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Green Finance

La finanza sostenibile secondo l’Unione europea

Novembre 2021

L’Unione europea punta sulla finanza sostenibile proponendo una nuova strategia e uno standard sulle obbligazioni verdi.

Perché l'Europa punta sulla finanza sostenibile

La sostenibilità è il nucleo della ripresa dell’Unione europea dalla pandemia da COVID-19. E il settore finanziario, nell’ottica di Bruxelles, sarà di fondamentale importanza non solo per una ripresa sostenibile, ma anche per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo.

 

Ecco perché l’Europa punta sulla cosiddetta finanza sostenibile per realizzare la transizione ecologica, indirizzando i capitali verso attività che non solo generino valore economico ma che siano allo stesso tempo utili alla società e non dannosi per l’ambiente.

 

Dal Green Deal europeo è emerso infatti che per compiere la transizione verso un’economia climaticamente neutra e realizzare gli obiettivi di sostenibilità ambientale occorrono ingenti flussi finanziari, molti dei quali dovranno provenire dal settore privato.

Finanza sostenibile: il piano d'azione dell'Ue

Nel marzo 2018, la Commissione Europea aveva già pubblicato un “Piano d’Azione per la finanza sostenibile”, in cui vengono delineate la strategia e le misure da adottare per la realizzazione di un sistema finanziario in grado di promuovere uno sviluppo sostenibile sotto il profilo economico, sociale e ambientale, contribuendo ad attuare l’Accordo di Parigi sul clima e l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile.

La nuova strategia e le obbligazioni verdi

A luglio 2021, di sostegno al Green Deal, la Commissione Ue poi non solo ha adottato una nuova strategia per la finanza sostenibile, ma ha anche proposto una norma europea per le obbligazioni verdi nell’ottica di ri-orientare i flussi di capitali privati verso investimenti più sostenibili e ripensare del tutto il quadro finanziario europeo.

 

La nuova strategia si articola in sei aree di intervento. La prima punta ad ampliare il sistema legislativo sulla finanza sostenibile per facilitare l’accesso al finanziamento della transizione. La seconda mira a rendere la finanza sostenibile più inclusiva nei confronti di piccole e medie imprese e consumatori con incentivi per accedere al finanziamento della transizione.

 

Le altre tre aree di intervento prevedono di rafforzare la resilienza del sistema economico e finanziario ai rischi che incombono sulla sostenibilità; aumentare il contributo del settore finanziario alla sostenibilità; garantire l’integrità del sistema finanziario dell’Ue e monitorarne la transizione ordinata verso la sostenibilità; creare iniziative e norme internazionali di finanza sostenibile e sostenere i Paesi partner dell’Ue.

L'European Green Bond Standard

E per evitare il cosiddetto green washing, la Commissione ha proposto anche di creare uno European Green Bond Standard, EUGBS, ovvero uno standard rigoroso a cui tutti gli emittenti (privati e sovrani) di obbligazioni verdi potranno aderire, ma solo volontariamente.

 

In settori quali la produzione e la distribuzione di energia, l’edilizia efficiente sotto il profilo delle risorse e le infrastrutture di trasporto a basse emissioni di carbonio, le obbligazioni verdi sono già usate per raccogliere finanziamenti.

 

L’idea della Commissione Ue è quella di allargare questo mercato, stabilendo però uno standard di riferimento sull’uso che le imprese e le autorità pubbliche possono fare di questi strumenti per raccogliere fondi sui mercati dei capitali, nel rispetto di requisiti stringenti di sostenibilità e proteggendo gli investitori dall’ecologismo di facciata.

 

E proprio con questo obiettivo, la Commissione europea ha inoltre integrato il regolamento sulla tassonomia, imponendo alle società finanziarie e non finanziarie di fornire agli investitori le informazioni sulle prestazioni ambientali delle loro attività economiche.

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Fonte infografica: Pictet AM Italia