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Analisi dei Mercati Finanziari

Investire oggi: l’analisi dei mercati finanziari di Dicembre 2018 | di Andrea Delitala

Dicembre 2018

Andrea Delitala Head of Investment advisory di Pictet AM Italia analizza il quadro macroeconomico del mese di dicembre caratterizzato principalmente dalle novità relative alla politica monetaria.

Lo scenario macroeconomico del mese di dicembre è caratterizzato dalla forte crescita del dato relativo al mercato del lavoro americano, che ha portato la creazione di 150.000 nuovi posti di lavoro a fronte di dinamiche salariali più contenute. Nel resto del mondo si registrano dati meno entusiasmanti, soprattutto in Europa e Giappone.

Andrea Delitala, Head of Investment Advisory di Pictet AM Italia


Buone notizie provengono dalle due più grandi preoccupazioni manifestate dal mercato, ossia l’eccessiva restrizione monetaria attuata dalla FED e la consueta guerra commerciale. Da un lato Powell ha manifestato la disponibilità a valutare gli effetti dei rialzi già effettuati. Questo scenario, portato dal cambio di colore politico della camera bassa, allontana la prospettiva di nuove spinte dal punto di vista fiscale e apre lo spazio ad una possibile pausa della politica monetaria. Sul fronte della trade policy, invece, l’incontro tra Trump e il presidente cinese Xi in occasione del G20 si è concluso con una rinnovata intesa nel far proseguire il negoziato tra USA e Cina.

Nonostante queste buone notizie il mercato rimane preoccupato dalla riduzione delle prospettive degli utili. La fine della repressione finanziaria non porta con sé notizie negative per l’economia, però apre la prospettiva verso un mondo di bassi ritorni prospettici. La buona notizia è che con le correzioni già effettuate quest’anno, nel 2018 si è registrato il 20% di espansione degli utili e il 20% di contrazione dei multipli, si è ottenuto indici piatti che hanno eroso dal punto di vista valutativo il vantaggio del numeratore della dinamica degli utili.

Per il 2019 la previsione degli utili sono dimezzate, ad una cifra sola in America e intorno al 4-5% per l’Europa. Nel nuovo anno si potrebbe verificare nuovamente anche la ritirata della liquidità a contrastare i multipli, che sono stati riportati sulle medie storiche di lungo periodo. Per avere una seconda metà del 2019 più costruttiva basterà superare le angosce relative alla politica monetaria americana. La FED, per ottenere questo risultato, dovrà pronunciarsi sul punto finale della contrazione della liquidità. Al momento sta procedendo al ritmo di 50 miliardi al mese, ma entro massimo sei mesi si conoscerà dove la FED vorrà concludere questo processo.