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In fase di bolla si assiste a un aumento dei prezzi di un bene determinato da una domanda sempre più elevata da parte dei consumatori. La causa scatenante della bolla è proprio questo incremento della richiesta nei confronti di un bene, nel momento in cui si diffonde l’opinione che rappresenterà una buona occasione per trarre profitto.
Più questa convinzione sarà condivisa, più le persone saranno disposte a comprare quel bene. Di conseguenza, all’aumento della domanda del bene aumenterà anche il prezzo dello stesso. La bolla è quindi molto legata alla componente psicologica piuttosto che razionale. Ed è spesso correlata all’introduzione di beni innovativi di massa.
Quando l’euforia nei confronti di un determinato bene si esaurisce, eccoci però davanti allo scoppio della bolla. Le cause non sono solo relative ad una ridimensionata fiducia nei confronti del bene: possono anche riguardare il prezzo ormai eccessivo che rende sempre più difficile comprare, o anche la decisione degli investitori fare profitto sui titoli o beni acquistati in precedenza.
Un esempio è la “bolla delle Dot.com” scoppiata a metà Novanta, legata alla scoperta delle nuove tecnologie informatiche. Come ogni altra crisi generata da una bolla speculativa – spiega la Consob – la crisi del Dot.com si è sviluppata attraverso la classica sequenza:
Questa sequenza di eventi si era osservata nel 1840 in occasione del boom delle ferrovie, nel 1920 per automobili e radio, nel 1950 rispetto ai transistor elettronici e nel 1980 per home computer e biotecnologie.
Una delle bolle speculative più note della storia è stata quella dei tulipani, la cosiddetta “tulipomania”. Nella prima metà del Seicento, in Olanda, il prezzo dei tulipani crebbe fino a toccare livelli altissimi, il tutto a causa della speculazione messa in atto sui futuri tulipani. Il fiore tipico dei Paesi bassi diventò oggetto di sfida tra i nobili disposti a pagare prezzi sempre più elevati per possederlo. Lo schema, però, anche qui vide un crollo successivo dei prezzi dei fiori. E centinaia di investitori olandesi che avevano investito nel settore caddero in rovina.
Fonte infografica: Pictet AM Italia
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