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Ora la lettura: Termometro macroeconomico: 11-17.03.2019

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Marzo 2019
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Termometro macroeconomico: 11-17.03.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

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Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

04-10 marzo 2019

Martedì 5 marzo:

  • Comincia il National People’s Congress in Cina.
    Sono state riviste al ribasso le aspettative di crescita (6%-6.5%) e contemporaneamente sono state varate nuove misure di stimolo fiscale (taglio alle tasse sugli utili aziendali).
  • Dato sul PIL dell’Italia.
    L'Istat ha comunicato il dato ufficiale riguardo alla crescita del PIL italiano nel Q4 del 2018: il dato negativo (-0.1%) sancisce definitivamente la recessione tecnica dell’economia italiana (nonostante il dato definitivo sia stato leggermente migliore rispetto alla prima stima di -0.2%).

Mercoledì 6 marzo:

  • Dato su bilancia commerciale USA.
    Nonostante le intenzioni di Trump di migliorare la bilancia commerciale (esportazioni meno importazioni), il saldo a dicembre è rimasto negativo ed è ulteriormente peggiorato a causa di un aumento delle importazioni e di una contemporanea contrazione delle esportazioni.

Giovedì 7 marzo:

  • Riunione della BCE.
    Sono state riviste al ribasso le aspettative di crescita  (1.1% vs 1.7%). È stato annunciato un nuovo programma di finanziamenti a lungo termine alle banche (TLTRO1).
  • Dato sul PIL dell’eurozona.
    Dato al di sotto delle aspettative  (1.1% vs 1.2%).

Venerdì 8 marzo:

  • Non-farm payrolls USA2.
    Dato molto debole (20000 nuovi impiegati contro le aspettative di 180000), ma il tasso di disoccupazione è calato al 3.8%.
  • Dato sulla produzione industriale dell’Italia.
    Dato solido e ben al di sopra delle aspettative (1.7% vs 0.2%), dopo quattro mesi in cui la produzione industriale era calata.

La settimana scorsa ha fornito nuove indicazioni di un rallentamento economico a livello globale.

Martedì 5 all’apertura dell’appuntamento annuale del National People’s Congress in Cina, il Premier Xi ha fissato le aspettative per la crescita del Paese nel 2019 all’interno di un range tra il 6% e il 6.5%. Il limite inferiore di tale intervallo (6%) rappresenterebbe il tasso di crescita economica più lento degli ultimi 30 anni; un’eventualità che il Premier Xi sta provando a scongiurare attraverso un insieme di misure di stimolo monetario e fiscale, di cui l’ultima, annunciata in quel contesto, è un nuovo taglio delle tasse per un importo di circa 2000 miliardi di Yen.

Due giorni dopo il campanello d’allarme sulla crescita è arrivato dall’eurozona, dove la BCE ha abbassato le aspettative di crescita per il 2019 all’1,1%, in forte calo rispetto alla stima fatta solo 3 mesi fa (1.7%). Come contromisura, il Presidente della BCE, Mario Draghi, ha varato una nuova tranche di finanziamenti a condizioni vantaggiose per le banche della regione (TLTRO), cercando di favorire la trasmissione della liquidità al settore privato.

Restando nel vecchio continente, l’ISTAT ha certificato la recessione tecnica1 dell’Italia, comunicando il dato definitivo sulla crescita del PIL italiano nell’ultimo trimestre del 2018: il dato, infatti, per quanto migliore rispetto alla prima stima (-0.2%), ha evidenziato una contrazione dell’economia italiana per il secondo trimestre consecutivo (-0.1%). In controtendenza un dato confortante è arrivato venerdì, quando la produzione industriale ha registrato un aumento dell’1.7% relativo al mese di gennaio, dopo quattro cali consecutivi. Sempre nella giornata di venerdì i non-farm payrolls negli Stati Uniti hanno registrato un dato molto debole (20'000 nuovi posti di lavoro creati, contro le aspettative di 180'000), in controtendenza rispetto al tasso di disoccupazione che è ulteriormente sceso (3.8%) e i salari che hanno segnato la crescita più alta dal 2009.

Mediante le operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, TLTRO) l'Eurosistema offre agli enti creditizi finanziamenti con scadenze fino a quattro anni. Tali operazioni sono dirette a migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, sostenendo l'erogazione del credito bancario all'economia reale. Sono state condotte due serie di operazioni la prima delle quali, composta di otto aste (TLTRO-I), è stata annunciata nel giugno 2014; la seconda, composta di quattro operazioni (TLTRO-II), nel marzo 2016. In entrambe le serie il finanziamento ottenibile da ciascuna banca dipendeva dall'ammontare dei prestiti concessi a società non finanziarie e famiglie (con esclusione di quelli per l'acquisto di abitazioni). Mediante le operazioni della seconda serie, le banche hanno ottenuto fondi dall'Eurosistema a condizioni particolarmente favorevoli (a un tasso potenzialmente pari a quello applicato ai depositi a un giorno presso la banca centrale), al fine di allentare le condizioni di erogazione del credito bancario, assicurando che lo stimolo di politica monetaria raggiungesse famiglie e imprese nell'area dell'euro.

Si tratta dei più importanti dati sul lavoro degli Stati Uniti e vengono rilasciati ogni primo venerdì del mese. Misurano il cambiamento nel numero di persone che hanno trovato impiego durante il mese precedente, esclusi il settore agricolo e gli impiegati governativi e quelli in associazioni no-profit.

3 Si parla di recessione tecnica quando, per due trimestri consecutivi, il PIL cala, facendo registrare un dato negativo rispetto al trimestre precedente.

03

Occhi puntati su...

11-17 marzo 2019

Lunedì 11 marzo:

  • Trump rilascia il budget fiscale per il 2020.
  • Dato sulla produzione industriale della Germania.

Martedì 12 marzo:

  • Voto del Parlamento UK su Brexit.
    A poco più di due settimane dalla data fissata per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (29 marzo), il Parlamento deve votare nuovamente sull’accordo raggiunto dal Primo Ministro Theresa May con l’UE.
  • Voto del Parlamento Europeo sulla sicurezza della tecnologia cinese.
    Il Parlamento sarà chiamato a votare su una misura legata a Huawei Technologies e denominata «Security Threats Connected With The Rising Chinese Technological Presence».
  • Dato sull’inflazione negli USA.
  • Dato su crescita del PIL del Regno Unito.

Mercoledì 13 marzo:

  • Eventuale voto del Parlamento UK su «no-deal Brexit».
    Solo nel caso in cui il giorno prima non venga accettato l’accordo ottenuto dal Primo Ministro May, il Parlamento è chiamato a decidere se uscire senza accordo («no-deal Brexit») o chiedere un rinvio della scadenza.
  • Dato sulla produzione industriale dell’eurozona.

Giovedì 14 marzo:

  • Eventuale voto del Parlamento UK per decidere se chiedere il rinvio di Brexit.
  • Report mensile dell’OPEC.
  • Dati su mercato del lavoro USA e produzione industriale cinese.

Venerdì 15 marzo:

  • Il Premier cinese Li chiude il National People’s Congress.
  • Riunione della Bank of Japan.
  • Dato su produzione industriale e sentiment dei consumatori USA.
  • Dato sull’inflazione dell’eurozona.
  • Revisione del rating dell’Italia da parte di Moody’s.

La settimana in corso rischia di essere la settimana decisiva sul fronte Brexit.

Martedì 12 il Parlamento UK sarà chiamato a votare nuovamente sull’accordo che il Primo Ministro Theresa May ha negoziato con l’Unione Europea e che è stato già rigettato a gennaio. Qualora l’accordo dovesse essere nuovamente rifiutato, il giorno successivo il Parlamento si riunirà per decidere se uscire dall’UE senza avere un accordo (“no-deal Brexit) e quindi, eventualmente, se chiedere una proroga della scadenza del 29 marzo (data in cui il Regno Unito dovrebbe uscire dall’Unione Europea, con o senza accordo).

Negli Stati Uniti, il Presidente Donald Trump presenterà il suo budget fiscale per il 2020: resta da vedere se, come emerso nella giornata di domenica, richiederà al Congresso $8.6 miliardi per costruire il muro lungo il confine con il Messico. Sullo sfondo, restano vive le negoziazioni con la delegazione cinese per trovare un accordo sui dazi commerciali, accordo che in questo momento sembra più vicino rispetto al passato.

La settimana si concluderà con la revisione del rating dell’Italia da parte di Moody’s; lo scorso ottobre l’agenzia aveva tagliato il giudizio da Baa2 a Baa3 (con outlook stabile).
04

Calendario economico

calendarioeco110319
Fonte: Pictet Asset Management