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Gennaio 2018
Materiale di marketing

Conservazione dell’acqua: Singapore è in testa seguita a stretto giro da altri Paesi

A proposito di sostenibilità idrica Singapore è il leader mondiale. Ma la Cina lo sta raggiungendo a rapidi passi.

La necessità aguzza l’ingegno. Essendo una piccola isola senza sorgenti, con riserve idriche limitate, una popolazione in rapida crescita e un’economia in espansione, non dovrebbe stupire che Singapore sia diventata un leader globale nella tecnologia di riciclo e conservazione dell’acqua.

Un ulteriore motivo di impegno è dato dalla dipendenza da un singolo fornitore per l'importazione dell'acqua, la Malesia. Questo espone il Paese a tensioni diplomatiche. Di conseguenza, Singapore è determinata a raggiungere l’autosufficienza idrica entro il 2060, un anno prima che scada il trattato per l'importazione dell’acqua stipulato con la Malesia.

La potabilizzazione come risorsa

La città-stato può dare l'esempio ad altre regioni afflitte dalla carenza idrica. Per questo motivo è stata scelta come destinazione per una visita di ricerca condotta dai membri del Pictet-Water Advisory Board (il comitato consultivo del fondo Pictet-Water), il cui compito è quello di fornire pareri al nostro team di investimento sulle più recenti tendenze e novità nel settore idrico.

la strada verso l’autosufficienza idrica

Acqua disponibile a Singapore per fonte di produzione, % del totale

produzione idrica

Fonte: PUB

È emerso che il successo di Singapore è dovuto a diversi fattori. Di questi, la tecnologia è l’aspetto più facile da condividere con il resto del mondo. Singapore potrebbe insegnare ad altri Paesi ad evitare le perdite idriche con i big data, o spiegare la sua iniziativa NEWater, che ripulisce le acque reflue e poi applica ulteriori processi di trattamento – microfiltrazione, osmosi inversa e disinfezione con ultravioletti. L’acqua resa disponibile grazie a questi processi è ampiamente utilizzata nell’industria ed è sufficientemente pulita da essere potabile. Ma il know-how tecnologico da solo non è sufficiente per alimentare una rivoluzione nel settore dell'acqua.

Occorrono anche l’investimento di capitali e le modifiche nelle abitudini dei consumatori. E anche qui Singapore è al primo posto. La città-stato non è solo uno dei principali centri di ricerca per la tecnologia idrica, ma attraverso l’istituzione di enti pubblici pionieri nel settore come la  National Water Agency, PUB, ha anche garantito che la sicurezza e la conservazione dell’acqua siano saldamente al primo posto nell'agenda politica e legislativa. 

L’impegno della Cina

Solo Paesi con sfide esistenziali di pari difficoltà possono avere una motivazione sufficiente per seguire la strada di Singapore verso la leadership della sostenibilità idrica. La Cina si distingue come contendente principale, secondo il nostro Advisory Board. Vi abita il 20% della popolazione mondiale, ma solo il 7% dispone di acqua corrente.

Le autorità si sono impegnate: solo nella prima metà del 2017, la Cina ha lanciato circa 8000 progetti di pulizia dell'acqua, per un valore pari a 100 miliardi di dollari. Sono anche in corso iniziative per cambiare il comportamento pubblico, come le campagne educative nelle scuole, multe più elevate per chi inquina e la nomina di 200.000 “responsabili dei fiumi” locali con la responsabilità personale per la qualità dell'acqua nelle loro aree.

Con il sostegno - e il denaro - del governo, la tecnologia e l’innovazione non dovrebbero trovare grandi ostacoli. Le società idriche di Singapore sono in prima fila per sfruttare il nascente impegno di Pechino per la sostenibilità.

i leader emergenti dell'acqua in azione
I leader emergenti dell'acqua in azione
Fonte: Pictet Asset Management

Un problema locale comune a tutto il mondo

Il problema dell'acqua non è limitato al mondo emergente. Diverse regioni degli Stati Uniti e dell’Australia, ad esempio, sono minacciate dalla siccità, mentre i Paesi Bassi sono a rischio di inondazione. A volte i Paesi sviluppati non hanno quella forte attenzione verso il problema dell'acqua dimostrata da Singapore e dalla Cina, ma beneficiano di un maggiore coinvolgimento del settore privato.

un trattamento migliore
Percentuale di acque reflue trattate nel 2015 per livello di reddito nazionale, e aspirazioni per il 2030
trattamento delle acque
Fonte: UN World Water Development Report 2017

Nel complesso, le motivazioni a preservare le acque di superficie e quelle delle falde acquifere sono destinate a crescere. I modelli di previsione della piovosità stanno cambiando, la popolazione mondiale sta crescendo e le risorse naturali di acqua corrente, di superficie o di falda, si stanno prosciugando. Senza un intervento, entro il 2030, ci sarà una disponibilità di acqua corrente inferiore del 40% rispetto a quella attuale.

L’esempio di Singapore mostra che gran parte della tecnologia per un futuro sostenibile dell’acqua è già disponibile, e molto si sta facendo. Altri Paesi stanno adesso iniziando ad identificare i rischi esistenziali posti dal problema dell'acqua e le opportunità economiche e commerciali rappresentate dalla sostenibilità. Con un forte impegno verso questa causa, la Cina e altri Paesi possono imparare dall'esempio di Singapore e partire da questo per creare sistemi idrici ancora più sostenibili.