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Economia e finanza

Il dizionario della Gig Economy

Gennaio 2019

Gig Economy: spesso si parla solo di rider ma il mondo dei gigworker è molto più variegato.

La chiamano Gig Economy. E con questo termine si identifica una nuova forma dell’economia digitale, traducibile con “economia dei lavoretti”. Ossia mestieri che una persona svolge per arrotondare, come secondo lavoro. Ma con l’evoluzione delle piattaforme digitali di intermediazione tra lavoratore e cliente, questa organizzazione è andata via via sempre più standardizzata e parcellizzata. Tanto da far emergere da parte dei lavoratori rivendicazioni di rapporti di lavoro subordinato, tutele e garanzie, che oggi vengono dibattute in molti tribunali in giro per il mondo. La Gig Economy oggi è diventata uno degli scenari più interessanti da osservare per comprendere il mondo del lavoro che cambia. Vediamo quali sono le parole chiave per capire di cosa stiamo parlando.

Rider e driver

Gli autisti (driver) e i ciclofattorini (rider) di consegna del cibo a domicilio sono i lavoratori più conosciuti e più visibili della Gig Economy, oltre che quelli che più delle altre categorie hanno dato vita a forme di rappresentanza e auto-organizzazione sindacale. Ma non sono gli unici.

Gigworker

Secondo un'indagine svolta dalla Fondazione Debenedetti e Inps, i gigworker in Italia sono circa 700mila. Di questi i rider sono circa 10mila. Tra i gigworker, o anche microworker, ci sono traduttori, creativi della pubblicità, ma anche baby sitter, idraulici, elettricisti, addetti alle pulizie. Quello che li accomuna è la medesima organizzazione del lavoro tramite piattaforme digitali (da qui anche il nome di platform economy), che ingaggiano i lavoratori e li gestiscono a seconda dell’offerta di lavoro. 

Task

I lavoratori della Gig Economy lavorano per task, cioè per mansioni. La singola task può essere la traduzione di un testo, la pulizia di un appartamento, o la consegna di cibo a domicilio. Il pagamento avviene nella maggior parte dei casi a “cottimo”, cioè sulla singola “consegna”. 

Autonomi o subordinati

Nel mondo dei rider del food delivery e in quello dei driver è acceso il dibattito giurisprudenziale per stabilire se questi lavoratori siano ascrivibili come dipendenti o come autonomi. A livello globale, i tribunali si stanno esprimendo in direzioni diverse. Quello che si chiede è anche la garanzia di tutele universali e paghe minime orarie indipendentemente dall’inquadramento del rapporto di lavoro. 
PictetPerTe_GuidaFinanza_GigEconomy

Fonte: Pictet AM Italia