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Investimenti

Gli investimenti negli aeroporti volano alto

Giugno 2015

Rispetto agli altri investimenti il flusso di denaro è doppio: i soldi arrivano sia sul fronte aereo sia da parte dei passeggeri che spendono in parcheggi negozi e bar...

Gli investimenti negli aeroporti decollano. E non è neanche difficile immaginare perché: gli scali aerei sono grandi centri commerciali in cui siamo costretti a rimanere per ore. Molti dei passeggeri sono in clima vacanziero e quindi più propensi a fare acquisti. E soprattutto non c’è grande concorrenza, visto che non è possibile spostarsi in un luogo vicino per "fare shopping". Ecco spiegato perché investire negli aeroporti è diventata la nuova tendenza del momento. Secondo una ricerca di Preqin, nel 2013 gli investimenti negli scali aerei si sono aggirati intorno ai 24 miliardi di dollari, il triplo rispetto all’anno precedente. E i numeri sono destinati a crescere.

Ricavi doppi

Quello che distingue gli aeroporti dagli altri tipi di investimenti è il doppio flusso di denaro in entrata: i soldi arrivano sia sul fronte aereo - quello delle tasse aeroportuali - sia da parte dei passeggeri in parcheggi, negozi e bar delle strutture. E i ricavi sono ben più alti degli investimenti nelle altre infrastrutture.

Investimenti in Europa e nel mondo

Vendere parti o interi scali aerei è molto redditizio. I governi di tutto il mondo lo hanno capito. Alcuni aeroporti vengono quotati in Borsa, altri venduti a investitori privati, tra cui anche fondi pensionefondi sovrani e fondi di private equity. Le vendite sono avvenute in tutto il mondo, dal Portogallo al Brasile, dal Nord America alla Turchia. Il governo giapponese, ad esempio, sta vendendo concessioni per 30-40 anni in venti diversi aeroporti sparsi in tutto il Paese. La Francia invece ha messo in vendita gli aeroporti regionali come quello di Tolosa, il cui 49,9% è stato ceduto a un consorzio cinese nel dicembre 2014.

L’Europa rappresenta un hub centrale per investire negli aeroporti: più della metà (53%) del totale degli investimenti in aeroporti dal 2011 si trovano nel Vecchio continente. Seguono Asia (15%), Australia (14%) e Nord America (9%). Il Regno Unito, dove il mercato privato degli asset aeroportuali è molto sviluppato, tra il 2011 e il 2015 è stato oggetto di ben 27 investimenti in scali aerei. Ma le valutazioni degli aeroporti europei stanno raggiungendo livelli molto alti: lo scorso anno l’aeroporto di Lubiana è stato venduto a un prezzo che è circa 20 volte gli utili annuali.
 
Il Sud America, dal Brasile alla Colombia, è invece la regione principe per la privatizzazione degli aeroporti, concentrando 17 miliardi di dollari di investimenti tra il 2012 e il 2014. Fuori dal Sud America, le più grandi privatizzazioni sono state fatte in Arabia Saudita, Turchia, Porto Rico e Croazia.

Il segreto per guadagnare: aumentare il flusso dei passeggeri

Il primo segreto per aumentare i profitti di uno scalo aereo è aumentare il flusso dei passeggeri. Con questo obiettivo, di recente il governo belga ha ristrutturato l’aeroporto di Bruxelles collegando i terminal europei con quelli internazionali, in modo da raddoppiare il numero dei visitatori da una parte e dall’altra. A Londra, all’aeroporto di Luton, è stato potenziato il servizio di collegamento con la città tramite un treno locale. Inutile dire che dietro questa idea ci fosse uno degli investitori privati dello scalo aereo.

Uno sguardo verso i Paesi in via di sviluppo

Ma l’interesse degli investitori a breve potrebbe spostarsi su altre latitudini. Secondo una previsione di PWC, negli aeroporti asiatici e africani il numero dei passeggeri crescerà a una velocità doppia rispetto a quelli europei. Entro il 2020 gli scali indonesiani avranno più traffico rispetto a quelli inglesi. Gli investitori più avventurosi potranno volare ancora più in alto.