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Federal Reserve

L’indipendenza della Federal Reserve: ecco cosa significa

Novembre 2018

Il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump più volte si è espresso contro le decisioni di politica monetaria della Federal Reserve. Lo aveva fatto in campagna elettorale continua a farlo dalla Casa Bianca. In una recente intervista al Wall Street Journal The Donald ha criticato molto anche il capo della FED Jerome Powell successore di Janet Yellen nominato dopo la sua elezione. «Ogni volta che facciamo qualcosa di eccezionale lui aumenta i tassi di interesse» ha detto aggiungendo che Powell «sembra quasi felice di farlo».

Nella prossima riunione di dicembre è molto probabile che la Banca centrale americana alzi nuovamente i tassi. Ecco perché le osservazioni continue di Trump sollevano la questione dell’indipendenza della FED nelle decisioni di politica monetaria.

Ma cosa significa per la FED essere indipendente?

Avere una Banca centrale indipendente e decentralizzata è una salvaguardia cruciale per la salute economica del Paese. Durante il Bank Panic del 1907, c’era una maggiore richiesta di liquidità rispetto a quello che era disponibile. Quando i cittadini andavano a ritirare i soldi dalle banche, non c’era abbastanza denaro per pagarli, e non c’era neanche una banca centrale per assistere gli istituti in difficoltà. La conseguenza è stato che il mercato azionario ha perso 50 punti percentuali in un solo anno. Ecco perché, per evitare un altro tracollo, la Federal Reserve venne fondata nel 1913 come entità centralizzata e indipendente del governo federale. Essere indipendente per la FED significa avere la possibilità di prendere decisioni monetarie senza l’approvazione dell’esecutivo. La Banca centrale riceve la supervisione dal Congresso, ma prende le decisioni da sola.

Perché l’indipendenza della FED è importante?

Operando in modo indipendente, la FED ha la capacità di prendere decisioni nel solo interesse dell’economia. La fissazione dei tassi di interesse sui fondi federali segue infatti il mandato di contenere l’inflazione e aumentare l’occupazione. Al di là di ogni considerazione politica.

La disapprovazione pubblica di Trump verso la FED è inusuale per un Presidente. Storicamente, i presidenti USA si sono generalmente astenuti dal commentare le decisioni della FED. Tant’è che in tanti, tra cui l’ex presidente della FED, Janet Yellen, temono che i commenti di Trump possano danneggiare non solo la credibilità della FED, ma anche la stabilità finanziaria della nazione.

Ma per la tenuta e l’indipendenza della Banca centrale non sembrano esserci pericoli, anche in vista dell’ulteriore rialzo dei tassi di dicembre. La nomina di Powell dovrebbe essere rivista sia dal Senate Banking Committe che dall’intero Senato. Che, per quanto sia rimasto a maggioranza repubblicana dopo le elezioni di metà mandato, di solito prende molto sul serio eventuali rivalutazioni delle nomine, assicurano gli analisti. Nonostante i continui attacchi di Trump, insomma, la Federal Reserve non sembra essere in pericolo