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Mercati

Cresce il mercato delle auto elettriche in Europa

Settembre 2020

Mentre diesel e benzina, condizionate anche dal lockdown, perdono quota, le auto elettriche sono ormai uscite dalla nicchia. E promettono di crescere in fretta.

Neppure il COVID-19 ferma l'ascesa dell'elettrico. Non si può escludere che l'abbia rallentata, ma i dati dell'Associazione europea dei produttori di automobili (Acea) evidenzia come a pagare siano stati soprattutto i veicoli diesel e benzina (che comunque rappresentano ancora otto immatricolazioni su dieci).

Le immatricolazioni in Europa

Nel secondo trimestre, le immatricolazioni di veicoli elettrici sono state 129.344, il 53,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2019. È probabile che la forza dell'elettrico abbia sottratto qualcosa al mercato dell'ibrido, in calo del 7,2% (poco oltre le 172 mila unità). Se il trend dovesse proseguire, il sorpasso non pare essere lontano. La frenata dell'ibrido non è comunque paragonabile a quella di diesel e benzina, le cui vendite si sono praticamente dimezzate anno su anno. In Italia l'andamento è simile: 7.389 immatricolazioni (quasi il 40% in più anno su anno) per l'elettrico, accompagnate da un lieve calo delle ibride.

Le elettriche prendono quota

Se le elettriche crescono e le auto a benzina e diesel arrestano, è facile fare i conti: per quanto ancora dominante, la quota delle vetture con alimentazione tradizionale si sta riducendo. Ed è proprio questo il dato che, più del numero complessivo di immatricolazioni, scatta una fotografia significativa del mercato. Le vendite diesel, che rappresentavano il 31,3% del totale nel 2019, sono calate al 29,4%. Quelle a benzina sono passate dal 53,4 al 51,9%. Di segno opposto è l'andamento delle elettriche, la cui quota è passata, nel giro di un anno, dal 2,4 al 7,2%. Affiancate dalle ibride, che ormai sfiorano il 10%.    

Non è solo questione di motore

Le elettriche sono ancora lontane dal diventare la maggioranza. Ma non sono ormai neppure la nicchia che erano fino a qualche anno fa. Gli incentivi sono stati un fattore, ma raggiungere un mercato massivo permette alle case automobilistiche di ridurre i prezzi. Allo stesso tempo, maturano elementi che non possono fare altro che spingere il settore: le prestazioni migliorano; i consumatori hanno una maggiore sensibilità alle tematiche ambientali e c’è una rete di alimentazione elettrica sempre più capillare. Le colonnine aumentano e, assieme all'incremento dei chilometri di autonomia, rimuovono uno dei freni che hanno condizionato il mercato: il timore di un rifornimento scomodo o lento.