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Quali sono i piani di sviluppo della Cina per i prossimi anni

Aprile 2021

Il Partito Comunista ha definito le linee guida dello sviluppo di Pechino nelle “Due Sessioni”: migliore qualità della vita, meno inquinamento, meno consumi energetici e almeno il 65% dei cinesi dovrà vivere in città.

A marzo la Cina ha deciso il proprio futuro. Più precisamente, tra il 5 e l’11 marzo si sono tenute le famose “Due Sessioni” (Lianghui in cinese) che danno l’indirizzo politico e socioeconomico al gigante asiatico: il Congresso Nazionale del Popolo e la Conferenza Politica Consultiva del Popolo Cinese (Cppcc). Un’occasione fondamentale per definire gli obiettivi di sviluppo da qui al 2035, celebrare il lavoro di Xi Jinping e del Partito e rivedere il sistema elettorale di Hong Kong.

Gli obiettivi sociali ed economici dei prossimi 15 anni

Innanzitutto, è stato fissato l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cinesi a partire dal taglio dell’inquinamento, dalla diminuzione dei consumi energetici e dal potenziamento dell’urbanizzazione fino ad arrivare al 65% della popolazione totale residente nelle città. Inoltre, la ricerca e lo sviluppo dovranno crescere almeno del 7% all’anno, in modo da allontanarsi progressivamente dalla dipendenza hi-tech nei confronti degli Stati Uniti. Anche il sistema di sicurezza sociale dovrà essere migliorato, con il fine ultimo di stimolare il tasso di natalità ormai in declino e gestire al meglio il tasso di invecchiamento, che per forza di cose avrà un grande impatto sulla demografia di Pechino nel lungo termine.

Non c'è più l'obiettivo di crescita percentuale del PIL

In passato veniva sempre stabilita una percentuale di crescita del PIL, ma quest’anno non è stata fissata. La Repubblica Popolare ha solamente spiegato che per il 2021 dovrebbero crescere oltre il 6%, senza dare ulteriori obiettivi. Ci sono però altri numeri: 11 milioni di posti di lavoro in più nelle città e riduzione del 3% del consumo energetico per unità di PIL. Un altro obiettivo, che va di pari passo con la crescita dell’urbanizzazione, è il miglioramento del reddito pro-capite. I media di Pechino, inoltre, hanno posto l’accento sulla soppressione della povertà assoluta, avvenuta già nel 2020. Ma molti osservatori hanno segnalato che non è sufficiente per ridurre la differenza di ricchezza tra chi vive sulla costa e chi è rimasto nell’entroterra del Paese.

Ancora più finanziamenti per l'esercito

L’Esercito Popolare di Liberazione (EPL) vedrà il proprio budget aumentare del 6,8% rispetto al 2020, per un controvalore di 209 miliardi di dollari. Anche in questo caso alcuni esperti sinologi sospettano che sia una cifra al ribasso: per citarne uno, lo Stockholm International Peace Research Institute (Sipri) ha spiegato che nel 2019 l’esercito ha avuto in dote 240 miliardi di dollari, circa il 40% in più di quanto comunicato dal Governo.

La più grande riforma di Hong Kong dell'ultimo ventennio

Con la maxi-riforma dell’ex colonia britannica, Xi e il Partito Comunista intendono limitare le possibilità di movimento e l’influenza dei partiti a favore della democrazia di Hong Kong, già in minoranza e con le mani semi-legate.