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Ottobre 2019
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Termometro macroeconomico 14-20.10.2019

È disponibile un aggiornamento settimanale dei principali avvenimenti economici e degli indicatori del calendario economico di maggior interesse.

01

Di cosa si tratta

Negli ultimi mesi è diventato sempre più importante e necessario analizzare considerare l’andamento dei mercati finanziari a partire dagli sviluppi macroeconomici e geopolitici globali. 
Per questo portiamo alla vostra attenzione un nuovo aggiornamento realizzato su base settimanale dei principali avvenimenti a livello globale insieme agli indicatori del calendario economico di maggiore interesse, riassunti in pillole per consentire una semplice e immediata comprensione della “temperatura” macroeconomica globale.

Il termometro rappresenta anche un valido strumento per permettere all’investitore finale di aumentare la conoscenza dei concetti base della finanza attraverso il glossario e la guida alla finanza del nostro portale dedicato all’educazione finanziaria Pictet per Te.

Sperando sia di vostro interesse vi invitiamo a farci pervenire via mail spunti e riflessioni per migliorare Il termometro macroeconomico a partire dalle vostre routine professionali.

02

La settimana in pillole

07-13 ottobre 2019

Martedì 8 ottobre:

  • Sospensione per 6 giorni del Parlamento UK.
  • Dato sul PMI in Cina.
    Dato solido, in risalita rispetto al mese precedente (51,9 vs 51,6), trainato soprattutto dal settore manifatturiero.
  • Dato sulla produzione industriale in Germania.
    Dato inaspettatamente positivo (+0,3% vs 0,0% atteso).
  • Dato sulle vendite al dettaglio in Italia.
    Dato debole e al di sotto delle aspettative (-0,6% vs +0,1% atteso).

Mercoledì 9 ottobre:

  • La Fed pubblica le minute del meeting di settembre.

Giovedì 10 ottobre:

  • Il Vice Premier cinese Liu He in visita a Washington per negoziare sui dazi commerciali.
  • Dato sull’inflazione negli Stati Uniti.
    Confermata l’assenza di inflazione dei prezzi al consumo, con l’indice piatto nel mese di settembre (0,0%).
  • Dato sulla produzione industriale in Francia e Italia. Dato molto negativo in Francia (-0,9% vs +0,3% atteso), ma positivo al di sopra delle aspettative in Italia (+0,3% vs +0,1% atteso).

Venerdì 11 ottobre:

  • Dato sulla fiducia dei consumatori negli Stati Uniti. 
    Dato solido al di sopra delle aspettative (96 vs 92 atteso).

Dopo mesi di escalation sul fronte della guerra commerciale, l’ultimo giro di negoziazioni tra Stati Uniti e Cina, con il Vice-Premier cinese Liu He in visita a Washington in questi giorni, sembra andare per il verso giusto: il Presidente statunitense Trump ha annunciato su Twitter che i confronti procedono “molto bene” e da entrambe le parti si ricomincia a parlare di un possibile accordo (parziale o totale). Nel frattempo, in settimana entreranno in vigore i dazi aggiuntivi del 5% (dal 25% al 30%) su $ 250 miliardi di merci cinesi, dazi che erano stati originariamente rimandati in onore del 70esimo anniversario della nascita della Repubblica Popolare Cinese (ulteriori tariffe su $ 160 miliardi di merci cinesi sono previste per il 15 dicembre).

Procedono anche le negoziazioni per Brexit: sono giorni di incontri per il Primo Ministro britannico Boris Johnson, che, dopo un weekend di intense negoziazioni a Bruxelles con il capo negoziatore dell’Unione Europea Michel Barnier, si è incontrato con il capo del Governo irlandese Leo Varadkar. Cresce l’ottimismo sulla possibilità di arrivare ad un accordo già nel corso della settimana, in modo tale che il Parlamento britannico possa votarlo in una seduta speciale questo sabato. Il tempo stringe, visto che, come ribadito anche dalla Regina Elisabetta, l’intenzione è sempre quella di rispettare la scadenza del 31 ottobre e le incognite restano numerose, ma si vedono spiragli positivi.

In settimana la Fed ha pubblicato le minute relative al meeting di settembre: appare sempre più evidente il disallineamento tra le aspettative dell’istituto centrale e del mercato circa il percorso futuro dei tassi. Membri del Comitato hanno espresso, infatti, preoccupazione riguardo al fatto che il mercato si aspetti più tagli dei tassi rispetto a quelli che essi intendono effettuare.

Tuttavia, i dati relativi all’inflazione, ferma nel mese di settembre (0.0% che porta ad una variazione anno su anno dei prezzi al consumo dell’1.7%), inducono a pensare che la Fed abbia effettivamente spazio per ulteriori manovre accomodanti, nell’ambito delle incertezze legate alle tensioni commerciali. Nel frattempo, nel mese di ottobre la fiducia dei consumatori è tornata inaspettatamente a salire dal 93.2 di settembre fino ad un livello di 96, secondo il dato preliminare della University of Michigan.

Notizie parzialmente positive in Germania, dove l’inattesa crescita della produzione industriale nel mese di agosto (+0.3%) non sembra però sufficiente ad allontanare lo spauracchio della recessione tecnica: la contrazione degli ordini industriali e i risultati del PMI manifatturiero e dell’IFO Business Climate Index indicano ancora un forte rallentamento della prima economia dell’eurozona. Stesso discorso per l’Italia, dove la produzione industriale è cresciuta dello 0.3% ad agosto (ma le vendite al dettaglio sono scese dello 0.6%), mentre il dato è stato molto debole in Francia, -0.9% rispetto al +0.3% atteso.

In Cina, il Composite PMI è salito a 51.9, trainato soprattutto dal settore manifatturiero.

03

Occhi puntati su...

14-20 ottobre 2019

Lunedì 14 ottobre:

  • Il Parlamento UK si riunisce dopo la sospensione di 6 giorni.
  • Dato sulla produzione industriale nell’eurozona.

Martedì 15 ottobre :

  • L’amministrazione Trump dovrebbe imporre dazi aggiuntivi sulle merci cinesi.
  • Riunione annuale del Fondo Monetario Internazionale e della World Bank.
  • Il Fondo Monetario Internazionale pubblica il World Economic Outlook.

Mercoledì 16 ottobre:

  • Dato sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti.
  • Dato sull’inflazione nell’eurozona.

Giovedì 17 ottobre:

  • Riunione di 2 giorni dei leader dell’UE, con focus su Brexit.

Venerdì 18 ottobre:

  • Entrano in vigore i dazi dell’amministrazione Trump sulle merci europee.

Questa si preannuncia una settimana cruciale sia sul fronte Brexit che su quello delle tensioni commerciali. 

 Vanno avanti in modo serrato i colloqui tra il Primo Ministro britannico Boris Johnson e i rappresentanti dell’UE, con l’obiettivo di arrivare ad un accordo da poter sottoporre al vaglia del Parlamento UK già nel corso del weekend. Contemporaneamente Stati Uniti e Cina sembrano avvicinarsi lentamente ad un accordo, nonostante questa settimana entreranno in vigore tariffe addizionali su alcune merci cinesi. Venerdì diventeranno effettivi anche i dazi imposti dall’amministrazione Trump sulle merci europee.

In settimana, una lettura del contesto economico globale arriverà dal meeting annuale del Fondo Monetario Internazionale e della World Bank. C’è attesa per i dati relativi alla produzione industriale dell’eurozona e alle vendite al dettaglio negli Stati Uniti.

04

Calendario economico

calendarioeco14102019
Fonte: Pictet Asset Management