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Consumo sostenibile

Come l'Internet of Things permette di risparmiare energia

Settembre 2022

Gli oggetti connessi permettono di raccogliere dati, individuare gli sprechi e promuovere le buone abitudini. In casa, nelle imprese e in città.

Viviamo nell'epoca dei dati: possono essere estratti ed elaborati praticamente in qualsiasi contesto e per qualunque obiettivo, anche per quanto riguarda l'energia. I sensori capaci di raccoglierli e gli algoritmi in grado di elaborarli possono contribuire in maniera consistente alla riduzione dei consumi, innescando benefici sia livello economico (calano i costi) sia a livello ambientale (diminuiscono le emissioni). La tecnologia che può fare tutto questo rientra nell'IoT, acronimo di Internet of Things, letteralmente “Internet delle cose”. In sostanza, un mondo in cui ogni oggetto, ogni dispositivo, ogni sensore è potenzialmente connesso, dialoga con gli altri e diventa una “sentinella”.

 

Se è vero che per azionare i dispositivi occorre energia, il saldo resta (molto) positivo. Secondo un rapporto di Transforma Insights e 6GWorld, l'IoT sarebbe in grado di far risparmiare – da qui al 2030 – 8 volte l'energia che consuma. Ma quali applicazioni concrete può avere? Le possibilità sono innumerevoli e vanno da intere città alle singole imprese, fino ai consumi casalinghi. Ecco come.

Risparmio in casa

Con le bollette in aumento, la gestione energetica della casa è tornata centrale. L'IoT può contribuire a ridurre le bollette. Rilevando parametri come temperatura e umidità, i termostati intelligenti ottimizzano il clima casalingo e limitano gli sprechi mantenendo un comfort elevato. I contatori smart, invece, aiutano tenere sotto controllo i consumi elettrici, individuando picchi anomali ed elettrodomestici energivori.

 

Potenzialmente, tutto può essere monitorato: lampade, frigorifero, lavatrice, caldaia, climatizzatori. In questo modo, l'Internet of Things non si limita a fornire informazioni ma incoraggia abitudini virtuose e, con il supporto di algoritmi e machine learning, aiuta a prevedere quali comportamenti potranno ulteriormente ridurre i consumi in futuro.

Uffici e imprese

Quello che l'IoT può fare all'interno di un appartamento si moltiplica quando si parla di edifici, imprese e intere città. Basti pensare agli impianti condominiali o agli immobili che ospitano uffici: conoscere le fondi di spreco è il primo passo verso il risparmio.

 

Nei settori produttivi, la gestione più efficiente dell'energia passa anche dalla possibilità di monitorare ogni singola macchina, per capire se i suoi consumi sono eccessivi e se è il caso di intervenire o sostituire il dispositivo.

Città smart

A livello cittadino, l'impatto sarebbe esponenziale. L'IoT è infatti lo “scheletro” su cui sviluppare le smart city, città intelligenti in grado di migliorare la qualità della vita e limitare l'impatto sull'ambiente. I sensori connessi possono rilevare gli sprechi energetici nelle infrastrutture urbane e degli edifici pubblici. Ma non solo: la quantità di dati disponibili permette di “leggere” la città come mai prima, guidando le decisioni in tempo reale e quelle future. In questo modo è possibile, ad esempio, ottimizzare l'illuminazione, ridurre il traffico (e quindi i consumi legati alle vetture), disegnare una rete di trasporti pubblici elettrici più efficiente. Le utility che forniscono energia alla città possono avere una mappa più dettagliata dei consumi elettrici, orientando la gestione delle reti (smart grid) in base ai consumi delle famiglie e delle imprese. Si avrà così meno dispersione e un'offerta (né eccessiva né troppo scarsa) proporzionata alla domanda.