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Innovazione

Il successo di Yoox, una storia finanziaria poco all’italiana

Aprile 2018

La startup ha annunciato la fusione con Net-a-Porter. Il risultato sarà un gruppo con 1,3 miliardi di euro di ricavi aggregati. E in Borsa il titolo si è infiammato.

Ci sono società italiane che riescono a diventare grandi e a competere sul mercato mondiale. È questa la storia di Yoox, startup italiana dell’e-commerce fondata nel 2000 da Federico Marchetti, che a fine marzo ha annunciato la fusione con la svizzera Net-a-Porter. Il risultato sarà un leader dell’Internet retail con ricavi aggregati per 1,3 miliardi di euro. Una grande boutique virtuale guidata proprio da Marchetti, che resterà al comando. Buone notizie, che si ripercuotono anche in Borsa. La società resterà quotata a piazza Affari, dove il titolo si è infiammato dopo l’annuncio. Da inizio anno Yoox ha fatto registrare un +56,9%, posizionandosi tra i migliori titoli di Milano.

L’operazione in Borsa

L’operazione darà vita a Yoox Net-a-Porter Group, leader globale nel luxury fashion e-commerce. La fusione tra le due società è avvenuta tramite un concambio in azioni Yoox. La holding svizzera Richemont, che possiede Net-a-Porter, diventa azionista della nuova società con una quota del 50 per cento, mentre gli azionisti di Yoox deterranno il restante 50 per cento. Marchetti continuerà a guidare la nuova realtà, mentre Natalie Massenet, fondatrice e presidente esecutivo di Net-a-Porter, ricoprirà il ruolo di presidente. 
 
«Al fine di garantire l’indipendenza del nuovo Gruppo», è stato spiegato da una nota di Yoox, «i diritti di voto esercitabili da Richemont saranno limitati al 25% e Richemont non potrà nominare più di due membri del Consiglio di Amministrazione su un minimo di 12». Il cda sarà composto per almeno la metà da amministratori indipendenti.

Le previsioni

Net-a-Porter ha un valore stimato tra 1,3 e 1,5 miliardi di euro, il valore di Yoox si aggira intorno ai 1,44 miliardi di euro. Il gruppo coprirà i mercati di 180 Paesi nel mondo con una distribuzione che prevede il 28% dei ricavi nel Nord America, il 15% in Gran Bretagna, il 7% in Italia, il 30% nel resto d’Europa, il 15% nell’Asia pacifica, il 5% nel resto del mondo.
 
«La fusione tra Yoox e Net-A-Porter darà vita ad un gruppo leader su scala mondiale destinato a portare un ulteriore cambiamento nella moda online. Nei 15 anni dalla loro fondazione, entrambe le società hanno creato un mercato, trasformato il settore e con la loro fusione si apriranno ulteriori prospettive di crescita, l’unione delle competenze distintive ci permetterà inoltre di rafforzare ancora di più il legame con i marchi del lusso, offrendo loro maggiori opportunità su una piattaforma indipendente, completa e specializzata, che opera a livello globale», ha detto Federico Marchetti.
 
Yoox prevede che il nuovo gruppo potrà contare su una base di oltre 2 milioni di clienti a livello globale, con la possibilità di raggiungere un’audience di oltre 24 milioni di visitatori unici al mese.
 
Gli analisti sembrano apprezzare il progetto di integrazione. Equita SIM ha alzato da 26,5 a 29,4 euro il prezzo obiettivo. Anche Exane lo vede al rialzo da 22 a 34 euro, dando un giudizio outperform. Cioè, è previsto che faccia meglio rispetto al rendimento di mercato.

La storia di Yoox

Yoox è nata nel 2000 grazie a un finanziamento di 25 milioni di euro da parte del venture capital italiano Elserino Piol. In 15 anni l’azienda si è affermata con gli store multi marchio yoox.com, shoescribe.com, thecorner.com e dal 2006 con altri numerosi store online monomarca. La quotazione alla Borsa di Milano risale al 3 dicembre del 2009, generando dall’offerta pubblica iniziale un totale di 95 milioni di euro. Quel giorno la valutazione era di 217 milioni di euro. Oggi è salita a 1,44 miliardi. Nel 2014 i ricavi netti sono stati pari a 524,3 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente.

Una storia poco italiana

Sembra una storia da Silicon Valley: la startup creata da un ex studente modello che arriva al successo attirando anche un nome come Net-a-Porter. E invece si tratta di una storia di Borsa italiana, che ha come protagonista un’azienda che punta sul mercato, sulle nuove tecnologie ma anche su un prodotto italiano come la moda. Il mix sembra funzionare.