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Macroeconomia

Afghanistan: quale futuro per l’economia?

Settembre 2021

I talebani al potere non hanno ancora chiarito del tutto che strategia adotteranno, né hanno annunciato il nuovo governo. I nodi da sciogliere sul fronte economico sono molti, ma le borse non sono cadute nel panico.

Il ritorno dei talebani alla guida dell’Afghanistan dopo il ritiro delle truppe USA e NATO, anche se non è stato ancora ufficializzato il nuovo governo, ha aperto nuovi scenari a livello geopolitico. Ma gli impatti si faranno sentire anche sul piano economico.

L'aumento delle spese per la difesa

Il ragionamento è semplice: avere di nuovo i talebani al potere in Afghanistan significa maggiore instabilità politica in Asia e a livello globale, anche se i Paesi più impattati saranno quelli più vicini come India e Pakistan. Due Stati che hanno sostenuto le due fazioni negli anni passati, con il Pakistan che ha aiutato i talebani e l’India che ha appoggiato il governo da poco caduto. Ciò significa che i governi di tutto il globo preventiveranno di aumentare le spese per la difesa e per la sicurezza, dal punto di vista delle armi ma anche dal punto di vista della sicurezza informatica e, più in generale, dei sistemi di telesorveglianza. Ecco che quindi le aziende di questi settori potrebbero avere ottimi risultati nei prossimi mesi.

Il blocco del commercio di valuta

Il rischio di paralisi finanziaria ed economica è molto forte a Kabul, perché il commercio di valuta è stato interrotto quando i talebani sono entrati nella capitale. Anche i servizi base, come per esempio uno scambio di denaro tramite bonifico, sono stati interrotti: Western Union e MoneyGram hanno fatto da capofila tra le banche occidentali per bloccare le transazioni verso l’Afghanistan. Il problema però è che, cercando di colpire i talebani, saranno coinvolte le famiglie afghane, che avranno grandi difficoltà anche nei commerci più basilari. Infatti, i residenti parlano di alimenti con un prezzo in rialzo del 35% rispetto a prima. E pure i bancomat stanno esaurendo i contanti.

La sospensione degli aiuti esteri

Un’economia fragile (se parliamo di quella legale) come quella dell’Afghanistan è rimasta in piedi negli ultimi 20 anni grazie agli aiuti esteri, ma tutti i partner del vecchio governo hanno immediatamente stoppato ogni iniezione di liquidità. Il Fondo Monetario Internazionale ha subito sospeso l’accesso ai prestiti e alle risorse economiche previsti per Kabul, mentre gli USA hanno congelato le riserve estere afghane. Risorse fondamentali se pensiamo che, fino a quest’anno, l’Afghanistan ha incassato ogni anno 4 miliardi di dollari dai Paesi esteri, fondamentali per coprire il 75% della spesa statale.

La svalutazione della moneta nazionale afghana

C’è poi la svalutazione dell’afghani, la moneta nazionale, che ha già toccato il valore più basso mai registrato. L’import ora è un miraggio e, come ha spiegato Graeme Smith dell’Overseas Development Institute, “se i talebani non riceveranno presto infusioni di denaro per difendere gli afghani, penso che ci sia un rischio reale di una svalutazione della valuta che renderà difficile comprare il pane per le strade di Kabul”. Ad ogni modo, non c’è stato il crollo delle borse che ci si immaginava con l’insediamento dei talebani. Bisogna prima capire come si muoveranno, che governo vareranno, con chi stringeranno accordi commerciali e di partnership strategiche (Pakistan e Cina su tutti).