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L'industria globale della cellulosa e della carta influenzata dalla cina

Luglio 2018
Materiale di marketing

La dieta cinese di fibre

La spinta ambientale della Cina è stato il focus della recente conferenza del settore della polpa di cellulosa e della carta di Shangai alla quale hanno partecipato i membri dell’Advisory Board di Pictet Asset Management.

Il ritrovato spirito ambientalista della Cina sta avendo un impatto significativo molto oltre i propri confini geografici in molti settori, non ultimo quello della polpa di cellulosa e della produzione di carta.

Gli sforzi del Governo di modificare la produzione di energia, da fonti  “sporche” come il carbone, molto probabilmente avrà effetti dirompenti sulle segherie e sui produttori di polpa di cellulosa, che fanno un uso intensivo di energia. Stessa cosa per l’acqua. Le preoccupazioni sull’utilizzo eccessivo di acqua stanno forzando le segherie a ridurne il consumo o addirittura a chiudere. Negli ultimi 5 anni già più di 1.000 piccoli stabilimenti sono stati chiusi e molto probabilmente il trend non si è concluso. Come risultato, l’intero settore dovrebbe subire un processo di consolidamento, con aziende più grandi e più moderne.

Ma Beijing ha preso anche altre misure dirette. Ad esempio, i nuovi sforzi anti inquinamento del governo cinese includono la messa al bando dell’importazione di rifiuti misti e l’incremento degli standard  qualitativi della carta riciclata che sono disposti ad accettare  dall’estero. Questo è importante perché in passato i rifiuti misti e la carta riciclata di provenienza estera hanno rappresentato la risorsa principale di fibre per la produzione cinese di  imballaggi e scatole, e la Cina ha un peso rilevante a livello globale nel settore dei materiali per imballaggio.

Tali misure molto probabilmente avranno un impatto importante sia sul mercato domestico ma anche globale delle fibre. Nel 2017, circa un terzo della carta riciclata utilizzata dai produttori cinesi era infatti importata. L’innalzamento degli standard richiesti per le importazioni così come le altre nuove misure del governo porteranno l’industria cinese a far fronte ad un deficit di 8 milioni di tonnellate di materia prima nel 2018, equivalenti al 10% della domanda totale di carta riciclata dello scorso anno.

In questo scenario ulteriori tensioni sul mercato delle fibre potrebbero anche giungere dall’incremento della domanda. L’aumento del prezzo del petrolio, unitamente a considerazioni di natura ambientale sul suo smaltimento potrebbero infatti incoraggiare l’abbandono di imballaggi plastici e la loro sostituzione con corrispettivi in legno e da prodotti di carta.

L’aumento della domanda e le tensioni dal lato dell’offerta sta spingendo al rialzo prezzo delle fibre sul mercato cinese. Nel 2017, il prezzo del cartone riciclato, la principale fonte delle fibre di carta, è salito dell’80% sul mercato domestico, mentre, allo stesso tempo, quello dei rifiuti misti importati è sceso del 30%.

 

 

pulp friction

Cina - rifiuti e rottami di carta e cartone (in milioni di tonnellate)

China paper and paperboard waste and scrap imports

Fonte: UN Comtrade. Data al 1 Luglio 2017

La nuova direzione ambientalista della Cina impone ai Paesi che per anni hanno esportato la loro carta ed i rifiuti misti, di trovare un’altra destinazione per il loro surplus. Ad esempio, negli Stati Uniti, il prezzo dei rifiuti misti si è praticamente azzerato, visto che chi li ritirava non riesce più a disfarsi delle proprie scorte e si deve far carico del costo domestico di smaltimento.

Ci aspettiamo quindi un aumento della concentrazione del mercato americano del riciclo, anche perchè gli Stati Uniti sono uno dei più grandi esportatori di carta riciclata. Le scelte cinesi sono anche destinate a imporre una revisione  rivedere deiprocessi operativi agli utilizzatori di imballaggi di carta, in particolare le aziende attive sull’e-commerce.

Un potenziale cambiamento è quello di iniziare a ritirare  e riciclare le scatole che utilizzano per spedire i beni acquistati dai clienti.

Gli investitori devono essere preparati all’impatto della spinta ambientalista cinese. Nell’industria della polpa di cellulosa e della carta questo significa favorire le principali aziende che hanno standard operativi simili a quelli dei paesi sviluppati. Beijing sta rendendo più stringenti gli standard per l’importazione di fibre riciclate e questo premierà quelle aziende americane che hanno la capacità di trattare i rifiuti cartacei con il minimo impatto ambientale. Una conseguenza del crollo delle vendite di fibre riciclate verso la Cina, potenzialmente incoraggerà la domanda da altre parti.

Un’alta e crescente domanda per imballaggi e scatole in Cina potrebbe far aumentare i costi che molto probabilmente saranno sostenuti  dai consumatori finali. Infine, le restrizioni sull’importazione delle fibre riciclate, farà aumentare la domanda per fibre “non riciclate”  da Paesi come il Brasile.

Il settore della polpa di cellulosa e della carta potrebbe diventare la cartina tornasole dell’impegno del Governo cinese per l’ecologia e mostrerà quanto questi sforzi possano avere un impatto a livello globale.