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Sostenibilità ambientale

Come sfruttare le acque reflue delle città per prevenire le pandemie

Ottobre 2020

Attraverso lo studio delle acque di scarico è possibile intercettare sul nascere le infezioni di virus come il COVID-19 e prevenire la diffusione di altre crisi sanitarie. Ma la ricerca deve continuare.

Victor Hugo definì le fognature di Parigi “la coscienza della città” e, 150 anni dopo, potrebbero diventare il nostro salvagente. Secondo molti studi, infatti, potrebbero rivelarsi il nostro migliore alleato nella lotta contro il COVID-19 e le future pandemie.

Lo studio capillare delle acque per difendersi dai virus

Grazie alle analisi delle acque reflue delle nostre metropoli gli scienziati sono in grado di rilevare anche piccole tracce di virus e batteri. Di conseguenza, con questi dati è semplice capire quali zone delle città sono le più colpite e progettare interventi sanitari mirati per aiutare le persone che ci abitano. Inoltre, queste informazioni permettono di tracciare il processo di avanzamento delle malattie e stabilire lockdown ben definiti nelle aree più colpite.

Contro il COVID-19 i progressi della scienza sono incoraggianti

I ricercatori hanno identificato frammenti di RNA del virus nelle fogne e hanno provato che c’è una correlazione con i tassi di infezione. Dopo soli tre giorni di contagio è possibile individuare l’RNA del COVID-19 ed è una tempistica fondamentale contro un virus che ha fino a 14 giorni di incubazione e oltre l’80% di asintomatici o con sintomi molto lievi, che sono i principali veicoli di contagio. I dati raccolti finora dimostrano che l’RNA virale trovato nelle acque di scarico può essere identificato almeno 5-6 giorni prima che emergano i sintomi fisici nelle persone.

L'acqua come opportunità di investimento

In Svizzera, i ricercatori di Ecole Polytechnique Federale de Lausanne (EPFL) e Swiss Federal Institute of Aquatic Science and Technology (EAWAG) hanno testato campioni di 12 impianti di trattamento delle acque reflue che insieme servono circa 800 mila abitanti. I risultati sono molto dettagliati e sono riusciti addirittura a trovare l’infezione in campioni di febbraio provenienti da Lugano e Zurigo, quando le due città avevano rispettivamente uno e sei casi conosciuti. L’obiettivo principale è sviluppare un sistema di allarme immediato sia per altre ondate di COVID-19 sia per altri virus.

 

I ricercatori dello Arizona State University’s Human Health Observatory (HHO) hanno inoltre monitorato gli indicatori di salute nelle fognature per oltre dieci anni, con la convinzione che, se ulteriormente affinate, queste tecniche potrebbero identificare una singola infezione anche tra due milioni di persone. Questo tipo di ricerche viene svolto in molti Paesi come Stati Uniti, Svizzera, Gran Bretagna, Francia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Australia solo per citare i principali. Una conferma ulteriore del fatto che molti Governi ritengono importante la ricerca in questo settore.