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monitor sui mercati emergenti: previsioni per il 2019

Dicembre 2018
Materiale di marketing

La mia lista dei desideri per i mercati emergenti nel 2019

Negli ultimi 12 mesi i mercati emergenti sono stati turbolenti sia sul fronte del reddito fisso che su quello delle azioni. Secondo molti criteri di valutazione i mercati emergenti paiono ipervenduti ma sono davvero interessanti? Cos’altro servirebbe per una ripresa? Ecco la mia lista dei desideri per il 2019. Speriamo che Babbo Natale la riceva.

N. 1. Economia statunitense: forte, ma non troppo

Un’economia statunitense forte è di norma positiva per i mercati emergenti, ma esiste un confine sottile. Una crescita troppo forte spinge la banca centrale a tirare il freno, aumentando i tassi d’interesse e rilanciando il dollaro. Ciò incide sui mercati emergenti, soprattutto quelli che pagano gli interessi sul debito estero in dollari.

Come indica la Figura 1, il dollaro USA pare sopravvalutato, così come è stato sempre negli ultimi anni. Pertanto, guardando al 2019, confido in un indebolimento del dollaro affinché offra un po’ di sollievo ai mercati emergenti.

FIGURA  1: VERSO LA CADUTA?
Dollaro USA (tasso di cambio nominale ponderato sugli scambi commerciali)
Il grafico mostra la valutazione elevata del dollaro
Fonte: Pictet Asset Management, Datastream, Bloomberg, ottobre 2018

N. 2. Un raffreddamento delle tensioni commerciali globali

La minaccia di una guerra commerciale è stato il principale rischio per la crescita economica globale nel 2018. Rimane ancora da vedere se nei prossimi mesi assisteremo ad un intensificarsi dei contrasti da parte dell’amministrazione Trump. Ciò che è evidente (si veda la Figura 2) è che la crescita del PIL dei mercati emergenti è al momento più strettamente legata alla crescita reale delle esportazioni globali rispetto a quella dei mercati sviluppati. Ogni riduzione delle attuali tensioni commerciali darebbe grande slancio ai mercati emergenti.
FIGURA 2: I mercati emergenti sono più sensibili alle questioni commerciali
Esportazioni mondiali reali (% A/A) e crescita del PIL reale (% A/A) per i mercati emergenti e sviluppati
grafico a dispersione che indica la maggiore sensibilità della crescita del PIL ai mercati emergenti rispetto al commercio globale in relazione ai mercati sviluppati

Fonte: Pictet Asset Management, CPB Netherland, CEIC, Datastream, luglio 2018

N. 3. Un maggiore stimolo in Cina

Finora la Cina ha reagito alla politica commerciale degli Stati Uniti con una serie di concrete contromisure a sostegno dell’economia, che comprendono leve monetarie, fiscali e commerciali. Non siamo stati in grado di valutare in pieno l’intero impatto di queste misure, ma riteniamo che dovrebbe essere nell’ordine del 2% del PIL (si veda la Figura 3 sotto riportata).

Figura 3: un piede sul PEDALE

Le misure di stimolo cinesi annunciate per contrastare la politica commerciale statunitense

tabella delle politiche messe in atto dalla Cina per stimolare l’economia
Fonte: JP Morgan, Natixis, Pictet Asset Management

Indubbiamente, si tratta di un allontanamento tattico dall’obiettivo di lungo termine del Presidente Xi di riequilibrare l’economia portandola su di un percorso di crescita maggiormente guidata dai consumi.

Ma quella del ribilanciamento è una strada lunga e riteniamo che il pragmatismo a breve termine della Cina meriti di essere accolto con favore dagli investitori dei mercati emergenti. La Cina rimarrà il motore della crescita dei mercati emergenti per gli anni a venire, quindi sarebbe meglio se un rallentamento della sua economia avvenisse in modo graduale e non improvviso.

N. 4. Solidi prezzi delle materie prime

Se tutti i desideri che ho espresso finora mi saranno concessi – o almeno una buona parte –il quarto dovrebbe avverarsi automaticamente. Solidi prezzi delle materie prime sono di norma un fattore positivo per i mercati emergenti, soprattutto per quelle economie che sono esportatrici nette di materie prime.

Come indica la Figura 4, la ripresa dell’attività edilizia cinese, trainata dalle recenti misure, dovrebbe stimolare la ripresa dei metalli industriali nei prossimi mesi.

FIGURA 4: IL RITORNO DEL DRAGO 

Attività edilizia cinese e prezzi dei metalli

Grafico lineare che mostra la stretta correlazione tra l’attività edilizia cinese e i prezzi dei metalli industriali
Fonte: Pictet Asset Management, CEIC, Datastream, settembre 2018

N. 5. Linea politica dei mercati emergenti

Sono stati 12 mesi tumultuosi per molti mercati emergenti, soprattutto per Argentina e Turchia, come abbiamo ampiamente descritto nei mesi passati. Nel complesso, tuttavia, riteniamo che la risposta politica delle autorità in entrambi questi mercati sia stata nella maggior parte dei casi competente e ragionevolmente ben gestita, in condizioni estreme di stress monetario. 

Quindi come desiderio finale per il 2019 chiederei reazioni analogamente vigorose da parte delle autorità dei mercati emergenti nell’anno che verrà, qualora dovessero essere necessarie.

FIGURA 5: Combattere per una giusta causa...

Grafico di sinistra: Tasso di riferimento argentino e inflazione CPI / Grafico di destra: Tasso di riferimento turco e inflazione CPI

due grafici che indicano l’andamento dei tassi d’interesse e dell’inflazione in Argentina e in Turchia
Fonte: Pictet Asset Management, CEIC, Datastream. Argentina comprende i dati di ottobre 2018, Turchia comprende i dati di novembre 2018.

MARKET WATCH

Stephane Couturier per Pictet
DATI MARKET WATCH
dati market watch al 30.11.2018
Fonte: Datastream, Bloomberg, dati al 30.11.2018 e in USD. Gli indici azionari sono quotati sulla base dei rendimenti netti reinvestiti; gli indici obbligazionari e delle materie prime sono citati sulla base del rendimento totale. L’andamento dei tassi valutari è considerato come un calcolo della performance basato sui tassi di cambio.