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Economia e finanza

Pictet Fiver: i cinque fatti economici di Gennaio 2021

Gennaio 2021

I cinque principali fatti di economia e finanza del mese raccontati in breve.

Il COVID-19 continua a tenere banco, con le misure per ridurre i contagi che ritardano la ripresa economica. La politica si fa spazio con le fibrillazioni del governo italiano e l'insediamento di Joe Biden.

1. Crisi di governo

Nel bel mezzo della seconda ondata, il governo non ha retto a un decisivo test di tenuta. Le dimissioni dei ministri di Italia Viva hanno costretto l'esecutivo a sottoporsi al voto di fiducia, ottenuto per una manciata di consensi il 20 gennaio in Senato: 156 sì, 140 no e 16 astenuti. La maggioranza c'è ma è tutt'altro che salda, tanto da convincere il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a rimettere il mandato nelle mani del capo dello Stato. Lo spead, pur muovendosi al rialzo, non è andato fuori giri. Merito soprattutto all'ondata di liquidità garantita dalla BCE. Il vero rischio è un altro: la crisi di governo potrebbe menomare gli effetti del Recovery Fund.

2. Economia a rallentatore

L'impatto della pandemia resta centrale. Le limitazioni agli spostamenti e alle attività stanno mettendo sotto pressione diversi settori anche nel 2021. Secondo Confesercenti, il prolungamento delle restrizioni porterà, nel primo trimestre, a una contrazione della spesa di 15 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2020, portando così a 105 miliardi il valore dei consumi cancellati dalla pandemia.

 

Non si tratta solo di un effetto diretto delle chiusure, ma anche di una ridotta capacità di spesa e di una minore fiducia nel futuro. Lo dimostra anche il flop dei saldi, il cui calo è stimato tra il 30 e il 40%. Le restrizioni pesano dunque sulla ripresa: il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime di crescita per l'Italia nel 2021: dopo un 2020 chiuso con un calo del PIL del 9,2%, quest'anno l'economia dovrebbe crescere del 3%, ben 2,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni precedenti.

3. Tra vaccini e borse

Mai come in questi mesi, l'andamento di economia e finanza passa dalla sanità, in particolare dai vaccini. La prima somministrazione in Italia è arrivata il 27 dicembre 2020. Ma è a gennaio che il vaccino ha iniziato a diffondersi. Le aspettative di una contrazione dei contagi, che va di pari passo con l'approvazione e la somministrazione dei vaccini, influenza anche i mercati finanziari, infondendo maggiore fiducia. Tant'è che le borse hanno reagito in modo negativo alle notizie sui ritardi delle forniture e ai segnali di intoppi nel piano di distribuzione.  

4. L'insediamento di Joe Biden

Il 20 gennaio Joe Biden è diventato ufficialmente il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Dal momento della sua elezione, ci sono state le proteste di Trump e, il 6 gennaio, l'assalto al Campidoglio. Biden, secondo cattolico alla Casa Bianca dopo Kennedy, ha varato una squadra moderata, ma che porta con sé un forte messaggio cambiamento (a partire da Kamala Harris, prima donna e primo afroamericano vicepresidente). Dal punto di vista finanziario, gli occhi sono puntati su Janet Yellen: la ex presidente della Fed è il nuovo Segretario al Tesoro.

5. Il ritorno del Bitcoin

Dopo un periodo passato sotto traccia, gennaio è stato un mese movimentato per i Bitcoin. La prima criptomoneta, di tanto in tanto, ritorna sui radar della politica e dell'informazione. Questa volta il motivo è stato chiaro: nei primi giorni del 2021, il valore del Bitcoin ha superato per la prima volta i 40 mila dollari. La volatilità resta però alta, tanto da ritracciare – nel giro di pochi giorni – sotto i 30 mila. Proprio Janet Yellen, poco dopo il suo insediamento, ha espresso “forte preoccupazione” sull'andamento delle criptovalute e spinto il Bitcoin al ribasso.