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Trasformazione Digitale

Deep e Dark Web: i pericoli della rete sommersa

Gennaio 2020

Cosa si trova nella parte del web non accessibile con i motori di ricerca tradizionali.

Cos'è il Deep Web

Esiste una parte di Internet che non è normalmente accessibile e visibile ma resta sommersa. Si tratta del cosiddetto “Deep Web”, ovvero la parte del web non indicizzata dai classici motori di ricerca, che a sua volta contiene un comparto, il “Dark Web”, in cui prendono forma attività illegali e criminali.

Dalla superficie al sommerso: cosa si trova nel Deep Web

L’internet di superficie, a cui accediamo tutti i giorni tramite i nostri laptop o smartphone, è la parte della rete che viene mappata dai motori di ricerca come Google. Ma questa è solo una piccola parte della rete. Sotto la superficie visibile, esiste quella parte di rete non indicizzata, raggiungibile attraverso specifici software e configurazioni che rendono anonima la connessione, dove finisce di tutto, dai messaggi diretti alle e-mail, fino ai forum di discussione e ai siti appena nati.

Ma solo una piccola porzione del web non indicizzato costituisce il Dark Web. Gran parte del Deep Web, infatti, non ha niente di malevolo. Anzi, viene spesso usato ad esempio dalle persone che vivono sotto regimi totalitari e che non hanno libero accesso alla rete. Tor è il sistema più diffuso per accedere al Deep Web, utilizzato da 2,8 milioni di persone al giorno, soprattutto in quei Paesi in cui l’accesso alla rete è ristretto.

Attività illegali: il Dark Web e i suoi pericoli

Sotto la superficie della rete, però esiste anche un mondo denso di attività illegali. Il Dark Web identifica proprio quella parte del sommerso in cui proliferano mercati e attività criminali. I cosiddetti dark market sono una sorte di siti di e-commerce illegali in cui si trova di tutto, dalle droghe alle armi, fino a documenti falsi, dati personali rubati, credenziali bancarie e aziendali. Secondo le stime, dopo il commercio di droghe, quello dei dati trafugati – in particolare alle aziende – è il più presente nel Dark Web. Veri e propri database con documenti ed e-mail riservate, password, ricerche di mercato, numeri di carte di credito che vengono venduti ad altri criminali per realizzare truffe e guadagni.

Tra i principali dark market, di recente dall’Italia è stato scoperto e smantellato quello che era stato chiamato “Berlusconi Market”, nato nel 2017, di cui lo scorso novembre è stato arrestato il presunto gestore, un ragazzo di origini pugliesi. Gli altri grandi mercati smantellati in passato sono stati “Silk Road”, chiuso nel 2013, e “Alpha Market”, bloccato nel 2017. La capacità di mantenere l’anonimato e rimbalzare da un server all’altro rendono le indagini delle forze dell’ordine sempre più difficili e complesse.