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Economia e finanza

Guida alle Elezioni Europee 2019 in 5 punti

Dicembre 2018

Le urne del prossimo maggio saranno un test di tenuta dei singoli governi ma anche un indice di fiducia dei cittadini nelle istituzioni UE. Mentre i mercati guardano possibili segnali di instabilità.

Le elezioni europee non decreteranno solo la formazione del prossimo Parlamento. Saranno anche un test di tenuta per i governi nazionali e un modo per capire l'umore dei cittadini su UE ed euro. Ecco perché è uno degli appuntamenti cui i mercati guardano con maggiore interesse.

Quando si vota

I 27 Stati membri sono chiamati a eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo. Ogni Paese può fissare una data, tra il 23 e il 26 maggio 2019.  L'Italia non ha ancora deciso, anche se è quasi certo che le urne saranno aperte domenica 26 maggio. A prescindere dalla data fissata, lo scrutinio inizierà in simultanea, dalle ore 23 del 26 maggio. Il sistema di voto è proporzionale: si elegge un numero prestabilito di deputati (in proporzione ai voti ricevuti) per ognuna delle cinque sottoscrizioni italiane, con una soglia di sbarramento al 4%.    

Il nuovo Parlamento

Nessuno Stato membro può eleggere meno di 6 parlamentari e più di 96. La spartizione deriva dalla popolazione. Solo la Germania raggiunge la soglia massima, mentre l'Italia nel 2014 ha portato a Strasburgo 73 deputati, uno in meno della Francia. La Brexit obbliga ad alcune modifiche. Gli eletti britannici liberano 73 posti, che però verranno redistribuiti solo in parte: 27 saranno assegnati agli altri Paesi (l'Italia ne avrà tre in più, 76). Gli altri 46 saranno lasciati vacanti, in attesa di assegnarli ai Paesi che sono in coda per entrare nell'UE. Il Parlamento europeo non sarà quindi più composto da 751 membri (presidente incluso) come nel 2014 ma da 705

Lo scenario in Europa

Per quanto formalmente slegate dalle elezioni politiche di ciascuno Stato, le europee sono un termometro che misura il gradimento nei confronti dei governi in carica. La presidenza di Emmanuel Macron, in Francia, è fortemente criticata, come dimostrano anche le proteste dei gilet gialli. Le elezioni presidenziali (con Macron a capo del proprio movimento) hanno spinto i partiti tradizionali, a partire da quello socialista, nelle retrovie. In Germania Angela Merkel ha già annunciato che questo sarà il suo ultimo governo. Tra grande coalizione (Spd e Cdu/Csu) e forze emergenti (a partire dai Verdi) le elezioni europee saranno un test importante. La formazione di estrema destra AfD è già la seconda formazione nei Laender e cerca una conferma nazionale. In entrambi i casi, la campagna elettorale potrebbe polarizzarsi tra europeisti e sovranisti (così come in Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Austria). 

Gli equilibri in Italia

La contrapposizione elettorale tra europeisti e sovranisti, tra ceti medi ed elite, caratterizzerà con tutta probabilità anche l'Italia. Le elezioni di maggio saranno inoltre il primo test di tenuta nazionale per la coalizione composta da Lega e Movimento 5 Stelle. Le urne potrebbero rappresentare non solo una sorta di referendum sul governo Conte, ma anche ridisegnare gli equilibri interni. L'accordo di governo si fonda su un contratto, ma con il M5S come partito di maggioranza relativa. Formalmente è un assetto che non cambierà. In caso di exploit della Lega (segnalata in forte crescita dai sondaggi) potrebbe ulteriormente aumentare il peso politico di Salvini.   

Gli effetti sul mercato

Da qui a maggio la strada è ancora lunga. Ma le elezioni europee potrebbero condizionare i mercati. Indicazioni contrarie ai governi in carica potrebbero essere un segnale di instabilità a livello nazionale. In ottica continentale, il fattore di instabilità potrebbe invece rappresentato dalla crescita del fronte euroscettico formato da populisti e sovranisti.  

PictetPerTe_GuidaFinanza_ElezioniEuropee2019

Fonte: Pictet AM Italia