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L’impennata dei contagi da COVID-19 ha fatto fare addirittura un passo indietro agli Stati Uniti sull’obbligo della mascherina. La variante Delta irrompe così anche sui mercati finanziari. E dal momento che le campagne vaccinali non sono ancora terminate, gli investitori si pongono di nuovo in un atteggiamento difensivo muovendosi verso un autunno che si preannuncia ancora instabile.
Dagli USA all’Europa, i governi provano a imporre nuovi obblighi per dare una accelerazione alle vaccinazioni e convincere scettici e indecisi, ma i mercati continuano a essere caratterizzati da fluttuazioni e volatilità. Il timore di nuovi lockdown, tuttavia, è stemperato dal fatto che i vaccini hanno dimostrato la loro efficacia. Ma il rischio di nuovi stop alle attività produttive e una revisione al ribasso della ripresa economica fa ancora navigare nell’incertezza.
Mentre si è inaugurata la stagione delle trimestrali, che vede i mercati in rialzo, resta però la preoccupazione dell’inflazione. E il timore è che si arrivi anche alla stagflazione, con l’economia reale ferma e i prezzi che invece continuano a salire.
Nel frattempo, però, il Fondo Monetario Internazionale prevede che l’economia globale cresca del 6% quest’anno, dalla contrazione del 3,2% del 2020, grazie ai massicci piani di spesa dei Paesi avanzati, a partire dagli Stati Uniti.
Il governatore della Federal Reserve ha ribadito che l’inflazione, malgrado sia salita oltre il 5%, è soltanto “transitoria” e legata a una “manciata di settori”. E con la variante Delta che spaventa gli Stati Uniti, dalla Banca Centrale Americana sono stati confermati i tassi allo 0-0,25% e la politica degli acquisti di titoli.
Ma il comunicato emesso al termine della riunione di luglio ha cominciato però a preparare, seppur con molta cautela, all’ipotesi del tapering, cioè la riduzione degli acquisti di titoli.
Secondo la Fed, gli indicatori dell’attività economica sono migliorati grazie alla campagna vaccinale e al forte sostegno della politica economica, mentre i settori più colpiti dalla pandemia mostrano miglioramenti, ma non hanno recuperato totalmente il terreno perduto. Gli obiettivi non sono stati ancora raggiunti, però, in particolare sul fronte del lavoro. Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 5,9%, ma il tasso di occupazione non è salito dai livelli bassi dell’anno scorso.
Delude anche il dato sul Pil americano del secondo trimestre, che registra una crescita del 6,5%, ben al di sotto delle stime degli economisti. E i dati sui sussidi di disoccupazione registrano un calo di richieste, peggio delle stime degli analisti, confermando quindi come il mercato del lavoro americano non sia ancora in piena ripresa.
Dopo aver adottato un nuovo obiettivo di inflazione, pari ora al 2% simmetrico, la Banca Centrale Europea ha modificato le indicazioni sull’andamento futuro dei tassi. Christine Lagarde ha spiegato che i tassi di interesse resteranno al livello attuale, o a un livello più basso se l’andamento dell’economia lo dovesse richiedere, fino a quando Francoforte non vedrà l’inflazione raggiungere il 2% prima della fine dell’orizzonte temporale delle sue proiezioni macroeconomiche – tre anni almeno, quindi – e con la prospettiva che sia durevole.
Francoforte si sente ancora molto lontana dal nuovo obiettivo simmetrico di inflazione al 2% nel medio termine. E la pandemia, con la variante Delta che corre, è tutt’altro che finita. Per cui la politica monetaria resta invariata: fermi i tassi, restano confermati gli acquisti di titoli pari a 20 miliardi al mese, mentre gli acquisti “pandemici” nell’ambito del programma PEPP continueranno a essere effettuati a un ritmo accelerato, senza nessuna indicazione temporale sulla fine.
La nuova formulazione e la nuova strategia confermano non solo una politica monetaria espansiva prolungata. Ma, se la situazione lo rendesse necessario, anche più incisiva.
I mercati azionari asiatici hanno subito un tonfo netto, dopo che Pechino ha varato l’ennesima stretta su alcune società tecnologiche nazionali, a partire da Didi (la Uber cinese), e sull’e-learning, proseguendo nell’obiettivo di frazionare i monopoli tech e proteggere i big data generati nel Paese.
Non solo. Pechino ha anche disposto nuove e ulteriori misure “sulla sicurezza dei dati, il flusso di dati transfrontalieri e la gestione di altre informazioni riservate”. Nuove linee guida, ha annunciato il Consiglio di Stato, per far fronte ai “profondi cambiamenti nell’ambiente economico e finanziario” e prevenire i rischi finanziari.
A seguito dei provvedimenti del governo cinese, i titoli tech hanno perso terreno in Borsa, con ricadute sui listini europei e americani. E la fiducia nei mercati si è ridotta ai minimi, con la paura che la stretta regolatoria di Pechino possa estendersi anche ad altri settori, come la sanità o l’immobiliare.
Fanno parlare ancora le meme stock con il debutto in Borsa di Robinhood, il broker online che negli scorsi mesi ha scosso Wall Street. La Ipo è una delle più attese dell’anno, dopo le sorprese riservate in Borsa e la crescita straordinaria della società.
Robinhood ha riservato ai clienti retail un terzo dei 55 milioni di azioni offerte, rispetto all’1%-2% abituale. E Vlad Tenev, co-fondatore e CEO di Robinhood, ha anche fatto sapere che potrebbe lanciare presto dei conti di risparmio pensionistico.
Nel prospetto della Ipo si legge: “Siamo tutti investitori. Stiamo creando una moderna piattaforma di servizi finanziari” per il mondo. L’obiettivo, ha detto Tenev nel roadshow, è diventare una “global company”, la “money app unica del futuro”.
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