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Politica

Elezioni Regno Unito: i mercati festeggiano Boris Johnson

Dicembre 2019

I conservatori stravincono portando il Paese verso la Brexit. La sterlina decolla. Mercati brillanti, anche per le notizie sul fronte dazi.

È la vittoria di Boris Johnson. E, in un certo senso, il rinnovo della volontà di abbandonare l'Unione europea. A pochi seggi dalla fine del conteggio, i Tories hanno ottenuto la maggioranza assoluta: 364 su 650. Molti di più dei 326 necessari per governare senza alleanze con altri partiti. Questo vuol dire, in sostanza, mano libera per guidare il Paese verso la Brexit e tracollo dei Labour.

I risultati delle elezioni in Uk

I conservatori non hanno solo vinto: hanno stravinto. Anche oltre le più rosee aspettative. Non si vedeva una prevalenza così netta dagli anni '80, cioè dai tempi di un'icona conservatrice come Margaret Thatcher. Boris Johnson non ha mancato di sottolinearlo. E una delle sue prime frasi a risultati ormai conclamati è stata quella che tutti si attendevano: la Gran Bretagna sarà fuori dall'Ue il 31 gennaio. Il Parlamento non ha più i numeri per frenare o bloccare il processo. Si compie quindi il disegno dell'ex sindaco di Londra, che prima aveva polemizzato con l'ex primo ministro Theresa May, poi aveva chiesto (e ottenuto) la sospensione del Parlamento. Infine, ha voluto le elezioni per conquistare la maggioranza e procedere spedito.

Le conseguenze del voto sulla Brexit

Il voto è stato quindi, in modo indiretto, una sorta di ratifica della Brexit. La vittoria schiacciante dei conservatori è una conferma. I Labour avrebbero quantomeno negoziato rapporti più morbidi con Bruxelles, anche se non mancava il proposito di un secondo referendum. Non si è neppure verificata l'ipotesi di stallo, che si sarebbe concretizzata in caso di vittoria di misura.

Le reazioni dei mercati dopo la vittoria di Boris Johnson

Le Borse europee, in scia ai mercati asiatici, hanno aperto in rialzo. È il risultato combinato di due notizie. La prima è l'avvicinarsi dell'accordo sui dazi tra Cina e Stati Uniti. La seconda è, appunto, il voto britannico. L'esito più temuto dai mercati era lo stallo. Nei primi minuti di contrattazione, proprio Londra (in rosso di pochi decimali) è stata la più debole. Ma si è ripresa in fretta, con il Ftse 100 che ha sfiorato un rialzo del 2%. Immediata, già dopo i primi exit poll, è stata la reazione della sterlina, decollata fino ad avvicinarsi ai massimi del 2017 nel cambio con il dollaro e apprezzandosi anche nei confronti dell'euro.