ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Ricevi gli ultimi aggiornamenti dal mondo Pictet!

Politiche Energetiche

Cina: in programma una centrale elettrica solare nello Spazio entro il 2035

Dicembre 2019

Un immenso sciame di pannelli solari potrebbe presto orbitare sopra la Cina, trasmettendo un flusso di energia pulita 24 ore su 24 da convertire in elettricità sulla Terra.

Entro il 2035 l’energia che alimenta le nostre case potrebbe venire direttamente dallo Spazio. È questo il piano della CAST (China Academy of Space Technology), che ha intenzione di costruire una centrale elettrica orbitante per catturare l’energia solare. In questo modo avremmo a portata di mano un’enorme quantità di energia pulita, che ci consentirebbe di affrancarci dalla schiavitù dei combustibili fossili.

Un progetto tra fantascienza e realtà

Già nel 1941 lo scrittore Isaac Asimov sognava che l’uomo imbrigliasse l’energia dallo Spazio. Ma all’epoca i costi e le tecnologie a disposizione potevano al massimo trasformare questa idea in un avvincente romanzo di fantascienza. Si è dovuto attendere il 1968 perché un ingegnere aerospaziale, l’americano Peter Glaser, formulasse una proposta scientifica per realizzare un sistema di produzione di energia solare basato nello Spazio. Negli anni successivi sia gli Stati Uniti sia il Giappone hanno messo sul campo iniziative simili, ma sono sempre naufragate. Oggi invece questo progetto potrebbe diventare finalmente realtà, grazie al lavoro della CAST e a un investimento che potrebbe attestarsi sui 10 miliardi di dollari. 

La sfida più grande: il trasporto

L’idea è disseminare nello Spazio decine di migliaia di satelliti muniti di pannelli solari, che convoglierebbero l’energia irradiata dal Sole e la trasformerebbero in fasci di microonde o di laser ad alta intensità. L’energia verrebbe poi trasmessa sulla Terra, indirizzata in appositi collettori e distribuita per il consumo. Il problema, però, è riuscire a conservare l’energia nella fase di trasporto. Il flusso trasmesso via wireless infatti si disperde rapidamente e la distanza da percorrere sarebbe di circa 35 mila chilometri. Al momento, sembra che i ricercatori siano riusciti a trasmettere il flusso per soli 100 metri. La Cina, comunque, non si è scoraggiata e ha già investito 200 milioni di yuan (28,4 milioni di dollari) per avviare le sperimentazioni nella città di Chongqing, dove vengono condotte ricerche sulla trasmissione via wireless di energia ad alta intensità e sui suoi riflessi sull’ambiente.

Una fonte inesauribile di energia pulita

Secondo il fisico americano John Mankins, che ha svolto ricerche simili per la NASA negli anni ‘90, una stazione solare come quella ideata dalla CAST produrrebbe circa 2.000 GW di potenza. Inoltre, grazie all’orbita geosincrona, potremmo sfruttare l’energia del Sole ogni giorno dell’anno, 24 ore su 24, senza temere la notte o il maltempo. L’energia prodotta potrebbe essere utilizzata per alimentare i satelliti, ma soprattutto potrebbe raggiungere le aree più remote della Terra e venire in soccorso delle zone colpite da disastri naturali. E tutto questo senza erodere le risorse del Pianeta.