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Analisi dei Mercati Finanziari

Investire oggi: l'analisi dei mercati finanziari di Maggio 2021 | di Fabio Castaldi

Maggio 2021

Fabio Castaldi, Senior Portfolio Manager di Pictet AM Italia, descrive il quadro macroeconomico del mese di maggio, che si presenta con un rischio di stagionalità negativa sui mercati azionari. Resta il nodo dell’inflazione e, mentre gli USA si preparano a varare nuove misure di stimolo fiscale, l’Europa è alle prese con i tempi di approvazione dei piani nazionali. Scopri di più nel video.

Il mese di aprile si chiude con performance positive sia per i rischi asset che per i cosiddetti “safe haven”, di cui i bond governativi sono la principale espressione. I fattori che spiegano questa dinamica sono innanzitutto la stabilizzazione del mercato obbligazionario americano con rendimenti, soprattutto per la componente reale, che sono rientrati dai massimi di fine marzo. Nel contempo, le campagne vaccinali sono in fase molto avanzata negli Stati Uniti e in progresso in Europa. Infine intervengono fattori tecnici, quali il calo della volatilità, sia realizzata che implicita, che consente ai fondi sistematici di incrementare la leva finanziaria e la quota di esposizione azionaria dei portafogli. Gli Stati Uniti, infatti, laddove questi fattori si sono manifestati con maggiore evidenza, hanno fatto registrare le performance migliori in ambito azionario.

Fabio Castaldi, Senior Portfolio Manager di Pictet AM Italia


Maggio si presenta con un rischio di stagionalità negativa sui mercati azionari, il cosiddetto “sell in may and go away”, che si è materializzato a inizio mese e con più cattiveria all’indomani dei dati sull’occupazione sull’inflazione americana relativi al mese di aprile. Il dato, sorprendentemente debole sul mercato del lavoro, sembra validare la convinzione della Fed che la strada per il recupero dell’occupazione persa durante la pandemia sia ancora lunga e incerta e che quindi sia prematura qualsiasi discussione circa l’inizio della rimozione dello stimolo monetario.

 

Resta il nodo dell’inflazione, temporanea nelle aspettative della Banca Centrale Americana, ma che nei dati più recenti fa registrare un incremento molto forte, ben al di là delle attese dei mercati. Sarà necessario attendere ancora qualche mese per capire se l’inflazione, in particolare quella salariale, possa rappresentare una minaccia alla posizione attendista della Federal Reserve.

 

Nel frattempo, l’amministrazione americana si prepara a varare ulteriori misure di stimolo fiscale per spese su infrastrutture e aiuti per le famiglie, in aggiunta al pacchetto già approvato a marzo di 1.9 trilioni di dollari. L’agenda fiscale americana assume non solo dimensioni senza precedenti nella storia post bellica, ma sembra presentare un carattere più permanente di quanto inizialmente ipotizzato. Ecco perché parliamo di eccezionalismo americano rispetto al minimalismo europeo.

 

L’Europa è infatti alle prese da un lato con i lunghi tempi di approvazione dei piani nazionali sui progetti e sulle riforme richieste per l’esborso delle risorse del Next Generation Eu, dall’altro è minacciata da un pericoloso dibattito in seno alla BCE sulla tempistica della graduale rimozione del programma pandemico. Questo rischio di tapering si sta scaricando sul mercato obbligazionario europeo con tassi in risalita soprattutto sui mercati periferici, come dimostra il rendimento BTP decennale in rialzo di 25 punti base nel mese di aprile e sull’euro in rialzo contro il dollaro. Questo rappresenta un serio rischio per la ripresa economica post pandemia.