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Innovazione

5G: cos’è e quale impatto avrà sull'economia

Agosto 2020

Le reti di nuova generazione si stanno espandendo più velocemente del previsto. E avranno ricadute su molti settori, dal manifatturiero all'intrattenimento.

Il 5G è la nuova generazioni di tecnologie di reti mobili. Cinque perché si tratta della quinta generazione, ognuna delle quali ha rappresentato un salto notevole rispetto alla precedente. Se il 2G ha accompagnato la diffusione dei telefoni cellulari e il 3G lo sviluppo dell'app economy, il 4G (la tecnologia oggi più diffusa) è stata decisiva per video, streaming e messaggistica istantanea. Adesso tocca alle nuove reti, che hanno esordito (su scala ancora limitata) tra il 2019 e il 2020. Ecco quali sono le loro caratteristiche e i potenziali effetti. 

Non solo "reti veloci": le caratteristiche

Non bisogna fare l'errore di definire le reti 5G solo “più veloci”. Quella è solo una delle sue caratteristiche, che permetterà servizi sempre più evoluti e streaming più complessi. Ci sono però almeno altri due tratti distintivi: con il 5G aumenta in modo significativo la capacità di connettere, nello stesso momento e in un'area circoscritta, una quantità molto più elevata di dispositivi senza ridurre le loro prestazioni. Vale per gli smartphone (che quindi non avranno rischi di “intasamento”), ma vale anche per gli oggetti: ecco perché il 5G accelera lo sviluppo di ambiti come Internet of Things, Industria 4.0, Smart City. Migliaia di dispositivi e sensori funzionano anche quando c'è grande traffico. Altra caratteristica: le nuove reti riducono il cosiddetto “tempo di latenza”, cioè l'intervallo tra comando e risposta. Nelle fabbriche come sulle strade (basti pensare alla guida autonoma) fino ai videogiochi in streaming, la reattività è fondamentale. Ci sarà sempre un tempo di latenza, ma il 5G lo comprime a tal punto da creare la sensazione dell'immediatezza. Anche a migliaia di chilometri di distanza. 

Le ricadute economiche

Dire quale possa essere l'impatto del 5G sull'economia è complicato. Si tratta infatti di una tecnologia che non rappresenta un settore ma un acceleratore di molti comparti. Alla base ci sono sì gli investimenti degli operatori, ma le ricadute atterrano (potenzialmente) ovunque, dal manifatturiero all'intrattenimento, dalla sanità al commercio, dall'edilizia ai trasporti fino al'IT. Non è ancora chiaro neppure l'effetto del Covid. Se da un lato la pandemia potrebbe condizionare gli investimenti degli operatori (per paura di un'adozione limitata da parte dei consumatori), dall'altro sta accelerando la trasformazione digitale, del quale il 5G sarà un pilastro nei prossimi anni.     

Quanto vale il 5G

Al netto della cautela, i principali osservatori sono concordi sul fatto che il 5G avrà ricadute solide e concrete. Secondo EY, gli effetti delle nuove reti si tradurranno – nei prossimi 15 anni - in una cresciuta annua supplementare del Pil italiano dello 0,3%. Per un impatto positivo di 5-6 miliardi di euro. Un report di IHS ha osservato invece il 5G su scala globale: il contributo al Pil sarà superiore ai 2 mila miliardi l'anno tra il 2020 e il 2035. Tra 15 anni, la filiera del 5G avrà creato 22,3 milioni di posti di lavoro. Ma, come detto, si tratta di cifre con oscillazioni molto ampie, perché le applicazioni non sono circoscrivibili a pochi ambiti e perché stiamo parlando di una tecnologia ancora poco diffusa.   

L'espansione del 5G

A proposito di diffusione: il 5G si sta espandendo più rapidamente del previsto. Il Mobility Report di Ericsson prevede che gli abbonamenti ai servizi che sfruttano le nuove reti saranno 190 milioni entro la fine del 2020. Pochi se si considera gli 8 miliardi di abbonamenti attivi, ma quasi il doppio rispetto alla stima fatta dal gruppo svedese qualche mese prima. Se questa proiezione dovesse essere azzeccata, vorrà dire che il 5G si sta diffondendo più in fretta di quanto abbia fatto la precedente generazione (oggi dominante). Dal momento del lancio, al 4G sono serviti poco meno di sei anni per raggiungere il miliardo di abbonamenti. Al 5G dovrebbero bastarne quattro. 

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Fonte infografica: Pictet AM Italia