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Giugno 2019
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Termometro macroeconomico 10-16.06.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

01

Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

03 - 09 Giugno 2019

Lunedì 3 giugno:

  • Dato sul settore manifatturiero negli USA (ISM e PMI).
    ISM in calo, contrariamente alle aspettative, ai minimi dell’era Trump (52.1), ma comunque al di sopra della soglia del 50.
    Contemporaneamente, il PMI è sceso al livello più basso dal settembre del 2009 (50.5).
  • Dato sul PMI manifatturiero nell’eurozona.
    Dato in calo ai livelli minimi degli ultimi 6 anni (47.7).

Martedì 4 giugno:

  • Dato sull’inflazione nell’eurozona.
    Inflazione in calo dal mese precedente (1.2% vs 1.7%, con l’inflazione core a 0.8%).
  • Dato sulla disoccupazione nell’eurozona e in Italia.
    Tasso di disoccupazione dell’eurozona in calo al suo livello minimo in oltre 10 anni (7.6%), ma stabile in Italia al 10.2%.

Giovedì 6 giugno:

  • Riunione della BCE.
    Non sono stati spostati i tassi di riferimento, proiettati oggi fissi sul livello attuale fino al primo semestre del 2020.
    Il TLTRO che partirà a settembre sarà inizialmente prezzato al tasso di rifinanziamento principale più uno 0.1% (ma potrebbe essere inferiore).
  • Dato sulla bilancia commerciale USA.
    Deficit della bilancia commerciale in calo, anche a causa di volumi degli scambi commerciali nel complesso in contrazione per le rinnovate frizioni con Cina e Messico.
  • Dato sul PIL dell’eurozona.
    Il dato definitivo mostra una crescita del PIL della regione dello 0.4% nel primo trimestre del 2019.

Venerdì 7 giugno:

  • Il Primo Ministro britannico Theresa May si ritira dal ruolo di leader del Partito dei Conservatori.
  • Dato sui non-farm payrolls negli USA.
    Dato molto debole (75k vs 175k attesi), accompagnato da una crescita dei salari al di sotto delle aspettative.
  • Dato sulla produzione industriale in Germania.
    Dato molto debole (-1.9%), legato alle tensioni commerciali che impattano sulle esportazioni (soprattutto di automobili); la Bundesbank ha tagliato ulteriormente le previsioni di crescita per il 2019 allo 0.6% (dall’1.6%).

 

La settimana scorsa si è conclusa con il dato dei non-farm payrolls relativo al mercato del lavoro statunitense. Il numero molto al di sotto delle aspettative dei nuovi posti di lavoro creati nel corso del mese di maggio (75.000 contro i 175.000 attesi), accompagnato da una crescita dei salari più lenta del previsto, ha indotto gli investitori a ritenere che la Fed opererà presto un taglio dei tassi di riferimento (la probabilità implicita nei prezzi di mercato di un taglio già al meeting di luglio ha superato ormai l’80%).

Anche perché l’attività manifatturiera appare in rallentamento: per quanto stabilmente al di sopra della soglia del “dolore” di 50, lunedì l’ISM è sceso ai minimi dell’era Trump (52,1 da 52,8), contrariamente alle proiezioni degli operatori di mercato (53). Anche l’altra principale misura dello stato di salute del settore manifatturiero, il PMI pubblicato da IHS Markit, è sceso a 50,5, il livello più basso dal 2009. In Europa, la BCE ha rimandato qualsiasi discorso sui tassi al secondo semestre del 2020. Nel frattempo, ha fornito i dettagli del programma di TLTRO che verrà alla luce a settembre, con un prezzo iniziale pari al tasso di rifinanziamento principale più uno 0,1% (prezzo che potrebbe esser anche inferiore sulla base di determinate condizioni).

I dati macro hanno mostrato una crescita del PIL dell’eurozona pari allo 0,4% nel primo trimestre e un’inflazione ancora abbondantemente sotto controllo (1,2% contro l’1,7% atteso; 0,8% quella core). Sul mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione è sceso al 7,6% (con quello italiano stabile al 10,2%), ma il PMI manifatturiero della regione è sceso ancora e si trova oggi al livello più basso degli ultimi 6 anni (47,7).

03

Occhi puntati su...

10 - 16 Giugno 2019

Lunedì 10 giugno:

  • Gli Stati Uniti inizieranno ad imporre dazi del 5% sulle merci provenienti dal Messico.
    I dazi saliranno del 5% al mese, fino a raggiungere il 25% ad ottobre, se prima non verrà trovato un accordo: il Presidente USA Trump richiede che il Messico si impegni per fermare l’immigrazione illegale negli Stati Uniti.
  • Dato sulla produzione industriale in Italia.

Mercoledì 12 giugno:

  •  Dato sull’inflazione negli Stati Uniti.

Giovedì 13 giugno:

  • Inizia la corsa per stabilire chi sostituirà la dimissionaria Theresa May alla guida del partito dei Conservatori nel Regno Unito.
  • Report mensile dell’OPEC.

Venerdì 14 giugno:

  • Dato sulla produzione industriale negli Stati Uniti e in Cina.

La settimana in corso si sarebbe dovuta aprire con i dazi degli Stati Uniti sulle merci messicane: nel weekend, però, è stato raggiunto un accordo sul tema delicato dell’immigrazione illegale di cittadini messicani nel territorio statunitense e in questo modo è stata evitata l’applicazione di queste nuove tariffe. In settimana partirà anche la corsa per succedere al Primo Ministro Theresa May alla guida del partito dei Conservatori in Gran Bretagna.

A livello macro, gli occhi sono puntati sull’inflazione statunitense: un eventuale dato basso potrebbe dare un’ulteriore spinta alla Fed per attuare un taglio dei tassi. Importanti anche i dati sulla produzione industriale negli Stati Uniti, in Cina e in Italia.

04

Calendario economico

calendario10062019
Fonte: Pictet Asset Management