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In un arco di tempo che va dal 2000 a oggi, si è consumata un'evoluzione tecnologica senza precedenti. Ma quali sono state le innovazioni che hanno avuto, o sono destinate ad avere, maggiore impatto (e popolarità) sulle nostre vite?
Rivelata nel 1999, la tecnologia bluetooth è diventata operativa nei primi anni 2000. Oggi è parte integrante della nostra quotidianità: un ponte invisibile che permette di far dialogare i dispositivi anche in assenza di connessione internet. Una tecnologia capace di evolversi nel corso degli anni, consentendo di proliferare agli accessori senza fili e ai dispositivi indossabili. La tecnologia bluetooth ha portato anche ad applicazioni che sarebbero state inimmaginabili nel 2000, come le app di tracciamento contro il COVID-19.
La più grande enciclopedia del mondo nasce all'inizio del millennio. Mette a disposizione una quantità inedita di contenuti, liberi e gratuiti. Si basa sulla partecipazione dal basso degli utenti e sulle revisioni della community e regge solo grazie alle donazioni.
Durante il lockdown è stata una delle piattaforme che ha permesso di collegarsi con il mondo esterno. A dire il vero, alle prese con una concorrenza crescente, non la più utilizzata. A Skype va però dato il merito di essere stato il primo servizio alternativo al telefono e in grado di far conversare, gratuitamente e faccia a faccia, utenti che si trovavano in nazioni o continenti diversi. Una rivoluzione.
Non è stato il primo né l'ultimo social media, ma è di sicuro – ancora oggi – tra i più trasversali e diffusi. Facebook ha cambiato Internet, la percezione degli utenti, il modo di comunicare, vendere e fare pubblicità. E anche se i più giovani sono orientati verso altre piattaforme, come Instagram o il più recente TikTok, il primo social network di Mark Zuckerberg resta ancora il più ricco e il più frequentato.
YouTube non è solo una piattaforma. È stato l'ariete che ha permesso a due tendenze di imporsi: il video è diventato il format prevalente del nuovo millennio e i contenuti generati dagli utenti sono diventati una forma di espressione capace di rivoluzionare l'intero sistema dei media. Tutto è iniziato con “Me at the zoo”: il primo video caricato riprendeva uno dei fondatori della piattaforma davanti al recinto degli elefanti.
Google Maps, come molte innovazioni tecnologiche di questa lista, rappresenta un punto fermo in un percorso in evoluzione. Di certo il servizio di Google lanciato nel 2005 ha cambiato per sempre il modo di consultare una mappa e, più in generale, di scegliere come muoversi; sono poi arrivati concorrenti e altre applicazioni dedicate alla mobilità, ma Maps non resta fermo, integrando nuove funzioni e nuove tecnologie, come la realtà aumenta o le soluzioni di percorso per ridurre le emissioni.
Può sembrare scontato, ma gli smartphone hanno un ruolo così centrale nella nostra esistenza che ha volte ci si dimentica quanto siano recenti. Il primo smartphone capace di avere un'eco globale è stato l'iPhone, lanciato da Apple nel 2007. Il touchscreen (altra invenzione di questo ventennio) inizia a scorrere sotto le dita di milioni (e poi miliardi) di persone. E pensare che all'inizio alcuni concorrenti avevano irriso Steve Jobs: “Chi mai comprerà un telefono senza tastierino?”.
Per quanto la comunità dei lettori si divida in due fazioni, meno nette di quanto si possa immaginare, gli e-reader sono entrati ormai nelle case di moltissime persone, amanti dei libri e non. Certo, i libri di carta sono ancora molto amati e acquistati, ma disporre di una loro versione digitale è ormai la norma in quanto più economica e pratica da portare con sé ovunque. Eppure, sono passati solo 13 anni da quando, nel 2007, Amazon ha rilasciato Kindle, il primo e-reader al mondo.
I Bitcoin non sono diventati quella moneta elettronica da utilizzare in alternativa a quelle tradizionali, come immaginato da Satoshi Nakamoto. Di certo ha aperto un nuovo fronte, spingendo anche privati e banche centrali a esplorare il mondo delle cryptocurrency (più o meno crypto, più o meno decentralizzate). Per non parlare della blockchain, l'infrastruttura alla base dei Bitcoin che si sta declinando in centinaia di possibili applicazioni, ben oltre l'ambito finanziario.
Sono l'interfaccia più popolare tra gli utenti e l'Intelligenza Artificiale: gli assistenti digitali rispondono in modo sempre più naturale alle indicazioni umane. Il primo, Siri di Apple, è arrivato nel 2011. Da allora i comandi vocali sono usciti dagli smartphone per approdare (potenzialmente) ovunque, dalle case alle auto.
La guida autonoma ha molte sfumature ed è, in un certo senso, più un processo che una tecnologia. Nei libri di storia, però, molto probabilmente ci sarà una data: agosto 2012. Google annuncia che il suo veicolo completamente autonomo ha percorso 300 mila miglia su strade cittadine, senza alcun incidente. Se le applicazioni di guida assistita sono ormai una consuetudine, la strada delle vetture “driverless” è ancora lunga. La tecnologia va ancora perfezionata, oltre che integrata all'interno di un nuovo sistema di infrastrutture e norme.
Tra il novembre e il dicembre del 2015, due compagnie private (Blue Origin e SpaceX) riescono a mandare in orbita un razzo e a farlo atterrare. Una pietra miliare nell'abbattimento dei costi. È l'inizio di una nuova corsa (privata) allo spazio, della quale si è avvantaggiato soprattutto SpaceX, diventata solido partner della NASA.
Tre generazioni di reti in poco più di vent'anni, ognuna delle quali rappresenta non solo l'arrivo di connessioni più rapide ed efficienti ma anche il supporto alla digitalizzazione di prodotti e servizi. Senza evoluzione delle reti non ci sarebbero stati (o sarebbero stati diversi) app economy, social network, streaming, IoT. E con il 5G le potenzialità di sviluppo si possono solo immaginare.
Uno dei settori legati a doppio filo con la qualità delle connessioni è lo streaming. Per avere in casa una collezione di film e serie tv non servono più cassette o DVD, ma non è necessario nemmeno scaricarla. Chi ricorda i negozi Blockbuster? Ecco, ora è sufficiente pagare un abbonamento e i contenuti sono sempre disponibili online e, volendo, anche offline. Netflix è stato l'apripista, fondato nel 1997 e arrivato in Italia nel 2015, seguito da Apple, Amazon e Disney. Ma le connessioni permettono anche lo streaming in diretta, sul modello di Dazn. Impensabile se si guarda alla qualità media di una connessione di pochi anni fa.
Il cloud è un altro esempio di un'innovazione che, pur non avendo una data esatta di diffusione, copre pienamente questo ventennio, con un'accelerazione prodigiosa negli ultimi anni. È il pilastro di molti processi di digitalizzazione: ha ribaltato le organizzazioni aziendali, ha ridotto le barriere d'ingresso di molti settori e cambiato la fruizione di servizi online.
Se ne parla da molto più di vent'anni, ma è solo negli ultimi che – spinti dall'adozione di grandi compagnie e da soluzioni sempre più economiche – la realtà aumentata e quella virtuale hanno iniziato ad avere un peso (anche commerciale). Dall'intrattenimento alla logistica, le applicazioni basate su queste tecnologie sono sterminate, a tal punto da costruire un “nuovo mondo”: il Metaverso.
Altra categoria che non si può dire essere nata in questo ventennio, ma che sicuramente in questo ventennio ha proliferato è quella dei sistemi biometrici di riconoscimento. La svolta arriva quando sistemi come la scansione delle impronte digitali e il riconoscimento facciale arrivano sugli smartphone, con un’accelerazione a partire dal 2017, grazie alle funzioni proposte dall'iPhone X. Le soluzioni basate su sistemi biometrici, però, vanno trattate con cautela: se non accompagnate da privacy e cybersecurity, portano con sé rischi legati alla sorveglianza di massa.
Tra le tante novità concesse dall'uso degli smartphone c'è sicuramente quella dei pagamenti digitali. Il telefono diventa anche portafoglio, consente di pagare direttamente il conto alla cassa ma anche di trasferire denaro da dispositivo a dispositivo. La gestione finanziaria diventa sempre più immediata e dematerializzata. Oltre a fornire la possibilità di avere le proprie carte in formato virtuale sui wallet dello smartphone, le banche hanno anche creato app sempre più utili e performanti; altre aziende o startup, invece, hanno progettato apposite applicazioni per pagamenti digitali (una tra tutte, Satispay).
Le radici sono piantate nel secolo scorso e siamo ancora in fase embrionale, ma il quantum computing sta iniziando a fornire i primi risultati di rilievo. Nell'ottobre 2019, Google ha annunciato di aver raggiunto la “quantum supremacy”: un processore che obbedisce alle leggi della meccanica quantistica è riuscito a svolgere un'operazione ritenuta impossibile per i computer tradizionali.
Un altro settore che è cresciuto considerevolmente, andando ad ampliare i propri ambiti di applicazione e a perfezionare le proprie performance, è quello dell’Intelligenza Artificiale. Grazie alle tecniche di machine learning, le IA più avanzate sono in grado di perfezionarsi e di “apprendere” dalla propria esperienza. Addirittura, si è arrivati a parlare di sentimenti delle Intelligenze Artificiali dopo una dichiarazione fatta da un dipendente di Google.
In questo settore l’ultima novità è GPT3 di OpenAI, un programma di scrittura basato su IA che utilizza il deep learning per produrre testi in un linguaggio molto simile a quello umano.
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