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Consumo sostenibile

Giornata Mondiale della Gastronomia Sostenibile: il punto sul consumo sostenibile in Italia

Giugno 2021

In occasione della Giornata mondiale della gastronomia sostenibile, si pone l’accento su come il consumo alimentare possa guidare un modello di sviluppo differente.

Come ogni anno, anche quest’anno il 18 giugno in tutto il mondo si celebra la “Giornata della gastronomia sostenibile”, voluta dall’Assemblea delle Nazioni Unite dal 2016, con il motto “Agisci: pensa globalmente, mangia localmente”.

 

Lo scopo è rispettare gli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati nell’Agenda 2030, in quanto la gastronomia svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo sostenibile. Promuove infatti lo sviluppo agricolo, la sicurezza alimentare, la produzione sostenibile di cibo, il consumo responsabile e la conservazione della biodiversità.

Gastronomia sostenibile

Il concetto di base è che l’agricoltura, la pesca e la preparazione del cibo siano realizzate senza spreco delle risorse naturali e senza arrecare danni all’ambiente e alla nostra salute. Gastronomia sostenibile, quindi, significa che la cucina tiene conto della provenienza degli ingredienti, di come viene coltivato il cibo e di come arriva ai nostri mercati e nei nostri piatti.

 

A partire dal 2020, l’Unesco ha designato 26 città come Creative Cities of Gastronomy (in Italia sono Alba, Bergamo e Parma), con l’obiettivo di promuovere l’energia pulita per i ristoranti locali e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla gastronomia sostenibile. Mentre la FAO ha sviluppato un approccio integrato alla sostenibilità in agricoltura, silvicoltura e pesca, tenendo conto degli aspetti sociali, economici e ambientali, per garantire pertinenza e applicabilità alle diverse comunità.

I trend in Italia

La sostenibilità negli ultimi anni è salita sempre più in cima alla lista delle priorità di governi, imprese e cittadini e lo sarà ancora di più nei prossimi anni, con i nuovi piani di rilancio post pandemia.

 

Secondo l’ultimo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile, condotto da LifeGate, già oggi la stragrande maggioranza degli italiani, per un totale di 36 milioni di persone, si sente coinvolta in questa missione. Per la prima volta infatti gli appassionati alla sostenibilità (38 per cento) superano gli interessati (34 per cento). E i giovanissimi della Generazione Z, quelli di età compresa tra i 18 e i 24 anni, si dimostrano più preparati della media e più propensi a tradurre la loro sensibilità in comportamenti concreti.

 

Quanto alla sostenibilità in ambito alimentare, secondo un’indagine di Altroconsumo, gli italiani si mostrano fortemente propensi ad adottare comportamenti che contribuiscano alla salvaguardia del pianeta. Ben il 76% dei soggetti dichiara di fare attenzione all’impatto ambientale delle proprie scelte alimentari e il 68% sostiene di essere disposto a cambiare le abitudini sbagliate favorendo comportamenti più green.

 

Non solo: due italiani su tre sarebbero disposti ad acquistare solo frutta e verdura di stagione, mentre il 55% acquisterebbe più verdura e prodotti a base vegetale. Il 29% spenderebbe anche di più per alimenti sostenibili.

 

Altroconsumo ha, inoltre, indagato su quali siano le motivazioni per cui molte persone ancora non adottano comportamenti green quando si tratta di alimentazione. Tre i problemi principali: i prodotti più sostenibili hanno un costo maggiore (44%), le etichette sulle confezioni non sono chiare riguardo ai metodi di produzione e l’origine della materia prima (41%), e per il 39% degli intervistati mancano informazioni sul tema.