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Finanza Comportamentale

Il rischio della trappola dell'emotività in un periodo di alta volatilità

Luglio 2018

I mercati sono caratterizzati in questo momento da una alta volatilità. Il rischio è che gli investitori subiscano shock emotivi. Una soluzione potrebbe arrivare dagli investimenti nei Piani di accumulo di capitale che permettono una visione di lungo periodo.

Nei primi sei mesi del 2018, la volatilità nei mercati è balzata del 600% rispetto all’intero 2017. Lo scorso anno i giorni in cui l’S&P 500 si è mosso di almeno un punto percentuale sono stati sette, nel primo semestre 2018 siamo già arrivati a quota 35. Del resto, i fattori di nervosismo non mancano, dai dazi commerciali al rialzo dei tassi negli USA, fino agli squilibri nell’Eurozona e alla fine imminente del QE. Davanti al pericolo delle montagne russe, gli investitori sono esposti a shock emotivi che potrebbero portarli a compiere scelte azzardate se non addirittura sbagliate. La volatilità dei mercati finanziari aumenta gli aspetti emotivi, riflettendosi sulle scelte di investimento. Soprattutto in un Paese, come l’Italia, tra gli ultimi in Europa per livello di educazione finanziaria.

Ecco perché i professionisti del settore sono impegnati in questo momento a concordare con i propri clienti il percorso migliore da seguire per i propri investimenti, correggendo i comportamenti emotivi più tradizionali. Davanti a tanta volatilità, l’ansia dei clienti aumenta. Ogni investimento, infatti, implica sia una valutazione finanziaria sia un coinvolgimento emotivo, che varia a seconda del grado di esposizione sui mercati di riferimento. E l’emotività è nemica di un piano finanziario ben fatto. È importante quindi che il consulente finanziario razionalizzi con il cliente le aspettative sui rendimenti futuri, evitando modifiche improvvise o eccessive, e la variazione del tipo di asset al mutare degli umori del mercato.
 
Il mercato tende a sottovalutare i titoli che hanno perso valore di recente, mentre i titoli che si sono impennati sono di solito sopravalutati. Un investimento dovrebbe considerare invece una prospettiva di medio-lungo termine, tenendo sempre presente la regola della diversificazione del portafoglio.
 
Una soluzione potrebbe arrivare dai Piani di accumulo di capitale (Pac), che permettono al risparmiatore di accedere all’investimento attraverso versamenti periodici di capitale. L’investitore immette somme costanti, a scadenze regolari e per un periodo di durata predeterminata. L’entità delle somme da versare solitamente è determinata in base al proprio reddito e alle proprie spese prevedibili e potenziali.
 
I Pac hanno il vantaggio di eliminare la componente stagionale dell’investimento sui mercati e ridurre il rischio legato alla tempistica errata. Investire irrazionalmente tutta la propria disponibilità in un momento in cui l’attività scelta è ai massimi potrebbe causare grosse perdite. Non solo. Investire in un Pac permette di non cadere nella cosiddetta “trappola dell’emotività”. Molto spesso i sottoscrittori di uno strumento finanziario decidono di investire solo quando i prezzi sono vicini ai massimi o disinvestire quando le quotazioni sono vicine ai minimi, soprattutto in presenza di alta volatilità. Senza una visione di lungo termine. Il Pac, invece, “costringe” l’investitore all’accantonamento di una somma in modo costante. Guardando ben oltre l’emotività e la volatilità del momento.