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Ora la lettura: Termometro macroeconomico: 15-21.04.2019

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Aprile 2019
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Termometro macroeconomico: 15-21.04.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

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Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

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La settimana in pillole

08-14 Aprile 2019

Martedì 9 aprile:

  • Il Fondo Monetario Internazionale pubblica il World Economic Outlook.
    Per la terza volta in 6 mesi è stata rivista al ribasso la previsione per la crescita globale nel 2019, ora al livello più basso dal 2009 (3.3%).

Mercoledì 10 aprile:

  • Riunione della BCE.
    Il Presidente Mario Draghi ha segnalato un ulteriore rallentamento dell’economia dell’eurozona, indicando i programmi di TLTRO come la prima arma di difesa a disposizione della BCE (i tassi di riferimento sono rimasti invariati).
  • Minute della Fed.
    È stato confermato l’atteggiamento attendista della Fed, che, in assenza di segnali di una ripresa dell’inflazione, non sembra intenzionata a proseguire con il percorso di rialzo dei tassi.
  • Dato sull’inflazione negli USA.
    Non emergono al momento ancora segnali di una spinta inflattiva, nonostante il solido mercato del lavoro.
  • Dato sulla produzione industriale in Italia, Francia e UK.
    Dati molto solidi, soprattutto per quanto riguarda l’Italia (nonostante sia l’unica economia dell’area euro in recessione).

Venerdì 12 aprile:

  • Dato sulla produzione industriale nell’eurozona.
    La produzione industriale dell’eurozona è in calo, ma meno rispetto alle aspettative (-0.2% vs -0.5%).
  • Dato sulla fiducia dei consumatori negli USA.
    Dato solido ma in calo (96.9 vs 98.4) e al di sotto delle aspettative (98.2).
La scorsa settimana è stata segnata dalle indicazioni di politica monetaria della Fed e della BCE. Entrambi gli istituti hanno mantenuto un atteggiamento accomodante. Da un lato, complice anche l’attuale assenza di una spinta inflattiva, nelle minute della Fed è stato evidenziato come le prossime mosse di politica monetaria potranno portare con la stessa probabilità ad un rialzo come un taglio dei tassi, sulla base dell’evoluzione dei dati macroeconomici. Dall’altro, il Presidente della BCE Mario Draghi ha segnalato che la crescita dell’eurozona ha subito un ulteriore rallentamento, indicando i TLTRO come il principale strumento in mano all’istituto centrale per contrastare tale tendenza (i tassi di riferimento sono stati mantenuti invariati, in territorio negativo).
 
Queste indicazioni sono arrivate il giorno dopo che il Fondo Monetario Internazionale, nell’aggiornamento del suo World Economic Outlook, ha tagliato per la terza volta in 6 mesi le sue previsioni per la crescita globale nel 2019, portandola a quello che, qualora si concretizzasse, sarebbe il tasso di crescita più basso dal 2009 (3.3%).
In particolare, l’organismo internazionale ha ridotto la propria stima della crescita per gli Stati Uniti e l’eurozona, enfatizzando i rischi potenziali legati ad un fallimento delle negoziazioni sul fronte commerciale tra Stati Uniti e Cina ed ad un’uscita non disciplinata del Regno Unito dall’UE (“no-deal Brexit”). Nel frattempo, però, sono arrivati segnali positivi dalla produzione industriale del vecchio continente, soprattutto per quanto riguarda l’Italia: infatti, nonostante quella nostrana sia l’unica economia del blocco euro in recessione, la produzione industriale italiana continua a mostrare dati molto solidi, trainando quella dell’intera regione (che è in calo, ma meno rispetto alle aspettative).
 
Sul fronte Brexit, la settimana scorsa è stata raggiunta un’intesa per prolungare ulteriormente la scadenza, ora spostata al più tardi al 31 ottobre, ma con la possibilità di arrivare ad un accordo prima di tale data. Qualora il Regno Unito non dovesse trovare una soluzione prima del 22 maggio, i cittadini britannici saranno chiamati a votare per le elezioni europee (23-26 maggio), altrimenti si arriverà ad un’uscita forzata il primo giugno. Adesso, la Premier britannica Theresa May lavorerà per trovare un compromesso con il partito Laburista ed ottenere in questo modo una base in Parlamento in grado di sostenere il suo accordo con l’UE.
03

Occhi puntati su...

15-21 Aprile 2019

Martedì 16 aprile:

  • Dato sulla produzione industriale negli USA.

Mercoledì 17 aprile:

  • Dato sull’inflazione nell’eurozona.
  • Serie di dati macro in Cina (crescita del PIL, produzione industriale, vendite al dettaglio e tasso di disoccupazione).

Giovedì 18 aprile:

  • Dato sulle vendite al dettaglio negli USA.
  • Dato su PMI manifatturiero nell’eurozona, in Germania e in Francia. 

Venerdì 19 aprile:

  • Dato sulla fiducia dei consumatori e del settore manifatturiero in Italia.
Questa sarà una settimana abbastanza scarna dal punto di vista del calendario economico. I dati più rilevanti sono quelli relativi alla produzione industriale e alle vendite al dettaglio negli Stati Uniti e i PMI manifatturieri nell’eurozona. Mercoledì è attesa una serie di dati macroeconomici cinesi, tra cui la crescita del PIL nel primo trimestre del 2019, il tasso di disoccupazione, la produzione industriale e le vendite al dettaglio.
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Calendario economico

calendarioeco15042019
Fonte: Pictet Asset Management