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Sarà un ricco calendario politico-economico quello che chiuderà il 2018 e aprirà il 2019. L'Italia guarderà soprattutto al percorso per l'approvazione della legge di Bilancio, senza però dimenticare le decisioni e le indicazioni della Banca centrale europea. I mercati avranno gli occhi puntati sulle elezioni statunitensi di medio termine e su quelle europee di maggio.
Il 6 novembre gli Stati Uniti si presentano alle urne. Sarà una prova di tenuta della presidenza Trump. Il Paese vive un momento economico favorevole, con tassi di crescita sostenuti e disoccupazione ai minimi degli ultimi cinquant'anni. Ma il successo repubblicano è tutt'altro che scontato, anche perché queste elezioni di midterm avrà una forte connotazione politica. Il voto, in ogni caso, ridefinirà gli equilibri. Se i Democratici dovessero prevalere in uno dei rami del Parlamento (la Camera dei Rappresentanti) o in entrambi Trump avrebbe minore potere di intervento, soprattutto in materia fiscale. Potrebbe quindi rilanciare nuovi dazi commerciali. Se i Repubblicani riuscissero a mantenere la maggioranza, la presidenza avrebbe un sostegno più diffuso e potrebbe spingere su riforme di maggior respiro e promuovere un ulteriore alleggerimento fiscale.
Il percorso della nota di aggiornamento del Def è stato travagliato. L'Europa non ha gradito le correzioni al rialzo del deficit, anche alla luce di una crescita (nulla per la prima volta dal 2014) che rende più complicato rispettare i limiti previsti dal governo italiano per il prossimo anno. I mercati si sono dimostrati sensibili alle misure dell'esecutivo, ma ancor di più alle tensioni interne e a quelle con l'Europa. Negli ultimi giorno lo spread è lievemente calato ma si mantiene in area 300 punti, mentre il governo Conte si appresta ad iniziare il percorso della legge di Bilancio, prima nelle commissioni e poi in aula, dove dovrebbe arrivare attorno al 20 novembre. Inizierà, in parallelo, un batti e ribatti di richieste e correzioni con Bruxelles, che pronuncerà il suo giudizio definitivo sulla manovra il 21 novembre. Il via libera della legge di Bilancio dovrebbe invece arrivare il 22 dicembre.
L'agenda fissata dalla Banca centrale europea è chiara: il Quantitative Easing terminerà a dicembre. Non dovrebbero esserci cambi di rotta, nonostante le indicazioni sulla crescita siano ancora contrastanti. Il programma non si fermerà di colpo, ma proseguirà reinvestendo quanto ottenuto dai titoli in scadenza. La mano della BCE, quindi, continuerà a farsi sentire, anche se in modo meno consistente. Qualche indicazione in più potrebbe arrivare il 13 dicembre, data della prossima riunione del Consiglio direttivo. Il presidente della BCE Mario Draghi potrebbe anche far cenno, come fatto nella sua ultima conferenza, alle ripercussioni sulle banche e sui titoli di Stato italiani. E, come al solito, le sue parole potrebbero avere un impatto sui mercati.
Tra il 4 e il 7 febbraio la Commissione europea dovrebbe pubblicare le sue previsioni sulla crescita economica fino al 2020. Cifre che saranno confrontate con quelle indicate dal governo italiano e già definite “troppo ottimistiche” da diversi analisti. Se le proiezioni di Europa e Italia non dovessero collimare, potrebbero peggiorare le stime sul rapporto deficit/Pil già sotto esame. La Commissione potrebbe quindi chiedere eventuali correzioni e, in caso di risposte non soddisfacenti, aprire una procedura di infrazione. Una decisione che potrebbe avere ripercussioni sui mercati e diventare arma politica verso le elezioni del Parlamento europeo.
Tra il 23 e il 26 maggio i Paesi membri andranno al voto per eleggere i rappresentati del Parlamento europeo. Sarà un test di tenuta della coalizione al governo e potrebbe persino ridefinirne gli equilibri. Guardando agli scenari europei, c'è come sempre da valutare il peso delle formazioni euro-scettiche. Il loro successo potrebbe essere percepito dai mercati come un fattore di instabilità. Ma le tensioni potrebbero infiammarsi già prima se i partiti dovessero decidere di giocare la campagna elettorale sullo scontro frontale con Bruxelles.
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