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Educazione finanziaria

Il legame tra educazione finanziaria e stabilità economica

Maggio 2018

Claudia Segre Presidente Global Thinking Foundation analizza il ruolo dell'educazione finanziaria nel supportare una crescita sostenibile e colmare il gap con gli altri Paesi.

Il decimo anniversario dalla fondazione dell’INFE, il network internazionale sull’educazione finanziaria dell’OCSE, ha costituito l’occasione per riflettere sul ruolo che l’educazione finanziaria ha nel supportare una crescita sostenibile e inclusiva per quei Paesi impegnati nel perseguimento degli obiettivi globali dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Dai risultati sui Millennials, che hanno partecipato alla sesta edizione della rilevazione PISA OCSE 2015-2017, all’interno della quale per la prima volta è stata inserita l’educazione finanziaria come ulteriore materia d’indagine oltre a quelle scientifiche, emerge che in Italia gli studenti ottengono risultati peggiori in financial literacy rispetto agli studenti di altri 15 Paesi del mondo, posizionandosi così ancora sotto la media OCSE. Solo il 50% degli adulti dei Paesi G20 raggiunge il target minimo di conoscenze finanziarie e, nonostante questo, un risicato 15% si affida a consulenti per affrontare le proprie scelte basandole su un‘informazione completa e adeguata.
 
Ne emerge quindi che una priorità dei governi dovrebbe essere quella di implementare gli sforzi verso una vera inclusione sociale, che passa attraverso l’
alfabetizzazione finanziaria: progettare e sviluppare politiche che siano rivolte alla cittadinanza, indipendentemente dallo status socio-economico, aiuterebbe tutti, dalle nuove generazioni ai cittadini più anziani, ad acquisire e a consolidare una cultura finanziaria, garantendo una maggiore inclusione sociale e lavorativa.

In Paesi come il nostro, caratterizzato da un’età media avanzata, aumentare le capacità di accesso e di conoscenza dei rischi legate ai propri risparmi significa anche alleviare la pressione sul sistema pensionistico nazionale. Inoltre, eliminare le differenze di genere, promuovendo iniziative per una maggiore consapevolezza nelle decisioni e nell’utilizzo dei servizi bancari e dei prodotti finanziari di base, migliorerebbe una crescita più inclusiva anche di una parte del Paese penalizzata nella partecipazione al mondo del lavoro (in Italia, il 48,8% delle donne lavora, contro una media europea che supera il 60%).
 
L’ex Ministro delle Finanze, Pier Carlo Padoan, all’OCSE ha rilevato come le istituzioni abbiano sottovalutato quanto la carenza di alfabetizzazione finanziaria abbia aggravato l’impatto di una crisi, così diffusa e penalizzante a tutti i livelli della vita familiare. D’altronde basti ricordare i 350mila piccoli risparmiatori coinvolti dal default argentino per far emergere l’Italia come un Paese che ha subito di più le crisi finanziarie che si sono avvicendate negli ultimi decenni, da quelle dei Paesi emergenti negli anni ’90, sino a quelle legate a nomi come Cirio e Parmalat, tristemente noti.

Proprio tra i Paesi del G20 l’Italia è stato l’ultimo a dotarsi di una strategia nazionale per intervenire a tutti i livelli
dai giovanissimi agli adulti in quiescenza nei prossimi anni, con un Comitato Nazionale per l’Educazione Finanziaria.
Ma si tratta di una lunga strada: la sfiducia nelle istituzioni pare sempre più contagiare le democrazie occidentali e se c’è disaffezione verso le azioni di governo, viene meno anche l’effetto inclusivo che politiche sociali più attente e quanto mai necessarie cercano di cogliere. A dieci anni da una crisi finanziaria globale, che ha lasciato il segno in tutti i Paesi, la lezione è una sola ed è legata alla necessaria e urgente priorità di impegnarsi in misure per una crescita economica inclusiva, con politiche di educazione fin dalle scuole primarie, per formare cittadini economicamente preparati a sfide complesse.

 
Claudia Segre ha svolto la sua carriera in primarie banche italiane, specializzandosi sui mercati internazionali e nell'approfondimento delle dinamiche geopolitiche globali e alle relative correlazioni economico-finanziarie, ricoprendo ruoli di responsabilità in sala operativa e manageriali nelle capogruppo di Gruppo Intesa, Unicredit e Credem. Presidente di Global Thinking Foundation e Membro della Consulta Esperti della VI Commissione Finanze della Camera dei Deputati. Chairman del Board of Education di ACI FX International dal 2012 al 2015, ora Honorary Member ACI International. Socio Fondatore di ASSIOM FOREX, già Vice Presidente di ASSIOM. E' stato Segretario Generale ASSIOM FOREX dal 2009 al 2016 ed è attualmente Direttore Responsabile delle Pubblicazioni e Membro del Consiglio Direttivo. Membro del Comitato Tecnico Scientifico di Adiconsum Lombardia. Ha collaborato con diverse Università italiane e attualmente è docente per ASSIOM FOREX. Docente del Master Eraclito 2000 e per la Feduf di ABI.