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Mobilità Sostenibile

Le parole chiave della mobilità del futuro: elettrica green e sharing

Agosto 2019

Nel 2025 avremo il 50% di abitanti in più nelle città rispetto al 2010 e la maggior parte degli acquirenti di auto saranno nei Paesi emergenti. Ma c’è già chi pensa ad auto volanti o sottomarine per evitare il traffico.

Siamo ancora agli albori di un settore molto ambizioso che diventerà sempre più presente nelle nostre vite, ma già oggi abbiamo moltissime applicazioni per il futuro mobilità, alcune addirittura fantascientifiche: auto connesse tra loro, auto a guida autonoma, auto elettriche, sistemi di diagnostica da remoto, telecontrollo, intelligenza artificiale, smart grid, vehicle to grid, car sharing, comunicazioni V2V, smart home integration. Ma non c’è solo l’aspetto tecnologico, perché cambieranno anche le nostre abitudini di vita nei prossimi anni.

Nel futuro avremo auto green in condivisione

La popolazione delle città, secondo un report di Goldman Sachs, registrerà un incremento del 50% tra il 2010 e il 2025, con molti effetti sulla qualità della vita. Porterà a grandissimi problemi di traffico e di gestione dei costi di proprietà (basti pensare che le auto sono inutilizzate per il 95% del tempo) a meno che non divenga stabile il modello della sharing economy. La condivisione di auto elettriche porterebbe a un mondo più pulito e sostenibile, soprattutto se pensiamo che i trasporti in questo momento emettono un quinto del totale dei gas serra. Inoltre, nei prossimi anni il mercato automotive si manterrà stabile nei Paesi già industrializzati, ma saranno le Nazioni in via di sviluppo a fare la parte del leone, dove verrà venduto il 70% di nuove auto nel 2025. Quindi i nuovi modelli, più efficienti e leggeri, dovranno essere alla portata di tutti.

Auto green in condivisione

A livello globale, afferma un report di The Boston Consulting Group, entro il 2030 le auto e i camion elettrici saranno il 25% del totale su strada e rappresenteranno il 50-60% di vendite di nuovi mezzi. Un ottimo business per le case automobilistiche, ma non solo: secondo la stima della società di consulenza americana, l’elettrificazione delle infrastrutture potrebbe portare a un valore aggiunto dai 3 ai 10 miliardi di dollari per una utility media (2-3 milioni di clienti). Infatti, saranno proprio le utility a diventare i principali partner dei governi e delle case automobilistiche per questa nuova avventura imprenditoriale a partire dal potenziamento delle colonnine di ricarica elettrica, dagli smart sensor per evitare sovraccarichi, dal lancio di piani tariffari e promozioni per incentivare l’utilizzo tra i guidatori. Anche la tecnologia ovviamente farà la sua parte: se nel 2009 un kwh di batteria per veicoli ibridi e full electric costava 700 dollari, nel 2017 siamo scesi a circa 150 e nel 2030 si passerà a un massimo di 90 dollari.

Il piano per “elettrificare” l’Italia

La palla quindi passa a utility e governi e l’Italia non vuole farsi trovare impreparata. A maggio il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli ha garantito 30 milioni per potenziare l’installazione di colonnine di ricarica in tutto il Paese e Enel X ha comunicato l’intenzione di installare 14mila nuove colonnine entro il 2020 per un totale di 28mila entro il 2022. Un lavoro da 300 milioni di euro che migliorerà le nostre strade. Ma c’è già chi pensa alle sfide del 2030, come gli scienziati dello IONIQ Lab Hyundai: auto volanti o sottomarine per combattere il traffico delle città nel caso diventasse ingestibile alla luce della crescente urbanizzazione. Per ora sembra fantascienza, ma domani chissà.