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Educazione finanziaria

Educazione Finanziaria: come si favorisce oggi la cultura finanziaria in Italia?

Febbraio 2020

Iniziative concrete, interattive, rivolte all'intera popolazione ma anche a singole categorie. Ecco cosa serve per diffondere l'alfabetizzazione finanziaria.

Alfabetizzazione finanziaria: lo scenario italiano

L'Italia è indietro e deve recuperare. L'alfabetizzazione finanziaria è ancora bassa. Non è solo una questione di conoscenza ma anche di benessere economico. Lo dice chiaramente l'Ocse nella sua definizione: “L'alfabetizzazione finanziaria è la combinazione di consapevolezza, conoscenza, abilità, attitudine e comportamento necessari per prendere sane decisioni finanziarie e, in definitiva, raggiungere il benessere finanziario individuale”. Ma non solo: in ballo ci sono anche gli equilibri delle casse pubbliche.

L'educazione finanziaria tra gli obiettivi dell'Ocse e del Mef

La stessa Ocse sottolinea che “la consapevolezza dell'importanza dell'educazione finanziaria sta guadagnando slancio tra i responsabili politici nelle economie di tutto il mondo”. E per questo l'organizzazione si è proposta come “forum politico” per consentire di “scambiare opinioni ed esperienze su questo tema”.

La discussione a livello internazionale mette in circolo le buone pratiche, ma il principale impulso alle iniziative di educazione finanziaria deve arrivare a livello nazionale. L'Italia si è dotata di un Comitato Nazionale per l’Educazione Finanziaria, il cui compito è mettere in campo azioni concrete per diffondere l'alfabetizzazione “finanziaria, assicurativa e previdenziale”. La strategia individua alcune “direttive principali”.

I principi delle iniziative di educazione finanziaria

Le iniziative devono essere “indirizzate all’intera popolazione”, affiancate però da azioni “specifiche”. Affinché le competenze finanziarie possano diffondersi stabilmente nella società occorre “creare un sistema di incentivi che rendano l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale perseguibile e sostenibile nel tempo”. Per raggiungere gli obiettivi “è necessario puntare su programmi di alta qualità” e sul lavoro comune di “soggetti pubblici e privati”.

Anche la Consob ha individuato i principi in base ai quali muoversi. Raccomanda un “approccio integrato”, “basato su dati e analisi”, “multidisciplinare”, “comportamentale, per agire non solo sulle conoscenze ma anche sulle attitudini soggettive dei destinatari”, “motivazionale, per spingere all’apprendimento” attraverso “modalità esperienziali e interattive, per coinvolgere direttamente e personalmente i destinatari delle iniziative”.

Perché la cultura finanziaria è importante

Promuovere la cultura finanziaria vuol dire anche ampliare l'inclusione sociale. Le iniziative devono infatti riguardare tutti, indipendentemente dallo status socio-economico. E devono consolidare le conoscenze di alcune categorie. Si parte dalla scuola. Sia perché l'alfabetizzazione inizia dal basso, sia perché i più giovani sono oggi chiamati a misurarsi con condizioni economico-finanziari che i loro genitori non hanno dovuto fronteggiare.

L'educazione finanziaria è un fattore anche per appianare le differenze di genere, in un Paese dove la partecipazione femminile al lavoro è ancora molto inferiore alla media europea. Gli effetti non sono solo individuali ma anche collettivi: in un'Italia con un'età media sempre più alta, le scelte finanziarie corrette sono un elemento capace di alleviare la futura pressione sul sistema pensionistico.

Fonte infografica: Pictet AM Italia