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Asset Management

Asset Management e correlazione tra rischi demografici e rischi finanziari

Maggio 2016

Prima di approfondire i meccanismi che sottostanno agli investimenti è bene definire alcuni accorgimenti di base utili ad impostare una corretta pianificazione finanziaria che dipendono (anche) dall’età e dai legami familiari. Ce ne parla Walter Cappello Consulente Finanziario professionista.

I rischi finanziari

Quando parliamo di rischi finanziari intendiamo la normale oscillazione che il valore di un investimento assume intorno alla sua media. Queste oscillazioni si possono tradurre in rappresentazioni statistiche e in modelli probabilistici e ciò rappresenta un grosso aiuto sia per la valutazione aprioristica di un investimento che per il suo controllo nel corso del tempo.

Se l’investimento non fosse soggetto a un numero elevato di variabili, ci troveremmo di fronte a una sua crescita lineare e ciò rappresenterebbe una grande semplicità per i risparmiatori, il cui unico onere si ridurrebbe nella semplice scelta di effettuare o meno un accantonamento
Purtroppo sull’investimento gravano una serie continua di eventi di natura finanziaria, economica e politica che spostano il suo valore al di sopra e al di sotto della sua media, agendo sugli atteggiamenti emotivi che provocano reazioni spesso controproducenti sui risparmiatori.
Ecco un esempio che mette a confronto un andamento lineare (modello teorico) e un andamento reale di un investimento.

I rischi demografici

La durata della vita di ciascuno di noi è, ovviamente, imprevedibile a causa di molti fattori. Ciò pone delle problematiche in relazione agli investimenti finanziari, in quanto, se la vita effettiva fosse superiore alle attese di quella media, ci si potrebbe trovare a dover affrontare una mancanza di sufficienti risorse per la nostra sopravvivenza futura; mentre, nella situazione opposta, una vita effettiva inferiore a quella media potrebbe creare difficoltà per coloro che dipendono dalla nostra capacità di produrre reddito; maggiore è la distanza con cui la vita effettiva si discosterà dalla media, maggiore sarà l’impatto e le conseguenze per noi o per i nostri familiari.

I rischi demografici, anch’essi quantificabili attraverso modelli statistici, ci lasciano comunque la possibilità di una scelta oculata, ossia quella di assumere in proprio tali rischi o poterli trasferire su un gruppo economico più ampio.
Assumere questo rischio significa affidare unicamente a soluzioni di tipo finanziario questi rischi e ciò può essere accettabile qualora i danni derivanti abbiano un impatto contenuto e accettabile sui progetti di investimento.
Nel caso contrario, se i rischi a cui ci si espone avessero ripercussioni rilevanti, il trasferimento di essi su una molteplicità più ampia di soggetti sarebbe la giusta strategia in quanto, a fronte di un costo contenuto, si avrebbe il vantaggio di una tutela patrimoniale ampia e altrimenti impossibile da sostenere.
È facilmente comprensibile, a tal proposito, la diversa posizione di un investitore senza legami familiari rispetto a uno con famiglia a carico e le diverse responsabilità e rischi che sussistono in capo a una famiglia monoreddito rispetto a quella nella quale più soggetti concorrono alla formazione del reddito.