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Trasformazione Digitale

La Cina sta creando un database del DNA

Luglio 2020

Difensori e attivisti dei diritti umani sono preoccupati per le possibili implicazioni del database genetico cinese.

La Cina sta raccogliendo campioni di sangue di uomini e ragazzi di tutto il Paese per costruire un vasto database genetico nazionale del DNA. Il progetto prosegue dalla fine del 2017, secondo uno studio pubblicato dall’Australian Strategic Policy Institute. Anche il New York Times ha pubblicato un articolo, raccontando quel che si sa finora del progetto e quali potrebbero essere le implicazioni.

 

La polizia cinese si sarebbe presentata nelle case e persino nelle scuole per prelevare sangue e raccogliere informazioni genetiche. Una volta terminata la raccolta, Pechino potrebbe essere in grado di rintracciare i parenti di qualsiasi uomo o ragazzo in base ai loro geni, secondo il New York Times, accrescendo notevolmente i poteri di sorveglianza statale già onnipresenti nella società cinese.

La mappa genetica della Cina

La Cina possiede la più grande mappa di materiale genetico al mondo, che secondo i media di Stato contiene circa 80 milioni di profili. Ma finora la raccolta di campioni di sangue riguardava membri di gruppi criminali, appartenenti alle minoranze etniche o lavoratori migranti. La creazione di una banca genetica nazionale maschile va oltre. «Stiamo assistendo all’espansione di questi modelli nel resto della Cina in un modo così aggressivo che credo non abbia precedenti», ha detto Emile Dirks, autore dello studio australiano.

 

Nel rapporto pubblicato dall’Australian Strategic Policy Institute, si stima che l’obiettivo di Pechino sia raccogliere campioni da un numero di uomini che va da 35 a 70 milioni, pari a circa il 5-10% della popolazione maschile cinese. Basteranno questi numeri per rintracciare poi le persone collegate.

 

Quello che si sa, inoltre, è che la raccolta del DNA viene in parte eseguita con l’uso delle strumentazioni fornite dalla società farmaceutica americana Thermo Fisher, che avrebbe venduto alla Cina i kit di test del DNA, secondo quanto riporta il New York Times.

Gli scopi e le possibili implicazioni del database del DNA

La Cina, scrive il New York Times, ha giustificato il progetto del database dicendo che potrebbe tornare utile per rintracciare e individuare i criminali. Ma attivisti e difensori dei diritti umani sono preoccupati per le implicazioni che la costituzione di questo database potrebbe avere sulla privacy e sulle libertà in generale. Anche perché, contrariamente a quanto dichiara la polizia cinese, gli attivisti sostengono che la raccolta è stata fatta senza alcun consenso. E chi si è opposto è stato minacciato di essere tagliato fuori da alcuni servizi, compreso l’accesso alla sanità.

 

In molti si stanno poi chiedendo come un database nazionale possa essere utilizzato dalle autorità cinesi. La paura è che possa servire, ad esempio, a colpire le famiglie e i parenti dei dissidenti e degli attivisti politici. O che il DNA possa essere usato per dare credibilità a una serie di accuse o in modo strumentale per creare nuove accuse in un secondo momento.

 

“La capacità delle autorità di scoprire chi è più intimamente collegato a chi, visto il contesto che ha portato alla punizione di intere famiglie a seguito dell’attivismo di una persona, avrà un effetto agghiacciante sulla società nel suo insieme”, ha detto al New York Times la ricercatrice Maya Wang di Human Rights Watch.