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Promette di rivoluzionare l’universo dei pagamenti e delle transazioni finanziarie già dal 2020. L’annuncio dell’arrivo di Libra, la criptovaluta lanciata da Facebook, ha creato interesse per l’impatto che avrà sulle banche tradizionali, ma anche molte preoccupazioni. «Vogliamo rendere facile per tutti inviare e ricevere denaro proprio come accade con le nostre app per condividere messaggi e foto», ha scritto il fondatore e ceo Mark Zuckerberg lo scorso 18 giugno in un post sul social network. La novità è che il progetto, che decollerà nel 2020, non solo lancerà una nuova moneta virtuale ma darà vita a una innovativa infrastruttura finanziaria mondiale a disposizione di miliardi di persone. Ma se da una parte l’annuncio ha generato entusiasmo, dall’altra è finito nell’occhio del ciclone, soprattutto per quanto riguarda la regolamentazione. La Federal Reserve ha già fatto sapere infatti che i piani di Facebook «non possono andare avanti» finché non verrà fatta chiarezza su alcuni aspetti controversi.
Dietro il progetto c’è la Libra Association, associazione no profit basata a Ginevra, di cui fanno parte 28 membri, con l’obiettivo di arrivare a 100 entro l’anno, tra aziende, università e organizzazioni non profit. Tra i fondatori, ad oggi si trovano già molti nomi noti del settore dei pagamenti digitali, tra cui Mastercard, PayPal e Visa, oltre che grandi aziende delle telecomunicazioni (Vodafone e Iliad), della Blockchain, delle prenotazioni online come Booking e del ride sharing come Uber e Lyft.
A gennaio 2018, Facebook aveva acquisito una licenza in Irlanda per offrire prestiti personali ai suoi 2,07 miliardi di utenti. Poi è arrivato l’annuncio finale, con l’obiettivo dichiarato di fornire accesso al sistema finanziario ai circa 1,7 miliardi di adulti “unbanked” presenti oggi nel mondo, cioè tutti coloro che sono sprovvisti di un conto corrente bancario o servizi simili. Il 18 giugno è stata presentata anche Calibra, una società direttamente controllata da Facebook, che gestirà il digital wallet destinato alla nuova criptovaluta per effettuare transazioni tramite la moneta digitale. Il suo obiettivo è semplificare l’interazione con gli utenti rispetto alla complessa gestione delle piattaforme Blockchain, rendendo disponibile il digital wallet su WhatsApp e Messenger.
Zuckerberg promette che, dall’inizio, il costo del servizio sarà basso o nullo. E successivamente offrirà diversi servizi, come pagare le bollette con un clic o pagare il caffè attraverso la scannerizzazione di un codice senza contanti né carte. La nuova moneta potrà essere usata quindi dagli utenti per interagire con i negozi virtuali. Tra i membri fondatori ci sono anche Uber e Lyft: questo fa pensare che, nei Paesi dove è presente il servizio, si potranno pagare le corse con Libra. Idem per la concorrente Lyft. Idem per Booking: la presenza della società fa ipotizzare che si potranno eseguire prenotazioni di alberghi tramite la criptovaluta di Facebook. Si aspettano insomma grandi cambiamenti. Che, è chiaro, daranno una forte accelerazione al processo di trasformazione digitale che sta attraversando già da tempo il mondo bancario e della finanza. Ma nessuna paura. Sono proprio questi i momenti migliori per le banche tradizionali per innovare e creare alleanze con le migliori startup innovative sul campo.
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