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Febbraio 2018
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Global Environmental Opportunities: trasformare l’investimento sostenibile

Grazie alla comparsa di un rigoglioso settore di prodotti ambientali investire per salvare il pianeta non significa più sacrificare i rendimenti.

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Panoramica

Danica May Camacho è nata il 30 ottobre 2011, con un’accoglienza così calorosa che raramente si è vista in un affollato ospedale pubblico di Manila. Perché rappresentava una pietra miliare: la sua nascita ha portato la popolazione mondiale a sette miliardi. È stata al tempo stesso un’occasione di gioia e un promemoria per le sfide poste da una popolazione in aumento che compete per risorse limitate.

In meno di 30 anni, il pianeta ospiterà nove miliardi di esseri umani, gran parte dei quali probabilmente apparterrà alla classe media. Sicuramente ciò creerà una pressione ancora maggiore sull’ambiente, mettendone alla prova il punto di rottura.

Gli investitori sono sempre più sensibili a queste sfide.

Molti di loro comprendono che, in quanto custodi del capitale, svolgono un ruolo fondamentale nel porre l'economia sulla strada di una maggiore sostenibilità. Ma per diventare parte della soluzione, gli investitori devono risolvere un paradosso. Come possono diventare guardiani responsabili dell’ambiente e al contempo garantirsi rendimenti interessanti dai loro investimenti?

Crediamo che la soluzione al dilemma abbia già iniziato a delinearsi. Con governi e aziende che rispondono a crescenti pressioni pubbliche per invertire il processo di degrado ambientale, si è profilato all’orizzonte un gruppo distinto e attraente di investimenti azionari a carattere ambientale. Si tratta di società che uniscono forti credenziali ambientali a prodotti e servizi innovativi progettati per proteggere le risorse naturali del pianeta.

Queste aziende costituiscono il nucleo del nostro portafoglio Global Environmental Opportunities (GEO). 

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Un fiorente settore di prodotti ambientali

Il settore pubblico dà forma all'agenda

Attività un tempo di nicchia, l’investimento ambientale sta oggi conquistando il grande pubblico. Per diversi motivi.

Innanzitutto, negli ultimi anni i comportamenti sociali verso la salvaguardia del pianeta sono notevolmente cambiati.

Ciò è dovuto in parte al fatto che una quota sempre maggiore di popolazione ha vissuto in modo diretto i danni che il degrado ecologico può provocare. Nel 2015 l’inquinamento ha ucciso nove milioni di persone, tre volte più dell’AIDS, della tubercolosi e della malaria messe insieme.Le inondazioni e la siccità hanno condannato alla miseria assoluta altri milioni di persone. Anche i social media aiutano la formazione delle opinioni a livello mondiale. Grazie a piattaforme come Twitter e Facebook, le persone possono oggi esprimere e condividere le loro preoccupazioni sull’inquinamento e sulla sostenibilità come un tempo non era possibile. 

La forza della massa popolare, a sua volta, ha portato un cambiamento delle priorità dei governi. La Cina è un incredibile esempio di questa tendenza.

Fig. 1 come spenderlo
Crescita della spesa ambientale in Cina (in miliardi di RMB) 
spesa della Cina
Fonte: CEIC, Environmental Financing Strategy, Credit Suisse, Pictet Asset Management

Nel corso alle Olimpiadi del 2008, l’ambasciata statunitense a Pechino ha iniziato a twittare ora per ora dati sulla qualità dell'aria ottenuti dal suo rilevatore posto sul tetto. È stata la prima volta che il pubblico ha avuto accesso a dati in tempo reale sul particolato noto come PM2.5, che uccide oltre 4 milioni di persone nel mondo ogni anno. Di conseguenza, i residenti locali hanno iniziato a far sentire le loro preoccupazioni sulla qualità dell'aria, anche scendendo in strada per dar vita a enormi dimostrazioni di massa.2

In risposta alla crescente insoddisfazione sociale, i vertici politici cinesi hanno presentato un rivoluzionario piano d’azione nel 2013 per affrontare la cosiddetta “Airpocalypse” con investimenti per un valore di centinaia di miliardi di dollari e una sfilza di regolamenti.

Gli investimenti della Cina nell’ambiente sono infatti cresciuti di sei volte dall’inizio degli anni 2000 (si veda grafico). E crediamo che non sia ancora arrivata la fine del boom degli investimenti per l’ambiente. Pechino ha promesso di investire in misura ancora più massiccia in scienza e tecnologia ambientali avanzate.

Un ulteriore stimolo agli investimenti sostenibili arriva dalla drastica riduzione del costo di tecnologie quali l’energia rinnovabile, il riciclo dell'acqua e le tecnologie agricole. Negli Stati Uniti l'energia eolica è attualmente meno cara di ogni altra forma di energia, dopo un calo del 40% dei costi di produzione negli ultimi dieci anni. I costi di produzione di energia solare su scala industriale sono diminuiti di oltre il 60% nello stesso periodo.

Un allineamento astrale per il settore ambientale

La combinazione di potenza delle masse, politiche dei governi ed economia ha dato vita ad un settore rigoglioso, ed estremamente investibile: i prodotti e servizi ambientali. L’iniziativa anti-inquinamento generosamente finanziata dalla Cina, ad esempio, con ogni probabilità favorirà la nascita di aziende che sviluppano tecnologie ambientali come filtri per i motori e applicazioni industriali per il controllo dell’inquinamento.

Più in generale, poiché le grandi aziende in tutto il mondo adottano pratiche aziendali sostenibili, le società quotate in borsa specializzate nello sviluppo di un’ampia gamma di tecnologie ambientali sono spuntate come funghi, mentre negli ultimi dieci anni il numero di brevetti depositati per i prodotti ambientali è più che triplicato.

Fig. 2 realizzare innovazione

Brevetti di tecnologia ambientale a livello mondiale

brevetto mondiale
Fonte: WIPO

I vantaggi economici e i potenziali investimenti si manifestano in diversi modi:

  • Agricoltura di precisione: Un sistema basato sulla tecnologia GPS può consentire ad un’azienda agricola di 1000 acri di risparmiare circa 13.000 dollari l’anno in costi variabili, ripagando l'investimento nel giro di un anno. Se anche solo il 10% degli agricoltori americani utilizzasse il GPS per seminare, si potrebbero risparmiare 60 milioni di litri di carburante, 1800 tonnellate di insetticidi e 1,8 milioni di litri di diserbanti l'anno.3
  • Energia rinnovabile: L’utilizzo di energia rinnovabile è cresciuto rapidamente grazie al calo dei costi di produzione. Con prezzi inferiori a 0,02 dollari/chilowattora, l’energia solare sarà presto meno cara di ogni altra forma di generazione di energia basata su combustibili fossili.4 Il costo dell’elettricità prodotta dalle stazioni eoliche offshore, una volta una delle forme di energia pulita più costose, si prevede che scenderà del 70% nei prossimi vent’anni.5
  • Città intelligenti: L’installazione di una serie di infrastrutture collegate tra loro come acqua, elettricità e rifiuti, o il rinnovo dei sistemi obsoleti dovrebbero consentire di tagliare le bollette e migliorare la gestione delle risorse. Barcellona, ad esempio, risparmia ogni anno 58 milioni di dollari grazie ad una tecnologia di gestione idrica intelligente che utilizza sensori e cloud server per monitorare l’irrigazione e i livelli dell’acqua.6
  • Efficienza energetica: Investire nel trasporto pubblico elettrico, utilizzare più energia rinnovabile, aumentare l’efficienza degli edifici commerciali e migliorare la gestione dei rifiuti urbani sono tutti interventi che potrebbero ridurre i costi energetici di circa 1700 miliardi di dollari in tutto il mondo entro il 2050.7
  • Controllo dell’inquinamento: La riduzione e la prevenzione dell’inquinamento potrebbero fruttare interessanti guadagni netti per l'economia. Negli Stati Uniti si stimano vantaggi per l'economia pari a 30 dollari per ogni dollaro investito nel controllo dell’inquinamento dell’aria dal 1970.Nello specifico, vediamo una robusta crescita per le aziende che sviluppano tecnologie come i filtri per i motori e le applicazioni industriali per il controllo dell’inquinamento.

Massa critica

Nel complesso riteniamo che il settore dei prodotti ambientali valga già attorno ai 2000 miliardi di dollari, e che possa crescere di circa il 6-7% l’anno.
Fig. 3 settore ambientale in cifre
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CARG (%) delle vendite medie 2016-18e in valuta locale. Fonte: Bloomberg, Pictet Asset Management

Rilevante per gli investitori: le società che operano in questo settore dovrebbero, secondo le nostre previsioni, registrare una crescita delle vendite del 6,5% annuo, superando quella delle società contenute nell’indice azionario MSCI World di oltre 2 punti percentuali.9

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Un processo per attivare il potenziale degli investimenti ambientali 

Come per tutti i settori in rapido cambiamento, identificare le opportunità di investimento più promettenti non è semplicissimo.

Per questo motivo, nella costruzione del portafoglio, i gestori della nostra strategia GEO hanno messo a punto un processo che si avvale sia di un contesto scientifico, basato su regole precise, che della ricerca tradizionale che analizza singolarmente ogni società.

Il primo passo nel processo è l'identificazione delle aziende con le migliori credenziali ambientali. Sono società che non fanno uso eccessivo di materie prime, né generano quantitativi spropositati di rifiuti. Poi, all’interno di questo gruppo, ricerchiamo le aziende che si sono specializzate nello sviluppo di prodotti o servizi che mitigano i danni ambientali.

Al fine di identificare le aziende con queste caratteristiche, eseguiamo un audit ambientale che valuta l’impronta ambientale di oltre 100 sotto-settori. L'audit integra due nuovi strumenti di misura – il quadro dei confini planetari (Planetary Boundaries - PB) e la valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment - LCA).1

Il PB è un modello che definisce lo “spazio operativo sicuro” ecologico entro cui dovrebbero svolgersi le attività umane.2

Sviluppato da un team di eminenti scienziati ed economisti, il quadro PB definisce le soglie ecologiche per nove dei fenomeni ambientali più pericolosi creati dall’uomo (si veda grafico). Il modello quantifica una serie di confini, che, se infranti, metterebbero in pericolo le condizioni ambientali che sono state indispensabili per la prosperità del genere umano nel corso di migliaia di anni. Ad esempio, per far sì che la fornitura di acqua dolce del mondo rimanga stabile, il consumo totale umano di acqua dovrebbe rimanere al di sotto di 5000 - 6000 chilometri cubi l’anno. Analogamente, il PB stabilisce che, affinché le emissioni di biossido di carbonio rimangano entro livelli accettabili, la proporzione di CO2 nell’atmosfera non deve salire oltre 350 parti per milione. 

Fig. 4 limiti del pianeta
performance dell’impatto ambientale
Fonte: Stockholm Resilience Centre, Pictet Asset Management, al 29.12.2019

La valutazione LCA è utilizzata per calcolare il consumo di risorse naturali e il volume di emissioni di rifiuti per ciascun settore che contribuisce all’economia globale. Quantifica l'impatto ambientale di un settore attraverso l’intero ciclo del prodotto, dalla "culla alla tomba", partendo dall'estrazione della materia prima fino allo smaltimento e al riciclo.2

Nella prima fase del nostro processo, mappiamo i risultati della LCA utilizzando i valori limite definiti dal quadro PB. In questo modo possiamo identificare le società con la minore impronta ecologica.

Ecco un esempio di come funziona il processo:

  • I limiti planetari stabiliscono che lo strato d’ozono dovrebbe essere spesso 276 millimetri. Affinché il buco nell’ozono inizi a chiudersi, le emissioni totali del mondo di sostanze che riducono l’ozono dovrebbero rimanere al di sotto di 6,6 miliardi di tonnellate l’anno. A livello societario, ciò significa che la soglia per l’emissione di tali sostanze è fissata a 1,05 kg per 1 milione di dollari di ricavi l’anno. Solo le società per le quali i livelli di tutte le emissioni LCA sono nei limiti del PB possono entrare a far parte del nostro universo d’investimento.3

Un’analisi di questo genere è necessaria in quanto riteniamo che la maggior parte delle relazioni sull’ambiente che si svolgono al giorno d’oggi sia troppo limitata o troppo soggettiva. La maggior parte dei modelli di impronta ambientale si basa esclusivamente sui processi produttivi e non tiene in considerazione il più ampio impatto ambientale, ad esempio, dei fornitori o dei prodotti e servizi considerati nel loro ciclo di vita completo. Prendiamo ad esempio il settore automobilistico. Le emissioni totali di un’automobile sono quattro o cinque volte superiori a quelle derivanti dalla sola produzione. Limitarsi a misurare il livello di emissioni durante il processo produttivo è quindi insufficiente per stabilire l'impronta ecologica complessiva dei produttori automobilistici.

Una volta completato il processo LCA-PB, la seconda fase del processo riguarda un’analisi approfondita del core business di ciascuna società che è stata identificata nella fase uno. Qui il nostro obiettivo è scoprire quali aziende stanno sviluppando prodotti e servizi che fanno davvero la differenza nell’invertire il processo di degrado ambientale. A ciascuna società assegnamo un valore esclusivo di “purezza tematica”, che indica quale proporzione del valore aziendale della società (EV), dei ricavi o dell'EBITDA (margine operativo lordo) deriva dai prodotti e servizi ambientali. Affinché una società si guadagni il diritto ad essere inserita nel portafoglio, il suo valore di purezza (purity value) deve essere pari almeno al 20%.4

Questi filtri restringono il nostro universo d’investimento a circa 400 società. A questo punto ricontrolliamo che le singole società di questo universo rispondano effettivamente ai criteri definiti dal PB. E poi eseguiamo un'accurata analisi bottom-up per identificare le aziende con le migliori caratteristiche di rischio/rendimento per un portafoglio efficiente. Utilizziamo un sistema di valutazione proprietario, che prende in considerazione metriche sulla forza del modello di business, sulla qualità della gestione, sulle valutazioni e sull’impulso operativo. In questa fase viene integrata sistematicamente anche l’analisi ESG.

Ne risulta un portafoglio concentrato di circa 50 titoli, che offrono un interessante profilo rischio/rendimento e che contemporaneamente hanno un’impronta ecologica bassa, in uno spettro diversificato di settori ambientali.

Ma il nostro processo di investimento non finisce qui. Il nostro obiettivo è essere proprietari attivi delle società in cui investiamo. Per questa ragione, esercitiamo i diritti di voto attraverso una piattaforma di voto per delega e ci impegniamo con le società per garantire loro la migliore struttura di governance possibile. Riteniamo che questa forma responsabile di capitalismo non solo riduca i rischi, ma conduca anche a rendimenti del capitale sostenibili nel lungo termine.
Fig. 5 Impegno attivo

Esempio del nostro impegno con una società di servizi di pubblica utilità ambientali britannica

cronologia

Fonte: Pictet Asset Management