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Giugno 2017
Materiale di marketing

Agriculture: Amazon acquista Whole Foods Market

Nel 1916 Clarence Saunders ha inventato “Piggly Wiggly”, il primo alimentari self-service di Memphis, Tennessee.
Nonostante il nome bizzarro, si trattava di una rivoluzione in un mondo in cui un assistente andava a prendere i prodotti dalle mensole dietro al bancone del commerciante, mentre i clienti aspettavano il loro turno.
Fino a questa invenzione, le compere comportavano lunghi giri tra molti diversi negozi: fruttivendolo, macellaio, fornaio o pescivendolo, costando molto tempo e, a causa della mancanza di economie di scala, soldi.
Raccogliere tutti i prodotti insieme ha segnato un cambiamento impressionante nella vendita al dettaglio del cibo, che da allora ha vissuto poche evoluzioni.
Oggi, a quasi 101 anni di distanza, vediamo l’alba di una nuova evoluzione in questo settore.
Qualche giorno fa Whole Foods (3,1% del fondo Pictet-Agriculture) è stata acquisita da Amazon per una cifra di circa 14 miliardi di dollari, con un premio del 27%.

Ovviamente, il portafoglio ha beneficiato di questa operazione, ma crediamo che gli sviluppi per la strategia siano ancora più interessanti.
Innanzitutto e soprattutto, la rovina delle tradizionali compere di rifornimento: infatti, andare a fare la spesa è qualcosa di ripetitivo e noioso.
Quello che negozi come Whole Foods sono riusciti a fare con successo è stato offrire ai clienti un’esperienza di acquisto superiore, questo è esattamente quello che ha attratto così tanto Amazon.
La loro potente piattaforma online è perfettamente posizionata per permette ai clienti di “esternalizzare” la componente noiosa del fare le compere, mentre l’acquisizione si Wholefoods dà ad Amazon un ottimo appoggio nella componente più redditizia della specialità e dell’esperienza, con location fisica.
Con i margini dei “rigidi” venditori al dettaglio tradizionali sempre più sotto pressione, questi business attualmente rappresentano il 30%-40% delle abitudini di acquisto che probabilmente verranno effettuate totalmente online in un prossimo futuro.
Questo trend farà sì che crescerà il valore del cibo come servizio ed esperienza.
Per questo motivo il nostro portafoglio non è esposto ai venditori al dettaglio tradizionali, che sono più a rischio, e privilegia invece i business con margini più elevati che offrono un’esperienza più completa (attualmente circa il 15% del portafoglio).
A livello di portafoglio, dopo l’acquisizione di Whole Foods da parte di Amazon:

  1. Abbiamo mantenuto la posizione su Whole Foods: autonomamente può raggiungere un valore superiore ai 50 dollari per quota considerati il ritorno ad una crescita positiva del fatturato e il miglioramento de margini. Anche se non ci attendiamo contro-offerte da parte di retailer tradizionali o istituzioni finanziarie, il gap con le blue sky, i termini dell’accordo (tutto cash, visto che ad Amazon non manca il cash) e la mancanza di qualunque preoccupazione per questioni legate all’anti-trust ci fanno credere che non ci sia fretta a chiudere la posizione.
  2. Abbiamo rinforzato la posizione su Sprouts Farmers Market – il valore del franchise può essere paragonato a quello di Whole Foods Market e dovrebbe quindi valere di più e non di meno dei rivenditori tradizionali – e su United Natural Foods, che ha perso il 24% in apertura per i dubbi riguardo alla tenuta del suo contratto di lungo termine (fino al 2025) di esclusiva con Whole Foods Market (30% delle sue vendite).

Questi trend sono solo all’inizio e ci saranno ulteriori eccitanti sviluppi nei prossimi mesi ed anni da catturare attraverso il fondo Pictet-Agriculture.