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Megatrend

La battaglia delle aziende biotech contro il Coronavirus

Maggio 2020

L’industria delle biotecnologie ha a disposizione un arsenale di tecnologie e dati in continua evoluzione per sviluppare terapie e vaccini.

Mentre i governi di tutto il mondo cercano di contenere il COVID-19 con misure di isolamento sociale, i ricercatori hanno ingaggiato una lotta serrata e su più fronti per contrastare il virus: il vaccino sarebbe la soluzione più efficace su larga scala, ma i lunghi tempi di studi e test rendono necessario guardare anche a farmaci e terapie per le persone infette.

La lenta evoluzione delle ricerche sui vaccini

Grandi speranze sono riposte nelle nuove ricerche fondate sull’utilizzo dell’RNA messaggero per produrre il vaccino. Questo tipo di RNA viene utilizzato come “modello” per far sì che le cellule umane producano proteine virali, contro le quali si sviluppa una risposta immunitaria. Non è chiaro però se la risposta del sistema immunitario prodotta con questo meccanismo sia abbastanza forte. La questione è in fase di studio, con ricerche che impiegheranno circa un anno.

 

Un vaccino tradizionale potrebbe essere sviluppato in tempi più rapidi, ma secondo gli esperti si parla comunque di un orizzonte temporale di almeno 12 mesi nella più rosea delle prospettive.

Le soluzioni su scala ridotta

Diverse aziende biotech stanno lavorando alla creazione di anticorpi contro il COVID-19 in laboratorio. L’idea è creare anticorpi “neutralizzanti”, disegnati per attaccarsi come un velcro alla superficie del virus, in modo da impedirgli di entrare nell’organismo. Altri ricercatori preferiscono “coltivare” gli anticorpi dal plasma delle persone guarite, con una tecnica già collaudata con un certo successo durante l’epidemia di Sars.

I farmaci vecchi e nuovi

In attesa di trovare un vaccino, si moltiplicano le ricerche per sviluppare nuovi farmaci e adattare quelli esistenti contro il Coronavirus. Nelle fasi iniziali della malattia è importante intervenire con farmaci antivirali, che fermano o rallentano la riproduzione del virus nel corpo.

 

Negli stadi più avanzati dell’infezione il problema è però affrontare le complicanze portate dal virus. Se la malattia non è diagnosticata in modo precoce o comunque non viene curata in modo efficace, il sistema immunitario tende a sovraccaricarsi e inizia ad attaccare le cellule del corpo. Sopprimere questa iper-reazione immunitaria è il focus dei farmaci per il trattamento delle fasi avanzate della malattia.

Gli ostacoli alla ricerca

Come tutti gli altri settori, anche il biotech non è immune agli effetti economici della pandemia. La produzione risente della chiusura di alcune fabbriche e della mancanza di materiali grezzi, molti test clinici sono stati sospesi a causa delle misure di lockdown e la commercializzazione di nuovi farmaci ha subìto un forte rallentamento a causa dell’impossibilità di effettuare vendite faccia a faccia. Nonostante questo, le ricerche procedono e sono proprio le innovazioni biotech a portare i principali raggi di speranza in questa fase di profonda incertezza.