fornire un risultato complessivo migliore rispetto all'implementazione di un singolo sistema isolato (si veda la Figura). Naturalmente, le combinazioni migliori variano a seconda del settore e dell'azienda. 

Ad esempio, Microsoft punta sulla silvicoltura per rimuovere l'85% del carbonio che prevede di eliminare, ma utilizza anche suolo, bioenergia, biochar e cattura diretta dall'aria.2

Con l'obiettivo di eliminare tutte le emissioni della sua storia a partire dalla sua fondazione nel 1975, l'azienda di Seattle ha già assicurato l'eliminazione di 1,3 milioni di tonnellate di carbonio tramite 26 progetti in tutto il mondo.

Il prezzo per passare al negativo

Sorprendentemente, è l'industria dei combustibili fossili quella forse meglio attrezzata per sfruttare le NET: circa il 90% delle sue competenze scientifiche, tecnologiche e ingegneristiche è infatti trasferibile allo sviluppo della tecnologia CCS.3

Al contrario, la tecnologia di rimozione del carbonio è difficile da implementare su larga scala in altri settori che producono forti emissioni, come l'agricoltura o la moda.

I nostri esperti affermano che la soluzione migliore per questi settori potrebbe essere il mercato per le compensazioni volontarie del carbonio (voluntary carbon market). Questa struttura che sta nascendo (che opera al di fuori di mercati regolamentati come il Sistema europeo di scambio di quote di emissioni, EU ETS) consente alle aziende di compensare le proprie emissioni di carbonio attraverso l'acquisto volontario (anziché obbligatorio) di crediti di rimozione del carbonio. 

Il mercato volontario vale attualmente 400 milioni di dollari, ma si prevede che crescerà fino a 480 miliardi di dollari entro il 2050.4 Ciò equivarrebbe a una riduzione di circa 3,6 gigatonnellate di CO2 equivalente (CO2e) l'anno: poco meno di un quinto della quantità richiesta dall'Accordo di Parigi. 

Attualmente, il prezzo medio del carbonio sul mercato volontario si attesta intorno ai 4-5 dollari per tonnellata di CO2. Tuttavia, le stime del settore suggeriscono che potrebbe salire fino a 140 dollari entro il 2050.5

Almeno nel breve termine, le attività del mercato volontario del carbonio saranno concentrate su tecnologie per la riduzione del carbonio basate sul suolo, tra cui la forestazione, il rimboschimento e una migliore gestione delle foreste, metodi sia a basso costo che pronti per essere implementati. Col tempo, ci dicono i membri del nostro Advisory Board, il mercato si espanderà per coprire altre tecnologie emergenti, quali la cattura e lo stoccaggio del carbonio (CCS).

Tuttavia, affinché il mercato volontario del carbonio possa decollare, è necessaria una maggiore trasparenza, non ultimo sul funzionamento delle compensazioni.

Ad esempio, le aziende che acquistano crediti per l'eliminazione del carbonio tramite forestazione non dovrebbero aspettarsi un'applicazione immediata delle compensazioni. Il loro impiego deve riflettere in qualche modo il ritardo tra il momento in cui il carbonio viene rilasciato nell'atmosfera e il momento in cui verrà rimosso da una foresta. 

 

Il mondo dovrebbe utilizzare le NET come parte di un ventaglio più ampio di misure di riduzione del carbonio progettate per un'economia fondata su basi più sostenibili.

Non c'è una carta "Esci di prigione"

Nonostante tutto l'entusiasmo per la compensazione del carbonio, l'allargamento di questo approccio mette in maggiore rilievo uno spinoso problema filosofico: se la compensazione diventa lo strumento preferito di riduzione del carbonio, non verranno eliminate le attività che causano le emissioni. 

I membri del nostro Advisory Board affermano che le NET non dovrebbero servire come una sorta di carta "Esci gratis di prigione", che permetta a chi inquina di evitare o rimandare gli sforzi per ridurre le emissioni.

Piuttosto, dicono, le NET dovrebbero far parte di un ventaglio più ampio di misure di riduzione del carbonio progettate per un'economia fondata su basi più sostenibili.