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Ora la lettura: Termometro macroeconomico: 06-12.05.2019

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Maggio 2019
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Termometro macroeconomico: 06-12.05.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

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Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

29 Aprile - 05 Maggio 2019

Martedì 30 aprile:

  • Il Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti Robert Lighthizer e il Segretario di Stato Steven Mnuchin vanno a Pechino per portare avanti i negoziati commerciali con la Cina.
    I rappresentanti statunitensi hanno definito l’incontro «produttivo»; le trattative continueranno la prossima settimana a Washington.
  • L’Imperatore del Giappone Akihito abdica all’età di 85 anni.
  • Dati sulla crescita del PIL, sull’inflazione e sul tasso di disoccupazione nell’eurozona (e in molti Paesi membri).
    Dati complessivamente positivi e al di sopra delle aspettative.
  • Dato sul PMI del settore manifatturiero in Cina.
    Dato ancora in espansione (50.1), ma al di sotto delle aspettative (50.5).

Mercoledì 1 maggio:

  • Riunione della Fed.
    Non sono state apportate modifiche ai tassi a causa dell’inflazione bassa.
  • Dato su ISM manifatturiero negli Stati Uniti.
    Dato al di sopra di 50 (52.8), ma al di sotto delle aspettative (55).

Giovedì 2 maggio:

  • Riunione della Bank of England.
    I tassi sono stati lasciati invariati, ma è stato indicato che, in caso di una Brexit senza problemi, il ritmo dei rialzi potrebbe essere più elevato di quanto atteso dai mercati.
  • Finiscono le deroghe alle sanzioni statunitensi sugli acquisti di petrolio iraniano.
  • Dato sul PMI del settore manifatturiero nell’eurozona (e in molti Paesi membri).
    Dato al di sotto di 50 (47.9), ma in miglioramento e al di sopra delle aspettative (47.8).

Venerdì 3 maggio:

  • Non-farm payrolls negli USA.
    Dato molto solido, con il tasso di disoccupazione al livello più basso degli ultimi 49 anni (3.6%).
 
La settimana scorsa si è aperta con l’incontro a Pechino tra le delegazioni di Stati Uniti e Cina, definito dal Segretario di Stato statunitense Steven Mnuchin “produttivo”. Dopo mesi di trattative, la Casa Bianca sembra adesso spingere per raggiungere un esito positivo delle negoziazioni nelle prossime settimane (il prossimo round di trattative andrà in scena questa settimana a Washington). Nel frattempo, la Cina continua ad adottare misure per aprire il proprio sistema finanziario: per esempio, sono stati annunciati piani per rimuovere i limiti sulla proprietà di banche locali da parte di società straniere e per permettere l’ingresso di compagnie di assicurazioni straniere nella seconda economia mondiale. Intanto, il PMI del settore manifatturiero cinese mostra una perdita di momentum, con un dato ancora in zona di espansione al di sopra della soglia del 50 (50.1), ma al di sotto delle aspettative (50.5). Tuttavia, si aspetta ancora che gli stimoli fiscali e monetari e la spesa infrastrutturale inizino a mostrare i loro effetti sull’economia reale cinese.
 
A livello geopolitico, la settimana scorsa ha visto anche la fine delle deroghe che erano state concesse ad alcuni Stati alle sanzioni statunitensi sugli acquisti di petrolio iraniano. In conseguenza di ciò, il Ministro del petrolio iraniano ha dichiarato che l’OPEC potrebbe presto disgregarsi, facendo riferimento al fatto che l’Arabia Saudita si sarebbe impegnata a colmare il gap di offerta creato dalle sanzioni sul petrolio iraniano.
Negli Stati Uniti, la Fed nel suo meeting di mercoledì primo maggio non ha dato indicazioni precise sulle prossime mosse di politica monetaria, lasciando il tasso di riferimento per il momento invariato. Indicando la debolezza dell’inflazione come un fenomeno possibilmente transitorio, il Presidente della Fed Jerome Powell ha definito l’attuale politica monetaria “appropriata” e ha segnalato che non ci sono al momento forti motivazioni per muoversi in nessuna delle due direzioni possibili (ulteriore restringimento o allentamento monetario). Ad oggi, il mercato si aspetta un taglio dei tassi già a novembre 2019, con una probabilità del 60%. Il meeting della Fed era stato anticipato da un commento del Presidente americano Donald Trump, che in uno dei suoi tweet aveva invocato un intervento a supporto dell’economia da parte dell’istituto responsabile della politica monetaria (sotto forma di un taglio dei tassi o di un nuovo round di acquisti di bond).
 
Contemporaneamente, mercoledì il dato ISM per il settore manifatturiero è sceso al livello più basso nell’era Trump, scendendo a 52.8 da 55.3 del mese precedente. Per quanto sempre stabile al di sopra della soglia del 50, questo valore mostra come l’incertezza sul commercio stia pesando sul sentiment del settore manifatturiero. In tale contesto, hanno acquisito ancora maggiore importanza i dati sul mercato del lavoro pubblicati venerdì. I non-farm payrolls hanno segnato un numero molto solido di nuovi posti di lavoro creati (263.000), con la disoccupazione ora al livello più basso dal 1969 al 3.6%. Nonostante questi segnali di ripresa dell’economia, la crescita dei salari appare ancora sotto controllo, riducendo la pressione sulla Fed affinché rialzi i tassi. Nel vecchio continente, l’economia dell’eurozona nel primo quarto si è espansa ad un ritmo più alto del previsto (1.2% annualizzato), mentre la disoccupazione è scesa al livello più basso in oltre un decennio (7.7%). Timidi segnali di ripresa sono arrivati anche dai PMI della regione che, per quanto sempre al di sotto di 50 (47.9), hanno mostrato un miglioramento, guidati soprattutto dal miglioramento del contesto in Francia (50) e Italia (49.1). Infine, nell’incertezza sull’esito di Brexit, la Bank of England ha lasciato ancora invariati i tassi, indicando, però, che, in caso di una soft-Brexit, il ritmo dei rialzi potrebbe essere ben più elevato di quanto atteso dai mercati.
03

Occhi puntati su...

06-12 Maggio 2019

Mercoledì 8 maggio:

  • Il delegato cinese Liu He ritorna a Washington per proseguire le negoziazioni sul fronte commerciale.
    Gli Stati Uniti spingono per una chiusura a breve delle negoziazioni con il raggiungimento di un accordo.
  • Dato sulla produzione industriale in Germania.

Venerdì 10 maggio:

  • Dato sull’inflazione negli Stati Uniti.
 
La settimana non mostra grandi appuntamenti macroeconomici, ma si sta delineando come la settimana chiave nell’ambito delle trattative tra Stati Uniti e Cina.
 
Alla vigilia del possibile viaggio risolutore della delegazione cinese a Washington mercoledì 8 maggio, il Presidente statunitense Trump ha minacciato nuovi dazi sulle merci cinesi. In particolare, spingendo per una risoluzione a breve delle negoziazioni, domenica 5 maggio ha annunciato via Twitter che venerdì 10 incrementerà i dazi su $200 miliardi di merci cinesi al 25% (dal 10%) e che tale tariffa potrebbe presto essere applicata anche su altri $325 miliardi di importazioni finora non tassate.
 
Resta da vedere quale sarà la reazione cinese, visto che il Vice-Presidente Liu He si accingeva a guidare una delegazione di oltre 100 rappresentanti a Washington per quello che da molti veniva indicato come il possibile incontro risolutivo delle trattative.
04

Calendario economico

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Fonte: Pictet Asset Management
calendarioeco06052019
Fonte: Pictet Asset Management