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Rivoluzione digitale: un mondo connesso

L’Internet delle cose cambierà il futuro di aziende consumatori e investimenti.

Splendidi capelli biondi e 28 cm di altezza: l’iconica Barbie americana ha fatto il suo esordio nel marzo 1959 alla Fiera del giocattolo di New York.

Poco più di 50 anni dopo, nel 2015, la stessa manifestazione ha presentato un nuovo prototipo del giocattolo. E l’ultima versione non potrebbe essere più diversa da quella originale.

Hello Barbie è una bambola wifi che sfrutta l’intelligenza artificiale per connettersi a un server cloud, consentendo ai bambini di interagire con lei grazie a un microfono e un altoparlante inseriti nella collana.

Hello Barbie è solo uno dei tanti esempi di Internet delle cose (Internet of Things – IoT), una piattaforma di dispositivi e macchine interconnesse basata su cloud computing e sensori di rete.

L’IoT svolge un ruolo sempre più rilevante nelle nostre vite: abbiamo frigoriferi intelligenti che ci avvisano quando sta per finire il latte, dispositivi indossabili che ci danno consigli sul fitness o sulla nostra salute e auto interconnesse che permettono di condividere informazioni sul traffico con altri veicoli.

In un futuro non troppo lontano misuratori intelligenti di energia o di acqua alimentati da sensori IoT manderanno informazioni in tempo reale ai fornitori, che potranno così gestire meglio la rete di produzione e distribuzione; i venditori al dettaglio potranno adeguare i livelli di scorte in magazzino in base ai dati relativi alla domanda inviati dai dispositivi IoT 24 ore su 24.

Ma è solo l’inizio della rivoluzione: il numero di “cose” connesse potrebbe raggiungere i 50 miliardi entro il 2020 e il mercato IoT dovrebbe raddoppiare il proprio volume, raggiungendo 3.700 miliardi di dollari entro la fine del decennio.1

“Si tratta di un’opportunità incredibile per tutti noi, un fenomeno da non sottovalutare. Proviamo a porci questa domanda: c’è qualcosa al mondo che non sarà interessato dall’IoT?”, afferma Sanjay Sarma, professore del MIT e uno dei principali esperti mondiali del settore.2

C’è qualcosa al mondo che non sarà interessato dall’IoT?

Sanjay Sarma, professore al MIT

L’internet delle cose cambierà le regole del gioco; le società avvertono già la necessità di abbandonare i vecchi business model e adottare nuovi approcci.

E dato che le aziende si trovano in una fase di profonda trasformazione, dovrebbero nascere nuove opportunità di investimento.

“Ogni volta che viene creata una nuova classe di computing, i ricavi totali di quella classe superano i ricavi delle precedenti. Se la tendenza proseguirà, l’Internet delle cose costituirà un fenomeno ancora più vasto”, sostiene il professore David Blaauw dell’Università del Michigan.3

 
SIGNIFICATIVI PROGRESSI IN CAMPO TECNOLOGICO A PARTIRE DAGLI ANNI SESSANTA
Ogni nuovo ciclo di computing ha una base installata pari a circa 10 volte quella del ciclo precedente (1960-2030e)
Fonte: Morgan Stanley, aprile 2014

Dal salotto alla catena di montaggio

L’IoT è nato come insieme di piccoli dispositivi tecnologici per la casa, sotto forma di assistenti personali dotati di intelligenza artificiale attivabili con la voce, come Amazon Echo e Google Home.4

 Oggi tuttavia l’IoT si sta diffondendo nelle fabbriche, dove una nuove generazione di robot industriali intelligenti svolge compiti ripetitivi, estenuanti e sempre più complessi, senza bisogno dell’intervento umano. Inoltre questi robot connessi comunicano tra loro usando quella che viene definita comunicazione machine-to-machine (M2M).

In Giappone per esempio il produttore di robot Fanuc ha sviluppato una tecnologia che collega i cervelli di oltre 400.000 robot della società in modo che possano imparare gli uni dagli altri e migliorare le performance di produzione.

Secondo Fanuc, grazie alla collaborazione con Cisco, Rockwell Automation (società USA che progetta sistemi di automazione industriale) e Preferred Networks (start up operante nell’apprendimento automatico con sede a Tokyo), la rete M2M migliorerà l’efficienza dei macchinari e incrementerà la redditività.

Fanuc non è l’unica: la concorrente tedesca Kuka sta lavorando con la società di telecomunicazioni cinese Huawei per connettere tra loro i robot nello stesso modo.5

Una versione su scala industriale dell’IoT cambierà radicalmente l’attività manifatturiera, dando inizio a quella che gli esperti definiscono come la prossima rivoluzione industriale o Industria 4.0.

La prima rivoluzione industriale, iniziata in Inghilterra a metà del XVIII secolo, impiegò circa 100 anni per diffondersi in tutta Europa, in quanto le macchine sostituirono il lavoro dell'uomo solo gradualmente. L’Industria 4.0 dovrebbe invece evolversi a un ritmo più veloce rispetto ai precedenti progressi tecnici.

Secondo Accenture la nuova rivoluzione industriale potrebbe immettere nell'economia mondiale 14.000 miliardi di dollari entro il 2030, mentre PWC stima che per tecnologie e attività legate all’industria 4.0 verranno spesi annualmente fino al 2020 oltre 900 miliardi di dollari. Oltre la metà delle principali società mondiali intervistate si aspetta un ritorno sull’investimento entro due anni.

COME L’INDUSTRIA 4.0 CREA VALORE 
Fonte: McKinsey, agosto 2016

L’industria 4.0 e le reti M2M stanno iniziando a cambiare le priorità strategiche dei produttori. La tedesca Audi svilupperà una fabbrica intelligente dove i robot lavoreranno a contatto con gli umani, le stampanti 3D creeranno articolate componenti metalliche e i droni trasporteranno i volanti delle auto. Audi ha anche sperimentato macchine a guida autonoma.

“La produzione di automobili come la conosciamo oggi non esisterà più in futuro”, ha dichiarato Hubert Waltl, membro del Board of Management for Production di Audi, alla rivista Audi Magazine. “Diventerà infatti più interconnessa, intelligente ed efficiente e saranno sempre più richieste nuove figure professionali come architetti di rete”.

L’IoT alimenta l’economia delle piattaforme

Come Audi, altri produttori sfrutteranno i benefici dell’Industria 4.0; secondo McKinsey i costi di magazzino dovrebbero calare fino al 50% con la gestione real time delle scorte, possibile tramite dispositivi IoT, e il periodo di inattività totale delle macchine dovrebbe dimezzarsi, in quanto le aziende useranno i macchinari in modo più efficiente grazie alle informazioni provenienti dai sensori di rete. Altri studi hanno dimostrato che l’IoT incrementerà la produttività manifatturiera anche del 50%.

Ma non saranno solo i produttori a godere dei vantaggi della nuova rivoluzione, ne beneficeranno infatti anche consumatori e investitori. L’Industria 4.0 non ridurrà solo i costi, ma consentirà anche di fabbricare oggetti che rispecchino al meglio le tendenze e le preferenze dei consumatori. Questo significa che potremo acquistare articoli IoT altamente personalizzati a prezzi convenienti. Maggiore è il numero di persone che usano un oggetto IoT e maggiore è l’effetto di rete (un meccanismo che amplifica rapidamente il valore dell’oggetto per ogni suo utilizzatore).

Le piattaforme hanno totalmente cambiato la concorrenza in molti settori.

Austan Goolsbee, professore della Booth School of Business dell’Università di Chicago

Aziende come Apple, Uber e Amazon stanno già sfruttando l’effetto di rete attraverso la creazione di un complesso sistema di interazione tra consumatori, fornitori, imprenditori e sviluppatori basato su “piattaforme”, ovvero piazze digitali in cui le società offrono beni e servizi ai consumatori.  L’economia delle piattaforme, incentrata su dispositivi IoT, sta rivoluzionando i mercati e trasformando il panorama degli investimenti.

“Le piattaforme hanno totalmente cambiato la concorrenza in molti settori”, ha dichiarato il professore della Booth School of Business dell’Università di Chicago Austan Goolsbee a una recente conferenza organizzata da Pictet Asset Management.

“Fare un investimento di successo non vuol dire solo individuare le tecnologie più innovative, ma anche chiedersi se queste tecnologie possano diventare una piattaforma in grado di allontanare la concorrenza”.